Inizio complicato per il Genoa di Gilardino con soli cinque punti in sette partite e in piena zona retrocessione, come si può voltare pagina.
Una stagione che non è partita nel migliore dei modi per Gilardino e per il suo Genoa.
Una sola vittoria nelle prime sette e tante prestazioni di basso livello, anche nel proprio stadio.
Ovviamente quando i risultati non arrivano il primo uomo che viene incolpato è sempre l’allenatore, ma in questo caso non è così.
Infatti la piazza, ma anche l’opinione comune è che la principale responsabile di questa situazione sia la società, che ha ceduto troppi calciatori non rimpiazzandoli adeguatamente.
Una situazione non facile a Genova, con la squadra rossoblù che viene contestata dalla tifoseria, dopo tanto tempo.
Marassi è sempre stato un fortino per la formazione di Gilardino, e se inizia a mancare la positività da parte dei tifosi, il Grifone potrebbe risentirne.
Adesso starà proprio all’allenatore che è stato campione del mondo nel 2006, voltare pagina per far cambiare qualcosa in casa Genoa.
Perché il Genoa di Gilardino sta soffrendo così tanto in Serie A
La principale motivazione per il quale il Genoa sta faticando così tanto in campionato è il calciomercato in uscita e quello in entrata non svolto alla perfezione.
I rossoblù hanno perso la colonna vertebrale dell’ottima stagione scorsa.
Il portiere Josep Martinez, il fantasista della squadra Albert Gudmundsson, la punta centrale Mateo Retegui e considerando anche il mercato invernale il Genoa ha ceduto il difensore romeno Radu Dragusin.
Il nuovo estremo difensore è Pierluigi Gollini, portiere di tutto rispetto, il nuovo centravanti è Pinamonti, mentre Gudmundsson non ha un sostituito.
C’è stato il riscatto di Vitinha, anche Messias può occupare il ruolo dell’islandese, ma il Genoa non ha acquistato un calciatore di livello per rimpiazzare il nuovo fantasista della Fiorentina.
La sua mancanza si sta facendo sentire, perché manca il collante tra centrocampo ed attacco.
Il Genoa anche in difesa ha poche certezze e subisce azioni pericolose con una facilità disarmante.
Sono ben 15 le reti subite dalla squadra di Gilardino nelle prime sette.
Un’attenuante di queste brutte prestazioni potrebbe essere quella del calendario.
Il Genoa infatti ha già affrontato la Juventus, l’Inter, l’Atalanta e la Roma.
Il vero problema sono le sconfitte con squadre abbordabili come il Verona (a Marassi), e il Venezia, unica vittoria degli uomini di Di Francesco.
Cosa può fare Gilardino per migliorare la situazione
Gilardino sta cercando di risolvere i problemi del Genoa buttando nella mischia tanti giovani, talvolta anche giovanissimi.
L’esempio più lampante è la titolarità di Ahanor, classe 2008, nella sfida contro la Juventus di Thiago Motta.
Un attaccante schierato spesso e volentieri, anche per mancanze di alternative è Jeff Ekhator, classe 2006 , che ha anche segnato il gol della bandiera a Bergamo.
Dal punto di vista tattico Gilardino potrebbe cambiare modo di giocare, siccome sta cercando di fare lo stesso calcio ma con calciatori di livello inferiore.
Magari proverà a difendere più basso senza marcare a uomo per tutto il campo, come faceva nella passata stagione.
Inevitabilmente si snaturerà e non è automatico il cambio del trend nei risultati.
In questi anni a Genova Gila ha dimostrato di sapersi adattare a tutte le evenienze, stavolta è una missione molto difficile, vedremo se ci sorprenderà ancora una volta.
Foto: Instagram Genoa
