Primi problemi fisici per i calciatori della Juve, la quale spera di riavere al massimo i propri giocatori per il ritorno dalle nazionali.

Il mercato della Juve, dopo anni in cui i tifosi e gli addetti ai lavori lamentavano un immobilismo sempre più frequente durante il periodo delle trattative, quest’anno ha preso i contorni di una vera e propria ristrutturazione.

Ben nove gli acquisti della squadra di Motta, ai quali vanno aggiunti i giovani prospetti della Next Gen che l’italo-brasiliano ha fatto debuttare con successo nelle prime giornate, confermando per tre volte su tre la presenza in campo di Mbangula e Savona.

Un restyling, quello adoperato da Giuntoli, avvenuto in piena sinergia con Thiago, il quale, appena arrivato a Torino dopo l’addio a Bologna, ha subito esplicitato le sue precise richieste per la nuova rosa.

L’allenatore può dirsi soddisfatto, visto che tutti i suoi desideri, se non si considerano le permanenze di alcuni calciatori indicati da lui come partenti, si sono tramutati in realtà.

Ora, come ammirato ampiamente nelle prime uscite, la Juve è di nuovo una rivale pericolosa per l’Inter, che dovrà sicuramente guardarsi le spalle per tutta la stagione dalla banda di Vlahovic’ e compagni.

Uno dei colpi che hanno rinforzato maggiormente i bianconeri è avvenuto negli ultimi giorni della sessione, quando il figlio d’arte Francisco Conceiçao, reduce dal bel Europeo disputato a giugno con il Portogallo, ha accettato la proposta juventina.

Il lusitano, nonostante il poco spazio concessogli, ha subito impressionato per la sua vivacità, grazie alla quale si è distinto positivamente nello spezzone giocato contro la Roma, mettendo in difficoltà la coppia Angelino-Karsdorp.

La pausa nazionali, dunque, avrebbe potuto servire al ragazzo per cercare di entrare di più nei meccanismi bianconeri, ma, purtroppo per lui, un altro tipo di lavoro lo attende.

“Box! Box!”

Usando l’espressione usata spesso da Carlo Vanzini durante i GP della Formula Uno, è possibile spiegare cosa sia successo al nuovo acquisto bianconero.

Proprio come una velocissima monoposto, infatti, l’ala portoghese ha optato per il rientro nella pit lane, a causa di alcuni problemi al motore, che nel suo caso è costituito dall’atletica muscolatura che si ritrova.

La Juve, per il momento, non ha specificato con precisione l’entità o l’esatta locazione del problema fisico occorso a Francisco, preferendo solo annunciare che il ragazzo si sottoporrà a degli esami nelle prossime ore.

L’obiettivo, ovviamente, non è quello di forzare i tempi, ma di permettere al ventunenne di presentarsi adeguatamente in campo al rientro dalla sosta, che per i bianconeri avverrà al Castellani contro il frizzante Empoli delle prime giornate, capace di conquistare cinque punti senza mai perdere.

Una sfida più complicata del previsto, nella quale Thiago preferirebbe non dover fare a meno della sua giovane e scattante freccia offensiva.

Conceiçao nella Juve di Motta

L’allenatore italo-brasiliano, nonostante l’importanza della partita, al netto del già citato sorprendente rendimento empolese, non sia delle più alte, non vorrebbe fare a meno di Francisco per un grande e semplice motivo.

Quest’ultimo sta da ritrovarsi nel fatto che, per Conceiçao, la sfida in terra toscana potrebbe essere la prima dopo l’iniziale ambientamento a Torino, ma, soprattutto, dopo l’assimilazione dei precetti di Thiago Motta.

Riuscire a metterlo in campo per il tecnico sarebbe, quindi, fondamentale, in quanto potrebbe finalmente sperimentare il suo 4-2-3-1 con tutti i nuovi interpreti regalati dal mercato.

Il ruolo del portoghese in questo sistema di gioco, mostrato nelle prime giornate, non dovrebbe essere diverso da quello avuto nei pochi minuti con la Roma, durante i quali si è mosso da ala destra, allargandosi spesso fino alla riga laterale, per poi puntare quella di fondo non appena ricevuto il pallone.

Se, però, ad Empoli anche Thuram dovesse aver recuperato dal suo acciacco muscolare, Motta potrebbe optare per un 4-3-3, tenendo in ballottaggio Conceiçao e Nico Gonzalez per il posto sull’out di destra.

Una scelta ardua, con cui Thiago, però, è ben contento di avere a che fare: un ventaglio di soluzioni così ampio, nella sua breve carriera fra Spezia e Bologna, non l’ha mai avuto.