Dopo l’incredibile rigore concesso al Brugge nei minuti di recupero, il Gasp si è presentato ai microfoni dei giornalisti giustamente infuriato.
Certe volte gli appassionati di calcio e i giornalisti che si occupano di questo sport tendono, giustamente a mio avviso, a criticare gli allenatori che, dopo un episodio arbitrale andato a loro sfavore, motivano il cattivo risultato che ne è succeduto solo con l’errata valutazione del direttore di gara.
Questi tecnici, spesso loro stessi consapevoli di star usando semplicemente una scusa per difendere la cattiva prestazione della propria squadra, ne escono sempre abbastanza male, individuati come “piagnoni” e gente che si lamenta degli altri senza guardare ai suoi demeriti.
Il caso di Gasp di ieri sera, però, non fa sicuramente parte di questa categoria, nonostante sicuramente l’Atalanta non ha disputato la sua miglior partita stagionale, andando molto in difficoltà contro un Brugge coraggioso e molto aggressivo fin dalle prime battute della gara.
E’ inutile spiegare, infatti, come il risultato finale di quest’ultima sia stato pesantemente condizionato dalla scellerata decisione del direttore di gara turco Meler, reo di aver considerato una lievissima manata di Hien un potenziale fallo da rigore, in grado, al 92′, di consegnare la partita alla compagine belga.
Gianpiero, quindi, non ha assolutamente avuto tutti i torti a lamentarsi davanti alle telecamere, ricevendo, giustamente, l’appoggio di tutto lo studio televisivo di Sky, nel quale, ovviamente, nessuno era convinto dal biasimabile giudizio dell’arbitro.
Le parole del Gasp
“Parlate voi, è meglio” ha esordito l’allenatore dell’Atalanta ieri sera davanti ai microfoni di Sky Sport, subito punzecchiato sulla nota più dolente della non indimenticabile serata bergamasca, di gran lunga fra le peggiori di questa Champions League.
“Evidentemente le decisioni arbitrali italiane contagiano il calcio generale” ha continuato “Tutti ora hanno un’idea sui falli completamente diversa: i falli di mano creano polemiche, ma a volte è davvero difficile. Il dramma vero sono i contatti. La stragrande maggioranza dei calciatori urla, strilla, tutti hanno l’intenzione di rubacchiare”.
Quest’ultima frase, probabilmente, è il riassunto di buona parte del pensiero del Gasp, il quale, oltre a criticare un metro di giudizio che, a detta sua, non gli appartiene più, si è anche scagliato contro gli atteggiamenti dei calciatori, denunciando le prove attoriali che sempre più spesso forniscono.
In chiusura di intervista, infine, il tecnico della Dea ha chiosato, mettendo un punto alla sua motivata polemica, in questa maniera: “Ormai gli arbitraggi sono completamente distanti da tutto quello che dicono anche i calciatori”.
Parole forti e decise, dunque, che rappresentano perfettamente lo stato d’animo dell’Atalanta e dei suoi tifosi, i quali, dopo la deludente ed immeritata sconfitta di ieri, si sentono gravemente derubati e, di conseguenza, molto irati nei confronti dell’arbitro, che, ovviamente, nelle ultime ore, è finito al centro di un meritato uragano di polemiche.
Sicuramente, il prossimo incontro con il Gasp sarà da prendere con le pinze per lui…
Rigore inventato, ma…
Che la scelta di Meler di assegnare quel maledetto rigore al 92′ sia stata assolutamente errata ci sono pochi dubbi, e, con l’ausilio della tecnologia, è veramente difficile dire il contrario, ma è altrettanto complicato non ammettere come l’Atalanta non abbia disputato una grande partita in Belgio.
Per buona parte del primo tempo, infatti, gli uomini di Gasp hanno assaggiato la stessa medicina che spesso impongono ai propri avversari e, complice il colore della maglietta dei belgi, il Brugge, per almeno mezz’oretta, è sembrato essere la Dea.
Quest’ultima, ingabbiata dalla pressing alto e dalla velocità della sua antagonista, è venuta fuori lentamente, solo quando le energie dei rivali iniziavano a calare, pareggiando la contesa poco prima della fine del primo tempo grazie al solito Pasalic‘, uomo-Champions se ce n’è uno.
Al rientro dagli spogliatoi, dunque, era assolutamente lecito aspettarsi un Atalanta arrembante, pronta a dare il colpo finale alla partita e, invece, i nerazzurri, ieri scesi in campo con la divisa da trasferta bianca, non sono riusciti a trovare il modo di farlo, mantenendo sul filo l’esito della contesa.
E’, quindi, del tutto corretto affermare che l’assurdo rigore concesso ai belgi abbia condizionato fortemente il risultato della sfida, ma, per essere giusti, va anche osservato come la Dea non abbia avuto la capacità di chiudere i conti nella seconda frazione, approfittando dell’andamento favorevole della partita.
Tutto rimandato al ritorno, dunque, con il Gewiss Stadium che dovrà fornire alla propria squadra la spinta necessaria per sconfiggere gli abili rivali nerazzurri, elogiati anche dallo stesso Gasp nella già citata e riportata conferenza stampa.
Si spera, ovviamente, che questa volta, almeno a livello arbitrale, tutto fili liscio.
Foto: facebook Atalanta BC.