Botafogo: Una vittoria storica che segna l’inizio di una nuova era per il club carioca, conquistata in dieci uomini per tutta la partita.
Il Botafogo ha scritto una pagina memorabile della sua storia calcistica, trionfando nella sua prima Coppa Libertadores dopo aver superato l’Atlético Mineiro con un convincente 3-1, nonostante la squadra fosse in dieci uomini.
L’incontro, avvenuto in un’atmosfera di grande entusiasmo, ha visto i carioca dominare il primo tempo grazie alle reti di Luiz Henrique e Alex Telles, quest’ultimo ex giocatore dell’Inter, che ha realizzato un rigore.
Nella ripresa, l’Atlético Mineiro ha provato a riaprire la partita con un gol di Vargas, ex stella del Napoli, che ha accorciato le distanze.
Tuttavia, la determinazione del Botafogo ha prevalso e, nel finale, Júnior Santos ha siglato il gol del definitivo 3-1, chiudendo così i conti e regalando ai tifosi un successo storico.
Questa vittoria non solo rappresenta un traguardo importante per il club, ma segna anche l’inizio di una nuova era di successo.
Gregore espulso dopo 50 secondi
La squadra carioca ha dovuto affrontare l’intera gara in dieci uomini a causa di un’espulsione immediata, avvenuta dopo soli 50 secondi di gioco.
Il protagonista di questo episodio controverso è stato Gregore, il quale ha commesso un fallo violento colpendo al volto Fausto Vera, costringendo l’arbitro ad estrarre un rosso diretto.
Nonostante la sfida si sia messa in salita sin da subito, il Botafogo ha dimostrato grande carattere e determinazione.
Mentre Vera, dopo aver ricevuto le cure, è riuscito a tornare in campo, la squadra ha dovuto riorganizzarsi per affrontare il match in inferiorità numerica.
Il fallo di Gregore ha scatenato un acceso dibattito sui social media, con video del momento che continuano a circolare, evidenziando la gravità dell’entrata.
La tenacia del Botafogo ha prevalso, portando a una prestazione che resterà nella storia del club.
La vittoria non è solo un trionfo sportivo, ma anche una testimonianza della forza e della resilienza del team, capace di superare le avversità e conquistare il trofeo più ambito a livello continentale.
Botafogo: una vittoria epica in Coppa Libertadores
L’espulsione di Gregore ha stravolto i piani del Botafogo, inizialmente considerato favorito grazie alla sua posizione di leader in campionato.
Costretti a giocare in dieci, i bianconeri di Rio hanno adottato una strategia difensiva, mirando a sfruttare al meglio le opportunità di contropiede.
La svolta della partita è arrivata al 35′, quando Luiz Henrique, esterno destro con una breve esperienza in nazionale, è riuscito a sbloccare il punteggio, capitalizzando su una respinta della difesa avversaria all’interno dell’area piccola.
Ma il colpo di scena non si è fermato qui: pochi minuti dopo, Luiz Henrique è stato atterrato dal portiere avversario, un fallo che il VAR ha confermato, portando alla concessione di un rigore.
Al 42’, il terzino Alex Telles, ex giocatore dell’Inter, ha dimostrato freddezza dal dischetto, spiazzando il portiere e portando il Botafogo sul 2-0.
Nel secondo tempo, l’Atlético Mineiro ha riaperto la partita con Edu Vargas, ex attaccante del Napoli, che ha accorciato le distanze con un colpo di testa a soli sessanta secondi dall’inizio della frazione.
Da quel momento, il Botafogo ha dovuto difendersi con tutte le forze, mostrando una resistenza degna di una vera armata Brancaleone.
Vargas ha dato nuova energia all’attacco dell’Atlético, supportato da Hulk e dall’ex atalantino Guilherme Arana, che hanno cercato di rendere la vita difficile alla retroguardia avversaria.
Tuttavia, il colpo finale è arrivato da Junior Santos, subentrato nel corso della ripresa. Al 97′, nel cuore del recupero, ha messo a segno il terzo gol per il Botafogo in un’azione di batti e ribatti in area, consolidando così il suo status di capocannoniere della Libertadores con un totale di 10 reti.
Una vera e propria impresa per la squadra allenata dal portoghese Artur Jorge, che ha saputo trasformare una situazione disperata in un trionfo memorabile.