Il capitano bianconero incarna lo spirito di Halloween e mette in campo una prestazione horror. Quinta gara di fila sbagliata.
Quanto manca Gleison Bremer
La situazione difensiva in casa Juve è certamente un tema.
Sicuramente anche i tanto decantati concetti di fluidismo e possesso palla in partite come quella di ieri contro il Parma scricchiolano.
Ma forse la causa va imputata a una situazione che trascende i meriti o demeriti di allenatore o chiunque altro.
E quella causa potrebbe essere attribuita all’infortunio di Bremer.
Non si vuole dire che la prestazione di un’intera squadra, sia difensivamente che offensivamente, passi per la presenza di un singolo giocatore. Specie se difensore.
Eppure, sino alla partita di Lipsia, che per Bremer è durata appena 4 minuti, la Juventus aveva incassato un solo gol nelle sette sfide disputate.
Senza il brasiliano, invece, i bianconeri hanno subito ben otto gol in cinque match.
Un’inversione di statistica che non può essere un caso.
Se aggiungiamo poi che quell’unico gol subito nelle prime sette fu arrivò contro il PSV su disattenzione di Danilo allo scadere, allora il quadro inizia a essere più completo.
Da quando si è infortunato Bremer, il posto fisso tra i centrali l’ha preso Danilo.
E il connazionale ha accumulato drammi su drammi in queste cinque partite disputate.
Prestazioni horror
L’assenza forzata di Bremer dunque ha fatto fare passi avanti nelle gerarchie a Danilo.
L’ex City sta faticando a tornare quello che aveva abituato il popolo juventino a esaltarsi per la sua puntualità nelle chiusure, spesso grazie al gioco d’anticipo.
Si potrebbe parlare di un rientro dalla Copa America con una forma non adeguata, o perlomeno non ritenuta in linea con il resto della rosa da parte Thiago Motta.
Danilo ha però poi gradualmente ripreso minuti e con questi sono arrivati anche tutta una serie di disattenzioni ed errori.
Dal rigore provocato in Champions contro lo Stoccarda, poi parato da Perin, a quello di San Siro che ha permesso all’Inter di passare in vantaggio per la sua entrata in netto ritardo su Thuram.
Il problema è che proprio durante il match intero il difensore brasiliano in fase di marcatura ha più volte regalato l’impressione di non essere così a fuoco.
Certo, Thuram e Lautaro non erano clienti facili ma in passato avrebbe saputo opporsi in maniera decisamente più efficace.
Dunque proprio un ottobre horror per Danilo, che più che dolcetti sembra ormai il fornitore ufficiale di scherzetti.
E nella partita di ieri non è stato da meno.
E’ stato di nuovo il bianconero più in difficoltà, e questa sua insicurezza si è riflessa su tutta la squadra.
A causa delle sue incertezze, il buonissimo Parma (bisogna dare onore al merito, perché ieri hanno offerto una prestazione di squadra davvero esaltante) è stato in grado di segnare due gol.
Ma il flop difensivo ha comportato anche una totale assenza di tranquillità, tra centrocampo e attacco, di gestire il pallone. E dunque il tanto caro possesso palla ha risentito in termini di quantità e qualità.
In panchina c’è fremente un certo Kalulu. Il francese quando è stato chiamato in causa non ha mai deluso in queste sue prime apparizioni bianconere.
Da Thiago Motta, che ha sempre ribadito anche la sua propensione a premiare la meritevolezza, ci si aspetta un cambio repentino sulla gestione del brasiliano.