Kvara trascina il PSG in Champions con una super prestazione contro l’Aston Villa, in due mesi ha conquistato Luis Enrique, rimpianto Napoli.
Parigi scopre una stella: nella notte europea dei quarti di finale di Champions League, Khvicha Kvaratskhelia si prende la scena al Parco dei Principi con una prestazione sontuosa contro l’Aston Villa.
Talento, sacrificio, gol: il georgiano incarna alla perfezione lo spirito del nuovo PSG di Luis Enrique.
A due mesi dal suo arrivo, Kvara ha già stregato i tifosi parigini e messo d’accordo i media francesi.
Intanto, a Napoli cresce il rammarico per aver perso un giocatore capace di accendere le partite con una giocata.
Kvara trascina il PSG: un gol da fuoriclasse
Il georgiano infiamma il Parco dei Principi con una rete mozzafiato ad inizio ripresa.
Ricevuto il pallone largo a sinistra, ha puntato Disasi, lo ha messo a sedere con una finta di suola e poi ha scagliato un sinistro all’incrocio che ha lasciato immobile Emiliano Martinez.
Un eurogol che ha mandato in visibilio lo stadio, firmando il 500° gol del PSG in Europa.
“È un gol importante, ma ancora più importante è aiutare la squadra. Se poi è pure un bel gol, meglio ancora,” ha dichiarato con umiltà Kvara nel post-partita.
Kvara trascina il PSG: non solo il gol, il georgiano conquista Parigi
Contro l’Aston Villa, Kvaratskhelia non è stato solo l’autore del gol più bello: è stato anche il giocatore più attivo del PSG.
Ha tirato cinque volte, toccato undici palloni in area, recuperato diversi palloni e corso a tutto campo.
È stato premiato dalla UEFA come miglior giocatore in campo.
I quotidiani francesi si sono scatenati: Le Parisien lo chiama “genio” e “artista”, L’Équipe parla di “gol al bacio”, il web lo paragona a Maradona, Messi o Pires.
Luis Enrique non ha risparmiato gli elogi per l’ex Napoli: “Sapevamo delle sue doti tecniche, ma quello che mi impressiona è la sua attitudine difensiva. È il primo a pressare, perfetto per la nostra idea di calcio.”
Kvara ha preso il numero 7 lasciato da Mbappé e, senza timori, ha affrontato la concorrenza in un attacco tutto francese con Barcola, Dembélé e Doué. “È entrato nei meccanismi con umiltà, e oggi è imprescindibile,” ha aggiunto il tecnico.
Il PSG ha trovato nel georgiano la ciliegina sulla torta.
In un tridente dove Doué esplode e Dembélé è rinato, l’arrivo di Kvara a gennaio ha completato un reparto offensivo tra i più forti d’Europa.
Il suo impatto è stato immediato: 4 gol e 4 assist in poche settimane, l’ultimo dei quali decisivo anche nella vittoria sul campo dell’Angers che ha portato ai parigini il titolo di campioni di Francia.
Il rimpianto dei partenopei
Mentre Kvara brilla a Parigi, a Napoli cresce il rimpianto.
I tifosi azzurri guardano con nostalgia le prodezze del loro ex idolo, consapevoli che oggi avrebbe potuto fare la differenza nella corsa Scudetto.
La partenza del georgiano ha lasciato un vuoto che Okafor, arrivato in prestito dal Milan, non ha saputo colmare.
“Con Kvara avremmo almeno 4 punti in più,” scrive un tifoso sui social.
Un altro commenta: “Un genio tra i primi tre al mondo, e noi lo abbiamo perso per 2 anni di tentennamenti sul rinnovo.”
Nonostante il trasferimento, Kvaratskhelia non dimentica Napoli.
“Maradona è un Dio lì. Gli volevo bene, come a tutti i napoletani. Ho passato tanto tempo lì, e l’ho adorato come gli altri.”
Parole che addolciscono i rimpianti, ma non li cancellano.
Perché mentre Parigi sorride per il suo nuovo re, Napoli resta col dubbio amaro: se Kvara fosse rimasto, oggi la storia sarebbe diversa.
Kvara ha impiegato appena due mesi per diventare uno dei simboli del nuovo PSG, incantando tifosi e addetti ai lavori con giocate da fuoriclasse ed una mentalità da leader.
Il suo impatto è stato dirompente, tanto da far dimenticare, almeno in parte, l’addio di Mbappé e da alimentare il sogno Champions dei parigini.
Dall’altra parte, a Napoli resta solo il rammarico per non aver creduto abbastanza in tempo nel suo talento.
Il georgiano, con la sua classe e le sue giocate, è pronto a scrivere la storia a Parigi, l’eco delle sue magie però continua a risuonare malinconicamente anche sotto il Vesuvio.
Foto: Instagram Khvicha Kvaratskhelia.