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Juve, rebus per Motta: gestire l’abbondanza di centrocampisti

Juve, rebus centrocampo.

L’ottimo mercato appena concluso ha regalato all’allenatore della Juve un ampio numero di calciatori da scegliere come titolari.

Una delle lamentele rivolte di più dagli allenatori alle rispettive dirigenze, le quali ormai sono abituate a questa situazione, è il fatto di non disporre di un numero elevato di giocatori da poter mandare in campo.

José Mourinho o Antonio Conte, per fare due nomi, sono fra i massimi specialisti della materia, grazie alle loro dichiarazioni spesso e volentieri molto provocatorie nei confronti dei propri direttori sportivi o presidenti, colpevoli di non accontentare i loro desideri di mercato.

Quello che sta succedendo a Thiago Motta in questi primi mesi di esperienza alla Juve, invece, è una situazione completamente opposta, nella quale il tecnico è in difficoltà riguardo alle scelte da compiere non per mancanza di calciatori, quanto più per una loro abbondanza.

Cristiano Giuntoli e il suo entourage, infatti, hanno regalato all’allenatore italo-brasiliano numerosi nuovi calciatori, utili per rifondare la Vecchia Signora dopo anni non troppo luminosi.

L’obiettivo, come da stile Juve, è ovviamente quello di tornare a vincere il campionato, cercando di scucire lo scudetto dalle divise dei rivali nerazzurri.

Tocca, dunque, all’ex allenatore del Bologna, indossando il camice bianco come un vero alchimista, sperimentare con gli ingredienti donatigli, cercando di trovare la formula esatta per far rendere al massimo la rosa a sua disposizione.

La Juve nelle prime tre giornate

Thiago Motta, come suo solito, nelle prime uscite della sua nuova avventura juventina, si è divertito a stupire tutti gli addetti ai lavori, lanciando dal primo minuto dei giovani poco conosciuti come Mbangula e Savona, il cui rendimento è stato altamente sopra le aspettative.

Il motivo per cui l’allenatore ha deciso di optare per queste scelte, oltreché per dimostrare come con il duro allenamento sia possibile guadagnarsi la titolarità, è stato principalmente per l’assenza di numerosi calciatori, ancora non approdati a Torino.

I vari Koopmeiners, Conceiçao e Nico Gonzalez, infatti, hanno raggiunto la Continassa solo negli ultimi giorni di mercato, costringendo Thiago ad inventarsi una formazione diversa da quella immaginata.

Nonostante questo, però, il 4-2-3-1 con il quale la Juve è scesa in campo in queste prime tre giornate ha convinto quasi tutte, grazie ai sette punti guadagnati e alle zero reti subite.

Se i centrali e il centravanti sono rimasti gli stessi dello scorso anno, il resto della formazione è stato completamente rivoluzionato, a partire dal portiere Di Gregorio e dai due terzini Cabal e, appunto, Savona.

A centrocampo, poi, in attesa dei colpi poi arrivati, si sono posizionati Locatelli e Thuram, al quale è subentrato poi Fagioli a causa dell’infortunio del francese.

Dietro a Vlahovic’, confermato, come detto, dalla scorsa stagione, si sono mossi Mbangula, Yildiz e Cambiaso, schierato per la prima volta in una posizione così avanzata.

Tanta innovazione, dunque, per Motta, che ora, suo…malgrado, si ritrova a dover rivoluzionare nuovamente questo undici per inserire i nuovi arrivati.

E ora?

Il dilemma che Thiago Motta si trova ad affrontare al termine di questa pausa nazionali, ma con cui sicuramente starà facendo i conti da qualche settimana, è senza dubbio di difficile risoluzione.

E’ difficile, se non impossibile, far giocare tutti insieme i calciatori a sua disposizione, che, come detto, a differenza di molti altri casi, sono veramente in abbondanza.

L’opzione più plausibile, al momento, è forse quella di un passaggio al 4-3-3, con Koopmeiners, Douglas Luiz e Thuram inseriti in massa nel nuovo centrocampo bianconero, dietro al tridente Gonzalez-Vlahovic’-Conceiçao.

Questo scenario, che permetterebbe a Motta di avere in campo contemporaneamente tutti i nuovi acquisti, estrometterebbe dal campo, però, i vari Yildiz, Cambiaso e Mbangula, tra i più positivi delle prime giornate, oltre che l’intero duo di centrocampo Locatelli-Fagioli.

Nel caso che il mister scegliesse di rimanere con il 4-2-3-1, la situazione rimarrebbe abbastanza simile, visto che solo Yildiz, forse, potrebbe finire per riguadagnare la sua posizione da trequartista, ma nell’unica evenienza in cui Koop fosse impiegato a centrocampo, lasciando fuori uno fra Luiz e Thuram.

Poco plausibile, inoltre, sembra essere il passaggio alla difesa a 3, visto che, per ora, la coppia Bremer-Gatti ha garantito un’ampia solidità, proteggendo egregiamente il nuovo arrivato Di Gregorio.

Insomma, Thiago Motta dovrà essere bravo a compiere le giuste scelte, ma soprattutto a non perdere nessuno degli eventuali esclusi, tenendoli sempre all’interno del circolo delle rotazioni, nel tentativo di evitare di trovarsi a dover dare ragione alla frase della scrittrice partenopea Elena Ferrante:

“Abbiamo troppa roba dentro e questo ci gonfia, ci rompe”.

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