Dopo la sconfitta di ieri sera della Juve in Olanda, è definitivamente possibile affermarlo: questi playoff di Champions sono stati un “fracaso”.
Quando, qualche settimana fa, è avvenuto il sorteggio dei playoff di Champions League, la reazione maggiormente adottata da tutti gli appassionati di calcio italiani è stata di grande sollievo, se è vero che le tre avversarie toccate in sorte a Milan, Atalanta e Juve erano tutte e tre abbondantemente alla portata.
Il sogno di portare quattro italiane agli ottavi, dunque, sembrava tutto meno che irrealizzabile e ciò, aldilà di ogni possibile rivalità intestina fra i tifosi delle diverse compagini, rappresentava una grande notizia per tutto il nostro movimento, che ne avrebbe giovato tramite il tanto agognato posto extra nella massima competizione continentale, già conquistato lo scorso anno.
Ad una ventina di giorni da quella data, almeno all’apparenza, felice, la situazione si è, purtroppo, totalmente ribaltata, trasformando quella che poteva essere un’enorme soddisfazione in un tremendo “fracaso”, per dirla alla spagnola, fra i peggiori che si ricordino negli ultimi anni.
Tutte e tre le squadre italiane partecipanti ai playoff di Champions, infatti, hanno dovuto interrompere precocemente la propria corsa, cedendo il pass rispettivamente a Feyenoord, Brugge e PSV, avversarie sicuramente non imbattibili.
Una grandissima delusione, quindi, che dovrà far riflettere molto le società coinvolte, le quali, ovviamente, subiranno anche a livello economico le ripercussioni di questa figura così magra, andando a perdere il ricco bonus della UEFA per il raggiungimento degli ottavi.
Sì, è proprio la parola giusta: fracaso.
Le ragioni del fracaso
I motivi per cui una simile catastrofe calcistica, totalmente inaspettata e imprevedibile, sia avvenuta, non saranno mai del tutto chiari, aldilà di ogni possibile interpretazione e punto di vista, se è vero che il calcio, nonostante si tenti ogni volta di analizzarlo clinicamente, rimane pur sempre una scienza inesatta e irrazionale, capace di fornire risposte molto spesso inattese.
Secondo il parere di chi scrive, però, una delle cause che ha portato al fracaso è da ritrovarsi in un certo atteggiamento adottato dalle nostre tre compagini, le quali, probabilmente, hanno un po’ sottovalutato i rispettivi avversari, ritenendosi più forte e tranquillamente in grado di affrontare le gare.
Per quanto riguarda Milan e Atalanta, ciò si è potuto ravvisare soprattutto nel turno di andata, quando entrambe si sono fatte sorprendere dall’aggressività di Feyenoord e Brugge, le quali, disputando due prestazione al massimo delle loro possibilità, hanno messo in seria difficoltà Conceiçao e Gasp.
Discorso diverso, invece, per le partite disputatesi a San Siro e al Gewiss Stadium, che, specialmente nel primo caso, sono state decise da particolari episodi, capaci di mutare completamente la direzione che la gara aveva preso, mettendo fuori strada rossoneri e nerazzurri.
Situazione differente, d’altro canto, per la Juventus, la quale, senza alcun tipo di presunzione, ieri sera ha semplicemente meritato di perdere, venendo messa sotto dalla propria avversaria, dotata di un ritmo infernale che, con il passare dei minuti, ha finito per strangolare la banda di Thiago.
Due serate, in ogni caso, assolutamente avvilenti per il nostro calcio, che si ritrova a disporre di una sola squadra agli ottavi, chiamata, di conseguenza, a portare in alto la bandiera italiana nell’Europa che conta.
Un triennio buttato via?
Dopo anni di delusioni e di finali viste col binocolo, nelle ultime stagioni l’Italia era tornata ad affacciarsi alle fasi finali delle competizioni europee, raggiungendo ben sei volte su nove l’appuntamento conclusivo di una fra Champions, Europa e Conference League.
Nonostante solo in due di quelle occasioni la coppa fosse tornata in Italia, era assolutamente legittimo affermare come il calcio italiano stesse lentamente ritornando sui livelli precedenti, ricominciando a fare paura alle squadre provenienti dagli altri paesi.
Negare totalmente questa frase, aldilà delle pessime figure di Milan, Atalanta e Juve, è ancora troppo presto, visto che l’Inter può dire tranquillamente la sua in Champions, così come la Lazio, la Roma e la Fiorentina nelle altre coppe, che, nel caso dei giallorossi, rappresentano un vero e proprio obiettivo stagionale.
Ciò che si può sentenziare, però, è che, senza dubbio, la massima competizione continentale è ancora lontana dal tornare ad essere un terreno di caccia nostrano, a causa, probabilmente, del ritmo di gioco frenetico e della maggior dose di talento che vi sono lì.
Dobbiamo ancora crescere tanto, ma no, gli ultimi tre anni non sono comunque da buttare.
Foto: facebook PSV.