Il Milan in estate non era stato costruito per giocare con la difesa a 3, ma forse questo è il modo più adatto per dare quell’equilibrio tanto desiderato.
Il Milan nuovo nasce ad Udine?
Pavlovic, Tomori e Gabbia/Thiaw blindano la difesa dei rossoneri, dando alla squadra più compattezza ed equilibrio. Ma dopo la partita contro l’Udinese serve la conferma.
Il tecnico Conceiçao lavorava a questo modulo da tempo perché sapeva che le caratteristiche di alcuni dei suoi giocatori potessero adattarsi di più alla linea a 3 dietro.
Con il 3-4-3 l’allenatore portoghese ha dato più ordine ed affidabilità alla squadra perché i tre dietro hanno permesso alle due stelle della squadra, Leao e Theo, di pensare di più alla fase offensiva. Ed infatti entrambi, con le spalle coperte in fase difensiva, sono tornati a brillare come in passato.
I rossoneri non erano stati costruiti per giocare a 3, ma forse questo è il modo più adatto per ritrovare equilibrio visto che gli esterni difensivi come Theo, Walker e Jimenez sono più bravi ad attaccare rispetto che a difendere, ma anche perché Fofana e Reijnders faticano a coprire in un centrocampo a 3.
Le prossime sfide
Udine sembra lo snodo tanto atteso dal post Fonseca, ma perché possa costituire davvero una svolta, c’è bisogno di conferme. E il calendario del Milan è fatto apposta per proporle,
In queste settimane, il Diavolo affronterà, a Pasqua, l’Atalanta a San Siro e il mercoledì successivo l’Inter con la semifinale di ritorno di Coppa Italia.
Sia Gasperini che Inzaghi sono due super esperti della difesa a 3 e dunque per Conceiçao sarà la prova del nove. Superare questi due esami significherebbe dare preziose conferme ad una squadra che, fin dall’inizio della stagione, ne ha cercate fin troppe.
Dal passato al futuro
Potrebbe esserci un Milan con la difesa a 3 in questo finale di stagione e anche nel prossimo campionato? Tutto dipenderà dalle prossime partite, ma le sensazioni che ha lasciato la partita di Udine sono importanti.
I rossoneri, in questo modo, riescono a coprire di più il campo, tenendo bene le distanze fra i reparti e rischiando davvero pochissimo. Non bastano certo 90 minuti per la soluzione definitiva ma una svolta è attesa nelle prossime gare.
Il Diavolo ha fatto la storia del calcio, come il Real Madrid, con la difesa a 4 con Sacchi, Ancelotti e Capello, ma dal 1998 al 2001 esiste un’eccezione, il Milan di Zaccheroni. In quegli anni i rossoneri sono riusciti anche a vincere uno scudetto.
La possibilità di giocare con la linea a 3 rappresenta oggi un’occasione per dare stabilità ad una squadra con tanto talento offensivo ma con poco equilibrio in fase difensiva. Un ritorno al passato per guardare al futuro, anche in vista della prossima stagione in cui, con ogni probabilità, Conceiçao non sarà più allenatore del Milan.
Restano altre 7 finali da giocare, per centrare l’Europa e per la Coppa Italia. Lo schema di gioco è stato trovato, la continuità resta un’incognita in questa strana stagione rossonera.