Inter, crisi per i nerazzurri che incassano la terza sconfitta di fila e perdono il primato in Serie A, adesso con il Barça serve la svolta.
Tre sconfitte consecutive, zero gol segnati, crollo fisico e mentale.
L’Inter si è smarrita nel momento decisivo della stagione.
Il ko con la Roma chiude una settimana da incubo dopo le batoste contro Bologna e Milan.
Primo posto perso in Serie A e Coppa Italia sfumata.
Ora resta la Champions, ma mercoledì a Barcellona servirà un’impresa vera.
Inter, adesso è crisi: squadra spenta e senza reazione
Fino a pochi giorni fa l’Inter sussurrava il sogno del Triplete.
Oggi si trova a rincorrere, psicologicamente e fisicamente a pezzi.
Il ko interno con la Roma di Ranieri ha evidenziato un’Inter scarica, prevedibile, incapace di reagire alle difficoltà.
San Siro ha risposto con un silenzio assordante: la Curva ha sostenuto la squadra, ma l’impressione è che sia l’Inter stessa a non comprendere appieno la gravità del momento.
Contro la Roma, ci si aspettava un’Inter furiosa, desiderosa di scrollarsi di dosso le scorie delle sconfitte precedenti.
Invece, la squadra di Inzaghi ha iniziato a ritmi bassissimi, quasi timorosa, lasciandosi irretire da un possesso palla sterile e senza sbocchi.
Il gol di Soulé è stato il manifesto della crisi: difesa schiacciata, distanze sbagliate, errori di concentrazione fatali.
Un crollo tecnico e mentale che non si vedeva da anni.
Tre sconfitte senza segnare: non succedeva dal febbraio 2012, ai tempi di Ranieri.
Inter, adesso è crisi: Lautaro solo, senza Thuram l’attacco si spegne
L’assenza di Thuram ha lasciato Lautaro abbandonato al suo destino.
Il capitano nerazzurro ha lottato, ma ha sbagliato troppo. È sembrato nervoso, stanco, impreciso.
Con Thuram in campo, l’Inter viaggiava a 2,3 gol di media.
Senza di lui, la squadra non punge più: media gol crollata, media punti dimezzata.
Arnautovic ci ha provato, ma non basta.
Correa e Taremi non sono mai stati realmente affidabili.
Il risultato? Una squadra che costruisce poco e finalizza nulla.
Difesa in panne: troppi gol presi
Se l’attacco piange, la difesa non ride.
Ad aprile, dodici gol subiti: più che in metà campionato.
L’Inter che aveva costruito la sua forza sulla solidità, oggi si sgretola alle prime difficoltà.
Il gol di Soulé è l’emblema: disattenzioni, rimpalli, Sommer beffato.
Inzaghi è stato chiaro: “Abbiamo lavorato male come squadra”.
Un mea culpa che pesa come un macigno a pochi giorni dalla sfida più importante.
Inter, adesso è crisi: stanchezza ma non solo
La squadra sembra esausta. Le 52 partite stagionali hanno prosciugato energie fisiche e nervose.
Il derby di Coppa con il Milan ha tolto più di quanto abbia dato. E ora si paga il conto.
Persino i leader – Barella, Calhanoglu, Dimarco – appaiono svuotati.
L’Inter non corre più, non aggredisce più, non morde più, sembra incapace di ribaltare l’inerzia delle partite.
Non tutto è però colpa della fatica, qualcosa è andato storto nella programmazione.
Il mercato di gennaio non ha portato rinforzi realmente utili, Taremi si è rivelato un investimento sbagliato.
Il turnover non è stato sempre gestito bene. Alcune scelte, anche tattiche, hanno lasciato perplessi.
Il Barcellona, coetaneo per numero di partite giocate, ha alzato la Coppa del Re.
L’Inter invece rischia di veder svanire tutto in dieci giorni.
Adesso il Barcellona, serve una reazione
Ora serve tutto: cuore, gambe, testa. Serve ritrovare l’Inter vera.
A Barcellona non si può sbagliare. Serve una prova di forza. Serve ritrovare le distanze, la fame, il ritmo.
Serve ritrovare l’orgoglio di chi ha già saputo rialzarsi. Perché questa stagione può ancora dare tanto. O diventare un enorme rimpianto.
Tutto in una notte. Tutto su Thuram. Tutto su Barcellona.
L’Inter si gioca tutto. Ora o mai più.
Foto: Instagram Marcus Thuram.