Dopo i problemi fisici di molti calciatori, Motta deve reinventarsi la sua Juve, in vista delle prossime importanti gare.
Allo scoccare della chiusura del calciomercato estivo 2024, l’espressione più abusata per descrivere la rosa definitiva della Juve, totalmente rivoluzionata dopo la fine del ciclo “allegriano”, è stata: “Quest’anno Thiago Motta avrà una panchina molto lunga”.
Le prime giornate, in effetti, hanno dimostrato la veridicità di questa frase, rivelatasi esatta mediante l’osservazione di tutte le diverse formazioni che Motta, appena arrivato dopo l’esperienza bolognese, si è divertito a schierare, mescolando le carte a sua disposizione come un vero alchimista.
I risultati, al netto di qualche pareggio qua e là, sono stati molto buoni, con i bianconeri che ancora, fra campionato e Champions League, non hanno ancora perso una partita, conquistando 13 punti in Serie A e battendo PSV e Lipsia in Europa.
Tutto, quindi, aldilà delle solite critiche, abituali per una squadra del rango della Juve, stava procedendo benissimo, con il percorso di crescita dei bianconeri che sembrava procedere speditamente, con l’acquisizione di sempre più chimica dopo ogni gara disputata.
Una bella corsa sotto un cielo sereno, diventato, però, molto scuro all’improvviso, precisamente al quarto minuto di Lipsia – Juve, quando il legamento crociato di Gleison Bremer, fino a quel momento fra i migliori tre della stagione della Vecchia Signora, ha ceduto, lasciando un vuoto importante in mezzo alla difesa.
A lui, sempre durante la gara in Germania, si è aggregato anche Nico Gonzalez, il quale ha rimediato una lesione muscolare che lo terrà fuori fino alla fine di Ottobre.
Come se non bastasse, anche Koopmeiners, che ha subito una forte contusione al costato, e Conceiçao, squalificato, non prenderanno parte alla prossima gara, lasciando Motta senza alcuni dei suoi giocatori principali.
La palla, dunque, sta ora a lui.
Nubi scure
Il lavoro che aspetta Thiago Motta è sicuramente difficile, ma diventa ancora più complicato se si osserva il calendario che attende la Juve nelle prossime partite, che si giocheranno appena dopo la conclusione della sosta.
Dopo la sfida del 19 contro la scintillante Lazio di Baroni, infatti, i bianconeri sono attesi dall’Inter e dall’Udinese in trasferta ed in casa dal Toro di Vanoli, pronto a compiere un’impresa mai riuscita ai granata, quale la conquista dell’Allianz Stadium.
In questa lista di gare, poi, non sono state considerate le due sfide europee contro Stoccarda e Lille, le quali sono indubbiamente avversarie alla portata della Juve, ma che cercheranno lo stesso di dare filo da torcere agli uomini di Thiago Motta.
Si prospetta, quindi, un mese molto complicato per la Vecchia Signora, che, al momento, sta aspettando di comprendere con quale medicina il suo stregone abbia intenzione di rimetterla in sesto.
Ennesima “nuova Juve” in vista?
La caratteristica per la quale Thiago Motta affascina da qualche anno i commentatori calcistici, aldilà dei buoni risultati ottenuti sul campo, è la grande imprevedibilità che lo contraddistingue.
Le mosse di Mbangula, Savona e Rouhi, per esempio, sono state dei colpi ad effetto capaci di spiazzare tutti gli appassionati di calcio, soprattutto per l’effettivo valore dimostrato dai tre in campo.
In particolare, in questo momento di difficoltà nella retroguardia della Juve, Nicolò Savona potrebbe risultare una pedina decisiva all’interno dello scacchiere tattico bianconero, sempre che Motta decida di mantenere lo stesso modulo usato in questo avvio.
Se lo schieramento rimanesse il medesimo visto fino ad oggi, come probabilmente accadrà, Kalulu scalerà, infatti, quasi sicuramente al centro della difesa, retrocedendo Cambiaso come terzino e lasciando spazio sulla destra proprio al giovane ragazzo italiano.
Per quanto riguarda la mediana, invece, lì la situazione dovrebbe rimanere invariata, con Locatelli e Thuram sostituiti, all’occorrenza, da Fagioli e, nonostante il brutto inizio di stagione, da Douglas Luiz.
Molto più problematica, quindi, la trequarti, che manca di tre dei suoi migliori elementi, ossia i già citati Gonzalez, Koopmeiners e Conceiçao.
Se il centravanti sicuramente rimarrà Dusan Vlahovic’, alle sue spalle molto probabilmente si muoveranno Yildiz, sul quale ricadranno sicuramente molte più responsabilità, Mbangula e, adattato, Weston McKennie, il quale ha dimostrato di saper interpretare diversi ruoli in giro per il campo.
Questo, dunque, il possibile undici per il quale potrebbe optare Motta, da cui, però, come detto in precedenza, non ci si può non aspettare qualche sorpresa, vista la grande fantasia dell’italo-brasiliano.
Come avrebbe detto, allora, lo chef di “Ratatouille”, il temibile Anton Ego, al simpatico topolino Remi “Stupiscici, Thiago!”.