Juventus-Manchester City finisce 2-0 per i bianconeri. L’allievo batte il maestro. Analizziamo come Thiago Motta ha battuto gli inglesi.

Successo importantissimo per la Juventus, che in casa si assicura tre punti pesantissimi. Una vittoria che può indirizzare e cambiare una stagione, soprattutto per come è arrivata. La gara di ieri sera infatti è stata frutto di un lavoro di squadra eccezionale da parte dei bianconeri.

Abnegazione, tanto cuore e grinta, hanno permesso alla “Vecchia Signora” di battere una squadra come i Citizens. Una gara che potrebbe ridare certezze a giocatori che fino a questo momento non ne avevano.

In primis Danilo. Il capitano bianconero ieri ha giocato una partita eccellente. Sempre attento e preciso in marcatura, propositivo anche nella prima costruzione. Il secondo gol della Juventus nasce proprio da un uscita palla al piede perfetta, condotta dal brasiliano.

Altra prestazione solidissima anche del centrocampo bianconero, Thuram e Locatelli in primis, e anche McKennie che poco dopo il suo ingresso ha trovato la rete del 2 a 0.

Thiago Motta infatti è stato molto bravo a comprendere la capacità del Manchester City di attaccare la profondità e soprattutto la “mezza profondità” con giocatori come Kevin De Bruyne.

Ebbene a Thuram spettava il compito di seguire il centrocampista belga in ogni suo movimento. Spesso infatti il francese si è abbassato sulla linea dei difensori, formando una linea da cinque. Lo scopo era quello di limitare il più possibile il numero 17 del Manchester City, impedendogli di ricevere palla.

Lavoro eccezionale anche di Locatelli. Il numero 5 bianconero infatti aveva due compiti difficilissimi. In primis, trovandosi da solo a centrocampo quando Thuram si abbassava doveva schermare Haaland facendolo ricevere spalle alla porta.

Quando invece accorciavano Kalulu e Gatti, prendendo il norvegese a uomo, Locatelli saliva, pressando Rico Lewis, per poter recuperare palla nella trequarti offensiva.

Juventus-Manchester City, la fase offensiva bianconera

Oltre ad una grandissima compattezza difensiva, ieri Thiago Motta è stato molto bravo anche nella preparazione della fase offensiva.

In fase di non possesso, la Juventus si schierava con un 5-1-4, con Vlahovic che si abbassava, creando assieme a Koopmeiners un attacco a due.

La peculiarità sta nelle zone calde che hanno calpestato ieri i due giocatori. Osservando le heatmap del numero 9 e del numero 8 infatti, è possibile notare come entrambi abbiano giocato moltissimo sulla fascia sinistra.

Spesso addirittura l’olandese tagliava anche alle spalle del serbo gettandosi ancor più in profondità, obbligando Gvardiol a compiere una diagonale, e svuotare il centro dell’area.

In questo modo dunque Ruben Dias e Gvardiol erano costretti a salire, lasciandosi metri di campo alle spalle. Coincecao e Yildiz erano così in più occasioni liberi di puntare il diretto marcatore, con il portoghese, che a più riprese ha causato più di un problema a Rico Lewis.

Da sottolineare inoltre l’abnegazione di Dusan Vlahovic. Il numero 9 non ha solo sbloccato la gara, ma ha giocato una grandissima partita in fase di impostazione. In più occasioni infatti, quando si è abbassato sulla linea degli esterni ha avuto la capacità di stoppare il pallone e smistarlo sulle fasce.

Una Juventus che soffre, soprattutto in mezzo al campo, ma che rimane compatta e unita, dal primo all’ultimo minuto, vincendo una gara fondamentale.

Una squadra non bellissima, ma attenta, che si sacrifica e alla fine porta a casa il risultato. D’altronde la storia bianconera parla chiaro:” Solo chi corre può…”