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Il mondo del calcio ricorda Davide Astori: sette anni dalla sua morte

Sono passati ormai sette anni da quando Davide Astori, ex calciatore della Fiorentina, ci ha lasciati: memoria di una persona speciale

Il ricordo di Davide Astori: persona e calciatore d’oro

Il 4 marzo per il calcio italiano è una data triste ma che allo stesso tempo permette di ricordare la persona, prima del calciatore, di un ragazzo, Davide Astori, che è scomparso troppo presto a causa di un malore.

Esattamente sette anni fa, nel 2018, l’ex difensore di Fiorentina e Roma si spegneva nella sua camera d’albergo di Udine dove alloggiava in occasione dell’imminente partita di campionato che si sarebbe dovuta giocare qualche ora dopo.

Quel giorno rimarrà per sempre impresso nella mente di tutti gli appassionati del calcio e non solo, con quell’alone di malinconia e angoscia che contraddistingue momenti che nessuno vorrebbe mai vivere.

Secondo i risultati dell’autopsia, il decesso avvenne per morte cardiaca improvvisa seguita a fibrillazione ventricolare dovuta a una cardiomiopatia aritmogena silente.

In quell’istante il mondo dello sport in generale si fermò, immobile ed inerme di fronte alla peggiore delle notizie, e una volta metabolizzato l’accaduto si riversò un’ondata di amore ed affetto nei confronti del ragazzo e dei suoi cari che, anche se solo in parte, alleviò il dolore del momento.

Oltre ai suo compagni di club e di Nazionale azzurra, al suo mister Stefano Pioli, a tutti i suoi tifosi, Davide ha lasciato un buco enorme nel cuore e nell’animo di sua moglie Francesca Fioretti e sua figlia Vittoria, che ancora oggi lo ricordano per mantenere vivo il bel legame familiare che li contraddistingueva.

Davide, una persona che faceva bene al calcio

Al momento del suo addio sono stati tantissimi i messaggi di vicinanza da parte dei vari club italiani e stranieri, di calciatori e allenatori ex compagni di Davide e di tutti coloro che avevano avuto il piacere di conoscerlo.

Un evento che non è passato per nulla inosservato e che ha colpito nel profondo chiunque, a conferma della bella persona che Astori aveva dimostrato di essere nel corso degli anni.

Sempre educato ed onesto quando si esponeva nelle dichiarazioni pubbliche, disponibile con giornalisti e tifosi, pulito e leale in campo seppur il ruolo di difensore richiedesse quella cattiveria agonistica che comunque Davide metteva in campo con la dose giusta.

Commovente oggi rileggere i messaggi nei suoi confronti a partire dalle parole di Buffon che lo raffiguravano come persona per bene, passando per Marchisio che lo definì “leale e rispettoso”, fino ad arrivare a quelle del suo compagno Saponara che lo ricordò come SUO CAPITANO e quelle del suo ex presidente al Cagliari, Tommaso Giulini.

Emozionante anche pensare che la partita successiva alla perdita del suo capitano, la Fiorentina la vinse proprio con il gol di Vitor Hugo, giocatore che prese il posto di Astori in difesa e che dedicò la rete a Davide, quasi come segno del destino a voler ricordare per sempre la memoria di un ragazzo che rimarrà eternamente nel cuore di tutti noi.

A sette anni di distanza il dolore è lo stesso di quel dannato 4 marzo ma le lacrime non rendono giustizia a ciò che Davide ha fatto nel corso della sua carriera, ecco allora che un sorriso e un enorme “grazie” sono l’alternativa per un degno saluto ad una delle più belle figure che il calcio italiano ci ha regalato.

Fonte immagine: Instagram @AC Fiorentina

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