Il Milan vince ancora in Champions, dopo il successo al Bernabeu ne rifila 3 anche allo Slovan Bratislava: i due gol subiti fanno riflettere

Slovan Bratislava 2 – 3 Milan: vittoria rossonera con brivido

Un Milan orfano di Morata si affida ad Abraham come prima punta e ritrova la titolarità di Pulisic, Leao parte ancora una volta dalla panchina e tutte le scelte offensive di Fonseca si rivelano vinvìcenti.

Sono proprio i tre giocatori appena citati a segnare le reti che decidono il match, al 20′ i rossoneri passano avanti col solito gol dello statunitense, vantaggio che dura solo tre minuti e viene spezzato dalla rete in contropiede da Barseghyan.

Ad inizio ripresa Fonseca libera dalla gabbia Leao sostituendolo ad un Okafor trasparente, il portoghese sigla l’1-2 e tre minuti dopo Abraham sembra chiuderla sull’1-3 grazie ad un regalo del giocatore dello Slovan.

Bratislava che reagisce sul finale e Nino Marcelli mette a segno un gol clamoroso da fuori area sotto al set, partita che negli ultimi minuti si accende e alza la pressione, al 90′ Tolic si fa espellere e il match termina in favore del Milan.

Diavolo 10° a 9 punti: qualificazione diretta ancora possibile?

Con la sudatissima vittoria di questa sera il Milan si trova momentaneamente al decimo posto della classifica generale con 9 punti in cinque giornate.

Molte squadre devono ancora giocare e probabilmente l’attuale posizione non sarà riconfermata ma mancano ancora tre partite e tutto puo’ succedere in questo nuovo format.

Attualmente il Diavolo sarebbe qualificato agli spareggi per gli ottavi, ipotesi che sembra molto più concreta di una qualificazione diretta ad oggi utopistica vista la difficoltà a raggiungere le prime otto posizioni.

Le due reti subite stasera dal Milan fanno riflettere e sono sicuramente un aspetto sul quale Fonseca dovrà lavorare per migliorare sia in Champions che in campionato.

Non è infatti la prima volta che il Diavolo subisce gol in contropiede nonostante la situazione di vantaggio, troppa sufficienza o troppa sicurezza o magari disattenzioni difensive non concesse soprattutto in palcoscenici del genere.

Una cosa è certa, se il Milan vuole tornare a fare la voce grossa in Europa il processo di evoluzione deve passare soprattutto da una maggiore cura di momenti delicati nei 90 minuti.