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Juve, tris anche a Verona: com’è cambiata la squadra con Motta.

Come gioca la nuova Juve di Motta

La nuova Juve targata Thiago Motta conquista il secondo successo in Serie A contro il Verona e vola in solitaria in testa alla classifica.

Una Juventus cinica, quella vista ieri sera nel posticipo di Serie A contro il Verona, che cala il suo secondo tris su due in campionato dopo il 3 a 0 rifilato, alla prima giornata, al Como.

Bianconeri che vincono e convincono sotto la guida di Thiago Motta dimostrandosi di essere già una delle candidate principali per la corsa al titolo.

Verona – Juventus, l’ analisi del 1° tempo:

A differenza della partita contro il Como, Motta, contro l’ Hellas, ha dovuto rinunciare a Thuram e Weah per infortunio sostituendoli, rispettivamente, con Fagioli e Savona.

Oltre questi due cambi il resto del 4-2-3-1 rispecchia gli stessi uomini scesi in campo contro i comaschi con, però, il dirottamento di Cambiaso ad esterno destro.

L’ inizio della partita è contratto con il 3-4-2-1 schierato da Zanetti che sembra riuscire, almeno in un primo momento, ad arginare le azioni bianconere.

Gli scaligeri rimangono compatti non concedendo spazi agli avversari, costringendo la Juve ad abbandonare il possesso iniziale per sfruttare di più l’ ampiezza di squadra.

Nel mentre, invece, nelle fasi di non possesso, i ragazzi di Motta, cercano di controllare la partita mantenendone il dominio pressando ed aggredendo alti.

Non a caso, infatti, il 1° gol bianconero arriva da un errore in costruzione dei gialloblù, con Duda che al 28° pressato, perde un pallone velenoso che Vlahovic manderà in rete su assist di Yldiz.

La Juventus, dopo il vantaggio del serbo, non si accontenta e continua ad attaccare e spingere trovando al minuto 39 il raddoppio.

2 a 0 che arriva dopo una costruzione in verticale magistrale, con Savona (a cui già, una manciata di minuti prima, era stato negato un gol per fuorigioco) che manda in rete di testa.

Il terzino 21enne si aggiunge all’ altro next gen Mbangula nel conto dei giovani arrivati dalla primavera al loro primo gol ufficiale, lanciati da Thiago Motta nelle sole prime 2 partite di campionato.

L’ analisi del 2° tempo:

Nella ripresa le squadre rientrano in campo senza aver effettuato cambi con il Verona che cerca da subito di alzarsi di più, rispetto al primo tempo, per rendersi più pericoloso.

I bianconeri, però, approffittano dell’ atteggiamento più offensivo dell’ Hellas per ripartire in contropiede e conquistare un rigore a favore al 51° per un fallo in area su Mbangula.

Dal dischetto Dusan Vlahovic, freddo, realizza il definitivo 3 a 0 e la sua personale doppietta, prima di un finale di gara in cui Thiago Motta farà assumere ai suoi un atteggiamento più conservativo per amministrare il vantaggio.

Com’ è cambiata la Juve con Motta, gli aspetti della Thiagocrazìa:

A Torino i tifosi bianconeri sono già professanti della nuova filosofia calcistica portata da Motta che sta, già, facendo sognare la piazza: la Thiagocrazìa.

Si perchè, proprio come un filosofo dei tempi antichi, Thiago Motta, sembra abbia già inculcato nei suoi discepoli, dal principio, la sua visione, alle volte estremamente particolare, del calcio.

I principi fondamentali del gioco attuato dal tecnico quali ritmo e possesso palla, sembrano, quasi, già instillati a fondo nei giocatori bianconeri.

La fiducia incondizionata, poi, che ripone da sempre nei giovani quando va a spulciare dalla primavera e da cui sta, già, raccogliendo dei frutti maturi che i più vedevano ancora acerbi.

Una filosofia calcistica, la Thiagocrazìa, in cui la sostanza e il sudore perso contano molto più dell’ apparenza o dei soldi spesi.

Il tecnico italo-brasiliano ha, dai tempi dello Spezia infatti, dimostrato di non fare mai alcun tipo di favoritismo facendo scendere in campo chi, secondo lui, è meritevole.

Un atteggiamento democratico che si allontana dalle, quasi di già, sbiadite idee tecnico tattiche della, poco amata, gestione Allegri.

Thiago Motta è pronto, quindi, a concedere un’ opportunità a tutti senza, allo stesso tempo, far sentire, però, nessuno intoccabile.

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