Inzaghi dopo la sconfitta contro i rossoneri, ha dichiarato: “Sono deluso, comprendo bene l’importanza del derby per i nostri tifosi.
L’Inter esce con le ossa rotte da un derby che sulla carta sembrava già scritto a suo favore. Una sconfitta che non solo delude per il risultato, ma ancor più per il modo in cui è arrivata, al termine di una partita senza mordente e con poche idee.
Il Milan, dato in difficoltà, ha ribaltato ogni pronostico, infliggendo ai nerazzurri una lezione che segnerà la squadra di Simone Inzaghi. Un derby che fa male, non solo per i tifosi, ma anche per le prospettive future di una squadra che dovrà ritrovare subito il proprio smalto.
Inzaghi: la caduta dei Giganti
Una sconfitta che brucia. Non solo per l’importanza del derby contro il Milan, ma anche per come è maturata, in una partita che sembrava destinata a rimanere equilibrata fino alla fine.
L’Inter, che partiva da favorita, si è ritrovata a mani vuote al termine di una prestazione sottotono, priva di brillantezza e idee di gioco. I nerazzurri non solo perdono l’occasione di centrare la settima vittoria consecutiva nei derby, ma entrano in una settimana che si preannuncia complicata, con Simone Inzaghi che dovrà fare i conti con la delusione e le ferite.
Dopo la convincente prestazione in Champions League contro il Manchester, le aspettative erano alte per un Inter che sembrava avere tutte le carte in regola per superare un Milan in difficoltà.
Tuttavia, la squadra nerazzurra è apparsa svuotata e priva di quella lucidità che aveva caratterizzato le precedenti uscite.
“Non siamo stati lucidi – ha ammesso con rammarico Inzaghi nel post-partita – abbiamo commesso errori sia in fase di possesso che di non possedere, ei due gol subiti ne sono la prova. Sono amareggiato, perché capisco quanto significano il derby per i nostri tifosi, e oggi non siamo riusciti ad esprimere il gioco di squadra che ci ha sempre contraddistinto negli ultimi tre anni.”
Inzaghi ammette la superiorità del Milan: “Hanno meritato, dobbiamo riflettere sugli errori”
Il tecnico non ha risparmiato elogi per i rivali: “Il Milan ha giocato meglio di noi, ha meritato la vittoria. Noi abbiamo approcciato male la gara, e nonostante i tentativi di cambiare l’inerzia della partita, non siamo riusciti a giocare come volevamo.
Questa sconfitta segna una battuta d’arresto inattesa per l’Inter, che ora dovrà riflettere sugli errori commessi e ritrovare la compattezza che l’ha resa una delle squadre più temibili del campionato.
Una settimana di riflessione in attesa dei nerazzurri, che dovranno ripartire con la giusta mentalità per affrontare i prossimi impegni e riscattare un derby che lascerà sicuramente il segno.
Pulisic e Gabbia stendono l’Inter
Dopo sei sconfitte consecutive, il Milan torna a trionfare nel derby della Madonnina grazie a una prova decisiva di Christian Pulisic e Matteo Gabbia.
La vittoria per 2-1 contro l’Inter di Simone Inzaghi segna una svolta per i rossoneri, che spezzano una lunga serie di insuccessi e tornano a competere in classifica, raggiungendo i rivali cittadini.
Se per il tecnico Fonseca questa partita rappresentava un’ultima occasione, il risultato finale lascia intendere che il suo cammino sulla panchina milanista potrebbe proseguire ancora per un po’. Questo match è stato probabilmente la miglior prestazione della squadra finora, con un approccio tattico aggressivo che ha rotto nettamente col passato e con le recenti delusioni.
Fondamentale è stata la capacità di evitare quegli errori difensivi nei primi minuti che in passato avevano spesso penalizzato il Milan.
Un Milan offensivo sorprende l’Inter
Fonseca ha schierato una formazione estremamente offensiva, con un 4-2-4 che ha messo in difficoltà l’Inter sin dai primi minuti di gioco.
Il duo d’attacco composto da Abraham e Morata ha rappresentato il fulcro delle manovre offensive, supportato da due esterni larghi e un centrocampo solido, con Fofana a fare da scudo e Reijnders, protagonista di una grande prestazione, diviso tra il ruolo di regista e quello di incursore. Questa strategia si è rivelata una delle chiavi del successo rossonero.
La squadra di Inzaghi, colta di sorpresa dalla disposizione tattica del Milan, ha faticato a contenere le folate offensive degli avversari.
Nei primi minuti, l’Inter ha subito le prime occasioni: un doppio dribbling spettacolare di Reijnders al 4′, una fuga di Theo Hernandez tra due avversari al 5′ e un sinistro di Morata, deviato in angolo da Sommer al 6′.
Inzaghi, già visibilmente nervoso a bordo campo, ha tentato di riorganizzare i suoi, ma il Milan ha continuato a mettere pressione sugli esterni nerazzurri.
Le mosse decisive di Fonseca
Fonseca ha saputo costruire una solida struttura difensiva lungo le corsie laterali, impedendo all’Inter di sviluppare il proprio gioco.
Da una parte, Theo Hernandez, Leao e Reijnders hanno creato una gabbia sulla fascia sinistra, mentre dall’altra Emerson, Pulisic e Fofana hanno fatto lo stesso sulla destra.
Di conseguenza, Barella e Mkhitaryan sono stati costretti a ripiegare, lasciando il solo Lautaro a cercare di creare pericoli in avanti con tocchi di prima e sponde.
Questa vittoria rappresenta un’importante iniezione di fiducia per il Milan, che ora guarda al futuro con rinnovata speranza, consapevole di aver ritrovato non solo i tre punti, ma anche lo spirito giusto per affrontare i prossimi impegni.