Dopo un avvio esaltante, coronato dal gol in Champions, Yildiz è al centro delle polemiche. La parabola del turco ricorda l’ultimo numero 10 bianconero: Paulo Dybala.
Il 16 Agosto 2024, la Juventus annuncia Kenan Yilidz come nuovo numero 10. Il turco, dopo aver esordito la passata stagione si è confermato tra i grandi, rinnovando il proprio contratto.
In questo modo dunque, Yildiz è stato messo al centro del progetto bianconero, forse troppo presto, forse una pressione eccessiva per il classe 2005. L’avvio però è straordinario.
Assist contro il Como, assist contro il Verona e gol magnifico in Champions, battendo il record del numero 10 per eccellenza, Alessandro Del Piero.
Con gli elogi però sono arrivate anche le prime critiche, soprattutto a seguito delle recenti prestazioni della stella della Juventus. Il numero 10 bianconero infatti, non ha mai tirato in porta nelle ultime quattro gare.
Il turco gioca troppo lontano dalla porta, e quando riceve palla si trova circondato dalle maglie avversarie, e perciò non arriva mai alla conclusione.
Ciò nonostante, l’esterno della Juventus ha concluso la passata stagione, al primo posto per dribbling riusciti tra i pari ruolo, e anche quest’anno tenta 3,4 dribbling nello stretto a partita.
Statistiche eccezionali dunque per un giocatore schierato esterno. Probabilmente però la fascia sinistra non è la posizione ideale per il talento bianconero, che contro l’Inter potrebbe cambiare ruolo.
Yildiz e Thiago Motta: un equivoco tattico che ricorda Dybala?
Sin dall’esordio contro il Frosinone, Yildiz ha mostrato una capacità distintiva, una capacità che non viene insegnata, quella di emozionare. Ogni tocco di palla della stella bianconera è emozione pura per gli occhi, anche un singolo controllo è indice della qualità del giocatore turco.
Una capacità che negli anni passati, all’ombra della Mole, aveva mostrato solo un altro giocatore, Paulo Dybala. Dietro a ogni ragazzo che oggi stravede per il gioiellino turco, c’è un bambino che si è innamorato del talento della “Joya”.
Anche l’argentino ricevette il trattamento che oggi ha avuto l’esterno bianconero. Rinnovo e maglia numero 10, con la differenza che Dybala aveva già disputato due eccellenti stagioni in bianconero.
Di fatto, le similitudini tra l’argentino e il turco non si fermano qui. Entrambi amano occupare le stesse zone di campo, seppur in maniera diversa, ed è qui che si arriva all’equivoco tattico che Thiago Motta oggi deve risolvere.
Yildiz ama partire largo e poi accentrarsi sfruttando le sue capacità nello stretto. Tuttavia, questo è un’aspetto che il tecnico italo-brasiliano sta esasperando, schierando il giocatore sulla fascia quindi senza la possibilità di spaziare su tutto il fronte offensivo.
Dybala al contrario, agendo da seconda punta cambiava molto la sua posizione. Talvolta aiutando la squadra nella fase di costruzione, altre volte giocando nella zona di rifinitura per servire Gonzalo Higuain.
Il cambio di posizione di Dybala: Thiago Motta deve guardare al passato?
Allegri invece utilizzava Dybala in maniera diversa. La 21° giornata della Serie A 2016/2017 di fatto ha rappresentato una svolta per la carriera della Joya. L’allenatore livornese cambia lo schieramento della sua Juventus. Dal 3-5-2 ereditato da Conte alla difesa a 4, arrivando al 4-2-3-1.
Lo stesso sistema adottato oggi da Thiago Motta sulla panchina bianconera. Nello scacchiere di Allegri, alcuni giocatori occupavano posizioni chiave, a partire dal centrocampo, arrivando ai 3 giocatori dietro Higuain.
Il tridente dietro il Pipita di fatto cambiò la stagione della Juventus di Allegri, rendendola una squadra non più sterile, ma al contrario molto offensiva. Un problema che al momento invece Thiago Motta sta affrontando, con una Juventus, che non trova gol se non da Vlahovic.
Ad agire alle spalle di Gonzalo Higuain, era proprio Paulo Dybala, affiancato da Manduzkic e Cuadrado. In un sistema del genere, l’argentino era svincolato da compiti difensivi che gli permettevano di mantenersi pericoloso nella trequarti offensiva.
Ed ecco quindi la chiave di volta, per imprimere una svolta alla stagione di Kenan Yildiz, spostare il turco per vie centrali. Come faceva l’argentino, l’attuale numero 10 bianconero ha caratteristiche ideali per giocare in quella posizione.
Il turco ha un grande talento nel servire Vlahovic in profondità, e nel gioco di raccordo, un gioco che Paulo Dybala svolgeva in maniera eccellente.
In questo modo Yildiz darebbe l’aiuto in costruzione che gli chiede Thiago Motta, offrendo maggior qualità alla manovra bianconera, ma allo stesso tempo giocando più vicino alla porta, agendo praticamente da seconda punta assieme a Vlahovic.
L’assenza di Koopmeiners offre oggi al tecnico bianconero un ulteriore possibilità di provare questa svolta tattica, guardando proprio al recente passato della Vecchia Signora. Un 4-2-3-1, con il 10 e il 9 al centro dell’attacco, e con una squadra al proprio servizio.
Yildiz e Vlahovic nei ruoli un tempo di Dybala e Higuain. Giocatori e allenatori diversi è vero, ma un obbiettivo comune, la vittoria.