L’olandese è ancora poco pervenuto in casa bianconera. Quale soluzione può prendere Motta per risolvere la situazione.
Avvio di stagione opaco per Koopmeiners
Dopo quasi l’intera sessione di mercato estiva passata a rincorrersi reciprocamente con la Juventus, da questo avvio di stagione da parte di Koopmeiners ci si aspettava tutto un altro tipo di impatto.
L’olandese è arrivato alla rottura con l’Atalanta pur di andare alla Continassa, rischiando pure la tribuna in caso di mancata cessione.
E anche il suo nuovo allenatore Thiago Motta ha insistito animosamente per averlo tra le sue file, dichiarandolo come giocatore fulcro del suo gioco.
Al netto delle aspettative, la realtà che ci hanno consegnato queste prime partite è ben diversa.
Sicuramente il suo acquisto ufficiale a fine mercato, unitamente al fatto che non si allenava con l’Atalanta da settimane, ha ritardato il suo inserimento in rosa.
Da quando è arrivato comunque è stato tempestivamente messo in campo coi bianconeri, senza che fossero necessari particolari adattamenti.
In queste sue prime partite però ha inciso poco. Sicuramente da un punto di vista dello scoring.
Dall’autore di 12 gol e 5 assist messi a referto la scorsa stagione ci si aspettava decisamente un altro tipo di impatto per quanto riguarda il contributo alla squadra.
Bisogna però rendersi conto che la Juventus non è l’Atalanta, e l’olandese è e sarà chiamato a compiere un lavoro diverso rispetto a quello assegnatogli da Gasperini.
Sia per impostazione tattica della squadra che per ruolo interpretato.
Alla Juventus infatti la gestione degli spazi non permette a Teun lo stesso tipo di inserimenti che poteva attuare con la Dea.
Per di più la Juventus sta patendo una certa carenza nella produzione di marcature, e quelle poche reti segnate, per ora, sembrano essere sotto il monopolio di Vlahovic.
Questo insieme di fattori ha inevitabilmente portato a un diverso rendimento da quello che i più si potevano aspettare.
Che soluzione può adottare Thiago Motta
L’allenatore bianconero adesso deve anche far fronte all’infortunio che Koopmeiners si è procurato nella partita contro il Lipsia.
Il problema diagnosticato è un’incrinatura alla costola, sulla quale non è ancora chiaro come intervenire.
La pausa delle nazionali può dare il tempo per comprendere meglio la gestione di questo infortunio, ma il suo impiego già nella partita contro la Lazio è in forte discussione.
Quando l’olandese tornerà però sicuramente ci sarà una rinnovata aspettativa sulle prestazioni di Koopmeiners.
Thiago Motta è stato chiaro fin da quando è arrivato alla Juve: Per lui non esistono i singoli.
Per l’allenatore sono importanti il gioco, il risultato di squadra e la valorizzazione della meritevolezza.
Il fine dell’allenatore in questo momento non è l’esaltazione di un singolo, ma il raggiungimento di un certo risultato di squadra.
Se le prestazioni di Koopmeiners non metteranno in difficoltà i risultati di squadra non ci sarà motivo per l’allenatore di fare particolari revisioni.
L’unico modo per vedere un cambio di rotta sui risultati concreti dell’olandese al di fuori della sua funzione tattica è che sia l’olandese stesso a darsi un cambio di marcia.
Koopmeiners ha tutte le qualità per interpretare il ruolo di trequartista assegnatogli da Motta con efficacia a livello di tattica e risultati personali.
La soluzione dunque non sta in capo unicamente a Motta, ma è principalmente in mano a Koopmeiners stesso.