Juventus-Benfica si conclude 0-2 per i portoghesi. Delusione bianconera che agli ottavi, complici i risultati nelle altre gare troveranno una tra Psv e Milan.
Piove sul bagnato in casa Juventus. In concomitanza con il gol del vantaggio del Benfica, siglato da Pavlidis, Thiago Motta ha dovuto sostituire Pierre Kalulu. Il francese infatti è uscito per un problema muscolare dopo aver deviato una conclusione degli ospiti.
La prima frazione segue il copione visto nella seconda metà di gara del Maradona. Una Juventus spenta, pericolosa soltanto a tratti, e incapace di uscire dalla propria area di rigore.
Assenti ingiustificati Samuel Mbangula e Kenan Yildiz. In una gara così importante dunque incide nettamente la mancanza di esperienza, che sta segnando il nuovo corso juventino targato Giuntoli e Thiago Motta. Deludente anche Douglas Luiz, spesso impreciso e in ritardo in fase di copertura.
A sottolineare il disappunto interviene il pubblico dell’Allianz Stadium. I tifosi bianconeri infatti non hanno perso l’occasione per accompagnare con copiosi fischi l’uscita dal campo della squadra.
Stupisce inoltre la scelta di schierare Weah terzino. Scelta che non ha pagato, e ha portato la Vecchia Signora a giocare con un solo difensore di ruolo.
D’altra parte il Benfica ha approfittato della situazione, attaccando spesso dal lato dell’americano, colpevole in più di un occasione di aver lasciato scoperta la propria posizione.
Ancora una volta dunque è mancato l’approccio mentale alla partita per la Juventus, che ha rischiato sin dai primissimi minuti di gioco.
Si conferma invece come il migliore tra i suoi Mattia Perin, autore di un salvataggio prezioso sul finale del primo tempo.
Nella ripresa la Juventus prova qualcosa in più, trascinata da Chico Conceicao. Il numero 7 bianconero ha disputato una buona partita in entrambe le fasi. Poco incisivi anche i cambi. Meglio Nico Gonzalez, ancora male invece Koopmeiners.
Juventus-Benfica sterilità offensiva e tanta imprecisione
Quarta sconfitta stagionale, seconda consecutiva per la squadra di Thiago Motta. Dopo due buone prestazioni tra Atalanta e Milan, la Juventus delude le aspettative.
Ennesima prestazione caratterizzata da una grande sterilità offensiva della squadra del tecnico italo-brasiliano. Tanti errori, e poche idee per una sconfitta che condanna i bianconeri al ventesimo posto in classifica.
Una squadra senz’anima, lontana parente di quella vista nelle prime uscite stagionali. I bianconeri rinunciano per scelta ai cross al centro, ma non sembrano trovare altre alternative per rendersi pericolosi.
Nessun pallone giocabile per Vlahovic, contenuto magistralmente da Otamendi e Antonio Silva. Ottima prestazione tra le fila dei portoghesi anche per Florentino che nel primo tempo ha schermato Thuram.
Se è vero che il nome di Xavi è soltanto una voce senza fondamento, d’altra parte è vero che Thiago Motta è chiamato al più presto a tirare fuori la sua Juventus da questa situazione.
Nessuna reazione, neanche rabbiosa della squadra bianconera, che ha perso ogni traccia di DNA juventino.
Da Manchester nel 2003, ai playoff di Champions League, in vent’anni il destino di Milan e Juventus è cambiato radicalmente.