Alla fine è un autogol a decidere questo Juve-Lazio. I bianconeri la portano a casa, ma gli è mancata concretezza. Come possono migliorare?

Juve-Lazio: cosa è mancato ai bianconeri ieri sera

Quando il difensore biancoceleste Alessio Romagnoli è stato espulso al 24esimo minuto di gioco, per il fallo ai danni del suo ex compagno di squadra Pierre Kalulu, chi aveva visto la partita prima dell’espulsione ha pensato solo una cosa: “ora la Juventus si sbloccherà subito e probabilmente segnerà più di un gol“.

Beh, così non è stato, anzi la Lazio, da un punto di vista puramente difensivo, ha fornito un’ottima prestazione, riuscendo a giocare in dieci senza subire gol per quasi un tempo e mezzo.

I bianconeri infatti, per portarsi in vantaggio, hanno avuto bisogno dell’autogol all’85esimo di uno dei migliori in campo della Lazio, almeno prima del misfatto, ovvero Mario Gila.

C’è però da spezzare una lancia in favore dei bianconeri circa la loro inefficienza in termini di gol, poiché quest’ultimi, dall’espulsione in poi, hanno creato moltissimo, dimostrandosi pericolosi in più di un occasione, su tutte risalta la traversa colpita da Dusan Vlahovic poco dopo la ripresa.

Nonostante ciò, rimane il fatto che la Juventus è mancata di cinismo ieri sera, e chissà, magari senza l’autogol o l’espulsione di Romagnoli, staremmo parlando di un risultato diverso.

Ma anche mettendo i se e i ma da parte, è comunque grave non riuscire a segnare a casa propria quando si è in superiorità numerica dal secondo quarto di gioco.

La Vecchia Signora ha palesato dunque il bisogno di più cattiveria e freddezza sotto porta.

Gli uomini di Thiago Motta infatti, non hanno fatto fatica ad arrivare alla porta, hanno semplicemente fatto fatica a segnarvici, non concretizzando così le molteplici azioni che si erano magistralmente creati.

Ricapitolando, la Juve gira ma non segna, vince comunque, ma l’allarme finalizzazione lampeggia.

Scopriamo insieme come il tecnico brasiliano può disattivare quest’ultimo.

Come può migliorare la Juventus in termini realizzativi

Quando si tratta di migliorare nella finalizzazione delle occasioni prodotte, bisogna pensare a quest’ultima come fosse un cocktail di fattori, tutti in egual modo necessari alla produzione offensiva della squadra, e alla buona riuscita del cocktail chiaramente.

Quindi c’è bisogno di qualità tecnica, di precisione, di potenza, di aggressività, ma soprattutto, di mentalità.

Di quest’ultima i bianconeri ne hanno da vendere. Come si è potuto osservare ieri sera infatti, ogni volta che la Juventus andava vicina al gol, ma non si arrivava a segnare, tutti i giocatori si trasmettevano grinta a vicenda, dicendosi di continuare a creare, di continuare a spingere, che “tanto prima o poi il gol arriva“.

Ecco, questo è fondamentale per un’elevata produttività offensiva, e gli uomini di Motta di mentalità ne hanno più che a sufficienza.

Per quanto riguarda gli altri ingredienti di questo fantomatico cocktail però, la formazione piemontese sembra sempre mancare di aggressività e precisione negli ultimi metri di campo.

Va spesso molto vicina alla rete, ma sono proprio quei centimetri a fare la differenza tra una grande squadra e una buona squadra.

Motta questo lo sa bene, ed è per questo che dovrà necessariamente lavorare nei prossimi giorni al miglioramento di tali caratteristiche.

Il tecnico bianconero dovrà dunque sottoporre la sua rosa a sedute di allenamento focalizzate a migliorare la prolificità della squadra, perfezionando i suoi comportamenti nell’ultima porzione di campo.

Una cosa è certa, se Motta riuscirà nel suo intento, le altre squadre della nostra Serie A faranno meglio ad incominciare a tremare.