Dopo la bella vittoria di Verona, l’Inter si avvicina alla sfida con i tedeschi con rinnovate energie e motivazioni.
In vista della sfida di sabato pomeriggio contro l’Hellas Verona, avvenuta appena dopo il rientro dei nazionali dalla sosta, Simone Inzaghi aveva chiesto ai suoi calciatori di ritrovare la giusta concentrazione per affrontare gli scaligeri.
Alla luce di ciò che abbiamo potuto ammirare al Bentegodi, direi che i suoi giocatori lo hanno ascoltato in pieno, visto che, dopo appena quarantacinque minuti di gioco, l’Inter era già in vantaggio 5 a 0, dando la netta sensazione di stare controllando completamente lo svolgimento della gara.
Una vera e propria dimostrazione di forza, dall’impeto tale da costringere Paolo Zanetti a chiedere al presidente Setti di autorizzare il ritiro per tutta la squadra gialloblù, rea, secondo lui, di non aver fornito una prova accettabile di fronte al comunque maggior talento dei nerazzurri.
Questi ultimi, va detto, aldilà dei demeriti veronesi, hanno compiuto una grandissima prova, amministrando totalmente a piacimento la partita e, soprattutto, dimostrando come, al variare di alcuni interpreti, il risultato finale non cambi.
L’Inter, infatti, è scesa in campo in terra veneta con numerose defezioni, sia dal primo minuto, come quelle di Lautaro e Calhanoglu, sia in corso d’opera, come l’infortunio di Acerbi al quindicesimo del primo tempo, che costringerà il difensore a saltare la gara di domani.
Insomma, Inzaghi si è trovato a dover necessariamente dare fiducia a numerosi panchinari, i quali, però hanno fornito una prova a dir poco egregia, andando oltre le più rosee aspettative, come nel caso esemplare di Joaquin Correa.
I cambi di formazione, però, non sembrano essere finiti qui: domani sera, contro i tedeschi del Lipsia, aspettiamocene qualcun altro da parte del tecnico di Piacenza.
La probabile formazione dell’Inter domani
Il sogno di ogni allenatore, in un’epoca dove le partite sono diventate sempre più frequenti e ravvicinate tra loro, è quello di disporre di un numero di calciatori molto ampio, in modo da poterli ruotare in campo a seconda delle diverse esigenze.
In particolare, il desiderio di ogni mister è quello di avere, a seconda del modulo usato, due calciatori per ogni ruolo, potendo trovarsi ad alternare il titolare e il panchinaro in ogni situazione, formando una squadra di ventidue individui tutti utili e pronti ad entrare in campo.
Nonostante l’Inter negli ultimi anni non abbia speso cifre folli per qualche calciatore e, in generale, si sia mossa semplicemente per aggiungere dei buoni calciatori agli ottimi di cui disponeva già, è assolutamente lecito affermare come l’obiettivo di dare in mano ad Inzaghi una rosa molto ricca sia stato pienamente raggiunto.
Come già detto, la partita di Verona, nella quale hanno giocato Bisseck, Asllani, De Vrij, Carlos Augusto, Buchanan, Zielinski e Correa, ha rappresentato l’esempio massimo di questa teoria e, di conseguenza, la gara di domani rischia di esserne un ulteriore dimostrazione.
Nella sfida contro il Lipsia, che si presenta in un momento di forma non esaltante, l’Inter, infatti, molto probabilmente cambierà gran parte del proprio undici, inserendo Lautaro e Taremi in attacco, Dimarco e Darmian sulle fasce, Calha in mezzo al campo e, in difesa, Pavard.
Forze fresche, quindi, che andranno a riprendere la propria condizione naturale di titolari dopo un turno di giustificato riposo al rientro dagli impegni con le nazionali.
Solidità, la chiave dei nerazzurri
Beppe Marotta, un po’ come Antonio Conte fra gli allenatori, tra tutti i suoi colleghi, è sicuramente quello che più di tutti è il simbolo dell’affidabilità, della sicurezza che può garantire ad un progetto nascente.
E’ per questo motivo che, quando qualche anno fa il varesino decise di cambiare aria trasferendosi in Viale della Liberazioni, i tifosi nerazzurri, aldilà delle mere questioni di tifo, ne furono molto contenti, sapendo che Giuseppe avrebbe portato delle caratteristiche imprenditoriali in quel momento poco presenti alla Pinetina.
Da quel momento, non a caso, l’Inter si è ritrovata dopo un periodo buio, ritornando a vincere trofei e, ultimamente, anche a ritrovare una stabilità finanziaria, grazie alle politiche di mercato dell’attuale presidente, capace, pur spendendo poco, di portare a casa tanti parametri zero utilissimi.
Una vecchia volpe, dunque, abile nello scovare l’occasione e nel regalare al proprio allenatore tanti calciatori di ottimo livello con cui costruire una squadra che, più il tempo passa, assomiglia sempre più ad un mezzo corazzato.
La grande forza dei nerazzurri, infatti, è proprio quella, come un carro armato reale, di essere blindati in tutti i reparti, disponendo di riserve di assoluto livello e, soprattutto, del tutto consapevoli del loro status all’interno della rosa, senza lamentele o polemiche.
Una macchina assortita benissimo, somigliante quasi ad un’industria in cui tutti gli operai svolgono con precisione ed affidabilità il proprio lavoro, senza uscire dalla propria zona di competenza e, allo stesso tempo, garantendo un risultato di assoluta qualità.