In vista di Inter – Venezia, Inzaghi sembra intenzionato a far rifiatare Lautaro, cambiando volto al suo attacco.
L’espressione “panchina lunga”, usata per la prima volta in Italia intorno agli anni Ottanta e resa celebre anche dal film cult “L’allenatore nel pallone”, è entrata ormai a far parte del gergo calcistico nostrano, nel quale sta ad indicare una rosa piuttosto lunga, formata da calciatori tutti di valore.
Non è un caso, quindi, che tutte le squadre che hanno vinto nel tempo, ma soprattutto nelle ultime annate, disponessero di questo tipo di organici, che, con l’aumentare delle partite e degli impegni, non hanno potuto che essere maggiormente determinanti.
Soprattutto per le squadre che partecipano anche alle varie competizioni europee, infatti, trovarsi a poter utilizzare tanti calciatori più o meno dello stesso livello, a seconda delle situazioni, è indubbiamente un grande vantaggio.
La stessa Inter dello scorso anno, quella, per intenderci, che ha raggiunto lo storico traguardo della seconda stella, era una squadra formata, oltreché dai fortissimi titolari, anche da 11-12 panchinari in grado di non far rimpiangere i propri corrispettivi.
Marotta, dunque, preso per assodato che l’assetto della stagione passata era quello giusto, durante il mercato ha scelto di non rivoluzionare la propria rosa, ma semplicemente di limarne i difetti, andando ad inserire altri panchinari di lusso nei reparti più sguarniti.
Uno di questi, senza alcun dubbio, è Mehdi Taremi, centravanti iraniano proveniente dal Porto, il quale, soprattutto in Champions League, ha dimostrato di aver accettato pienamente questo ruolo, facendosi trovare pronto al momento della verità.
Stasera, però, potrebbe toccare a lui anche scendere in campo da titolare contro il Venezia, in vista anche dell’impegno europeo di mercoledì.
Le caratteristiche dell’attaccante dell’Inter
Per molti tifosi, prima di vederlo all’opera, Mehdi Taremi era un centravanti old school, di quelli capaci a fare le sponde e a segnare in tap-in in area di rigore, senza grandi velleità “giochistiche” o, per dirla meglio, di manovra.
Le poche presenze racimolate fino a questo momento con l’Inter di Simone Inzaghi, invece, hanno mostrato un calciatore diverso dalle aspettative, capace di muoversi tanto e bene fuori area, fungendo da raccordo con gli altri reparti.
Lasciando stare la bellissima prestazione con la Stella Rossa, di cui è stato il mattatore assoluto, queste caratteristiche dell’iraniano si sono viste specialmente nel big match di coppa contro il City, durante cui, chiamato a sostituire Lautaro, ha regalato alla propria causa una grandissima performance.
Una bellissima sorpresa, dunque, per uno dei due popoli del Naviglio, che, questa sera, qualora Mehdi fosse veramente schierato dal primo minuto come riportano molte fonti accreditate, si aspetta di rivedere lo stesso giocatore ammirato sul palcoscenico più luminoso e desiderato d’Europa.
Come cambia l’attacco nerazzurro
E’ ormai risaputo che, al pari di un altro grandissimo allenatore come Antonio Conte, Simone Inzaghi sia un vero e proprio cultore del 3-5-2, modulo che, lo scorso anno, lo ha portato alla consacrazione definitiva.
E’ altrettanto noto, però, che la forza di un tecnico sia quella di saper mescolare bene le proprie carte, adattandosi anche alle qualità peculiari di ogni singolo calciatore.
Il piacentino, aldilà di qualche malalingua che ancora gli rimprovera l’eccessivo zelo nel sostituire all’istante i giocatori ammoniti, negli anni ha dimostrato senza dubbio di essere un mister sveglio, capace di conoscere bene le caratteristiche dei propri uomini.
Proprio per questo, l’Inter di Manchester, schierata con Taremi più arretrato rispetto a Thuram e con i due esterni quasi sulla stessa linea dell’iraniano in fase offensiva, non è stata una sorpresa, a riprova del talento di Inzaghi nel giudicare quale sia la miglior via da percorrere per arrivare alla vittoria.
Anche stasera, quindi, contro un avversario sicuramente meno spaventoso dei Citizens di Guardiola, Simone potrebbe riproporre questo assetto, sfruttando l’abilità di Mehdi nel ruolo di trequartista-rifinitore, nel quale potrebbe regalare palloni preziosi a Marcus Thuram.
Un bel vivere, dunque, quello del fratello di Pippo, che, grazie alla profondità di una rosa costruita sapientemente negli anni, può permettersi di sperimentare in questo modo, lasciando in panchina uno dei cinque migliori calciatori del campionato.
Veramente una dolcevita.
Foto: instagram personale Mehdi Taremi.