L’altro ieri si è giocata Genoa-Fiorentina, e ora gli uomini di Palladino si trovano in zona Champions. Vediamo insieme come hanno fatto.

Genoa-Fiorentina: la partita

Dopo i cinque gol rifilati alla Roma nella scorsa giornata, l’altro ieri la Fiorentina si è invece mantenuta su toni più bassi. Eppure, anche se si tratta di un 1-0 contro il Genoa a Marassi, sempre di tre punti per la Viola stiamo parlando.

C’è da dire però che, rispetto a quella di domenica al Franchi, la vittoria contro il Grifone è stata invece molto più sofferta, tanto che è maturata solamente con un gol di Gosens, arrivato dopo ben 72 minuti di azioni, da una parte e dall’altra.

I rossoblù infatti, non hanno giocato una brutta partita, anzi, hanno impensierito in più di un’occasione la Viola, impegnando, specialmente nel finale, l’estremo difensore spagnolo delle formazione toscana, David De Gea.

A proposito dell’ex Man United, eletto tra l’altro Player of the Match, lui, insieme al marcatore del gol Robin Gosens, sono da considerare senza dubbio i due principali artefici della vittoria della Fiorentina.

Ma attenzione, la posizione di classifica degli uomini di Palladino è sufficiente a farci capire che, se la squadra funziona, non è merito solamente di due giocatori.

L’ex allenatore del Monza sembra infatti aver trovato gli equilibri perfetti per far girare la squadra, la quale, dovesse continuare così, potrebbe seriamente lottare per un posto Champions, trovandosi, ad oggi, nell’omonima zona.

Se ci riuscirà, non ci è dato saperlo; ciò che possiamo fare adesso, è scoprire quali sono questi “equilibri” che Palladino ha trovato per i gigliati, e capire perché sono così “perfetti”.

Venite con me per un analisi tecnico-tattica della Fiorentina di Raffaele Palladino!

Le caratteristiche della Viola di Palladino

Sotto la guida di Palladino, la Fiorentina ha mostrato una notevole flessibilità, dimostrandosi capace di giocare sia con il 3-4-2-1 che con il 4-2-3-1 (preferito nell’ultimo periodo), alternando a seconda delle esigenze del match e degli avversari.

Tale versatilità, ha permesso alla Fiorentina di essere sempre solida in fase difensiva, e, piuttosto reattiva, in fase offensiva.

Palladino inoltre, enfatizza in particolar modo l’importanza del pressing, cercando di recuperare il pallone rapidamente per far partire i suoi in contropiede.

La squadra è infatti sempre chiamata a essere intensa e aggressiva nel recupero palla, il che, può portare a situazioni molto favorevoli in attacco.

A proposito di attacco, quando si tratta di costruire il gioco offensivo, la Fiorentina di Palladino punta per lo più su transizioni rapide e movimenti fluidi, con i trequartisti e la punta incoraggiati dal tecnico a muoversi rapidamente, in modo da crearsi spazi a vicenda e, conseguentemente, opportunità per segnare.

Un altro aspetto importante per Palladino è la gestione della rosa. Quest’ultimo è infatti noto per la sua abilità nel motivare i giocatori e nel valorizzare le loro potenzialità.

Inoltre, le sue scelte favoriscono spesso l’inserimento di nuovi giocatori (il famoso turnover) che rispondano alle sue esigenze specifiche.

Insomma, non è merito solo delle individualità se la Viola si trova ora al quarto posto, bensì, è anche e soprattutto, merito del tecnico dei toscani, il quale è riuscito ottimamente a trasformare la “Fiorentina di Italiano” nella “Fiorentina di Palladino”, raccogliendo sapientemente l’eredità lasciatagli dall’attuale tecnico del Bologna.

Viola, continua ad inseguire il sogno Champions, quest’anno più che mai, potrebbe diventare realtà.