Con la sconfitta della Juve da parte del PSV è la terza italiana su tre ad uscire ai play-off di Champions: cosa è andato storto?
La Juve dura solo un tempo contro il PSV: out dalla Champions
Settimana nera per le italiane in Champions, quella che poteva diventare una grande festa per Atalanta, Milan e Juve si è trasformata nel peggiore degli incubi.
Dopo le eliminazioni scottanti della Dea e del Diavolo rispettivamente da parte di Club Brugge e Feyenoord, ieri è toccata anche alla Vecchia Signora che si è fatta rimontare dal PSV in terra olandese.
I bianconeri erano stati gli unici delle tre italiane ai play-off ad aver vinto la gara di andata e al ritorno sarebbero bastati ben due risultati su tre, bastava non perdere eppure non ci sono riusciti.
La Juve vista contro il PSV nella sua ultima partita di questa Champions è molto simile a quella vista fin qui in stagione, ovvero, una squadra che decide di giocare con personalità e grinta solo per una frazione di gara.
La squadra di Thiago Motta, infatti, approccia bene il primo tempo e si difende senza rischiare troppo, anzi, riuscendo a creare anche qualche timida occasione con Cambiaso prima e Kolo Muani dopo su invenzione di Koopmeiners.
Il secondo tempo, come spesso accaduto quest’anno per esempio contro il Napoli al Maradona, la SIgnora si spegne, perde entusiasmo, convinzione, possesso del pallone e insieme ad essi anche la partita stessa.
Le scelte di Thiago e il fattore “sfortuna”
Questi giorni post-eliminazione serviranno alla Juve di fare tutte le valutazioni del caso a partire dalla società, passando per il mister e la squadra fino ad arrivare al delicato giudizio dei tifosi.
Parlare ora, a caldo, rischia di compromettere la comunicazione attorno al nuovo progetto a causa della recente scottatura ancora da smaltire ma è ovvio che sia necessario capire i motivi di una prestazione così negativa in un match tanto importante.
Al momento il primo nome sul banco degli imputati è quello di Thiago Motta e sarebbe inevitabile il contrario considerate le scelte alquanto rivedibili prese prima, durante e dopo la gara.
Thiago Motta il vero colpevole? Che cosa ha sbagliato?
In primis, si critica la formazione iniziale, negli 11 titolari il mister italo-brasiliano ha escluso il vero equilibratore e pedina fondamentale Thuram a costo di far giocare Koopmeiners, suo pupillo, seppur il numero 8 bianconero avesse la febbre come rivelato poi da Thiago.
Altri dubbi rivolti come al solito alla gestione dei cambi anche se è vero che gli infortuni di Veiga e Cambiaso rientrano nel campo degli alibi.
Però, mettere lo stesso Cambiaso in mediana in un ruolo mai fatto, inserire Savona in un contesto troppo complicato e togliere Conceicao (l’unico in grado di creare superiorità numerica) e decidere di abbassare il baricentro della squadra nel secondo tempo rinunciando esplicitamente al possesso sono, invece, tutte decisioni pensate da Motta e che hanno influito negativamente nell’arco dei 120 minuti.
Infine, non hanno convinto nemmeno le parole espresse sempre da Thiago nelle interviste post-partita, soprattutto quelle in merito alle opinioni di Locatelli, peccando di una certa presunzione.
Si prospetta un periodo di riflessioni intenso in casa Juve, dove per tutti servirà un esame di coscienza utile a capire gli errori commessi e le conseguenti soluzioni ai problemi, occhio, però, perché domenica c’è il Cagliari e un altro passo falso potrebbe costare molto caro a qualcuno.
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Fonte immagine: Instagram @Juventus