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Juve-Bologna, allenatori a confronto: Motta VS Italiano

In attesa della sfida fra bianconeri e rossoblù di sabato, andiamo a confrontare i tecnici delle rispettive squadre: Motta e Italiano.

La sfida fra le due compagini si avvicina con la Juve sempre in emergenza, anche se con Vlahovic ritrovato;mentre il Bologna viene da un periodo molto positivo in campionato.

Oggi in ogni caso andiamo a confrontare lo stile di gioco dei due allenatori, entrambi emergenti, che anche se definito “moderno” in realtà é abbastanza diverso: ovviamente stiamo parlando di Thiago Motta e di Vincenzo Italiano.

Il nostro confronto sarà totalmente oggettivo quindi tutte quelle caratteristiche soggettive non rientreranno fra i parametri del nostro confronto.

Motta e Italiano: moderni ma diversi

Si Parla tanto del cosiddetto calcio moderno, i cui migliori rappresentanti sarebbero quelli della nuova scuola, come Thiago Motta, Italiano, Fábregas, De Zerbi e così via, dando per scontato che questi attuino lo stesso modo di giocare.

Oggi ci concentreremo su Thiago Motta e Italiano in vista del loro prossimo incontro di Sabato ed in generale sulle affinità e differenze fra i due credo calcistici.

Thiago Motta basa il suo calcio sul possesso palla, le sue squadre generalmente hanno sempre un possesso palla superiore al 65%( già una partita al 55 sarebbe come un fallimento), motivo per il quale la manovra é molto avvolgente e coinvolge tutti i reparti, ma alcune volte anche molto, anzi, troppo, lenta.

Negli ultimi tempi alla Juve senza Conceicao sembra quasi non ci siano idee su come avanzare sulla trequarti.

Però, al contempo, é una squadre che quando difende lo fa in modo organizzato, difendono tutti i giocatori( come dice Thiago: ” Vlahovic é il nostro primo difensore”) e lo fanno in modo compatto, coeso, tant’è che quando chiusa la Juve é veramente impenetrabile per tutti gli attacchi d’Europa.

La squadra di Thiago ha nel centrocampo la sua forza, con Locatelli e Thuram che sono i veri protagonisti del suo gioco, da loro passano tutti i palloni possibili indirizzati verso l’attacco e loro hanno il compito di smistare in altre zone di campo la sfera.

Non é, però un gioco statico, visto che ci sono dei giocatori che godono di assoluta libertà di movimento come Cambiaso, ma anche Yildiz e in un certo qual modo anche il Weah falso nove visto negli ultimi tempi.

Mentre ancora non é chiaro che valore si voglia dare a Koopmeiners, che ancora non rappresenta un ruolo ben definito nello scacchiere di Thiago.

Italiano, un modo diverso di pensare

La caratteristica che più accomuna i due tecnici é senza dubbio quella del possesso palla, anche qui c’è una strenua ricerca di avere e giocare il pallone per quanto più tempo possibile.

D’altra parte però le squadre di Italiano hanno una marcata propensione offensiva molto più di quelle di Thiago.

La difesa per Italiano é meramente impostata all’attacco, al ribaltamento di fronte per cercare di andare al gol.

In maniera astratta, questi ideali sono molto belli ed eleganti, ma in realtà comportano un aumento sí dei gol fatti, ma anche, soprattutto, un enorme quantità di gol presi, forse il difetto maggiore delle squadre di Italiano.

Ciononostante, il percorso di Italiano e le sue idee, abbiamo visto le principali differenze con quelle di Motta, possono crescere molto e il suo potenziale é tale che in futuro potrebbe anche superare qualcuno che ha fatto il suo stesso percorso (Maurizio Sarri ndr.).

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