A causa del brutto problema cardiaco del romano, il mister campano deve cambiare per forza qualcosa della sua Fiorentina.
Quella che mi trovo a dover commentare è una situazione con cui mai avrei voluto avere a che fare, visto che trovarsi a raccontare la storia di un calciatore costretto a non giocare più nel suo paese per un pericoloso problema cardiaco è sicuramente un grande dispiacere.
Non si può, dunque, iniziare questo articolo senza fare i dovuti auguri a Edoardo Bove per il proseguimento della sua ripresa e, speriamo, del continuo della sua carriera calcistica in un’altra nazione, dove si può giocare ugualmente con il defibrillatore sottocutaneo.
Fatta questa doverosa premessa, è altrettanto giusto iniziare a trattare un argomento che, purtroppo, è la chiara conseguenza di quanto detto finora, se è vero che, a causa dell’improvvisa indisponibilità del centrocampista romano, la Fiorentina di Palladino si trova a fare i conti con un titolare in meno a disposizione.
Uno dei più grandi punti di forza della Viola di quest’anno, come esplicitato anche in un altro articolo, risiede, però, proprio nella panchina lunga che, grazie all’ottimo mercato portato a termine da Pradé, si trova ad avere a disposizione.
La mancanza di Bove, dunque, si appresta ad essere presto colmata da numerosi calciatori, i quali, vista la situazione, stanno scalpitando in attesa che il loro allenatore scelga quale di loro schierare in mediana, andando a comporre di nuovo una diga difficilmente superabile davanti a Ranieri e Comuzzo.
I pretendenti sono tanti e tutti, ad onor del vero, dispongono di qualità peculiari ed interessanti, ma, nonostante la difficoltà derivante dalla scelta, il mister della Fiorentina non può che essere contento di questa situazione, che lo vede disporre di numerose valide alternative.
I “pretendenti” centrocampisti della Fiorentina
La lista dei giocatori che, per l’indisponibilità di Bove, rischiano di ricevere una maglia da titolari da Raffale Palladino, osservando bene la rosa gigliata, sono veramente un numero molto elevato.
Per due maglie da titolari, infatti, rischiano di guerreggiare ben cinque giocatori, tutti in grado di poter apportare alla causa vari dividendi.
Il primo nome nell’elenco, e anche quello con più probabilità di vedere immutato il suo status di titolare, al momento sembra essere quello di Yacine Adli, il quale, in questo avvio di campionato, ha dato prova delle qualità di cui dispone, che lo rendono molto duttile in tutte e due le fasi.
Subito dietro di lui, vengono Mandragora e Cataldi, ossia due giocatori molto simili, che differiscono, forse, nella maggiore pericolosità offensiva del primo, spesso stuzzicato dall’idea del tiro da fuori, e, al contrario, nella solidità che l’ex laziale garantisce di più.
Occhio, però, anche al terzo dei due litiganti: Amir Richardson, infatti, è uno dei calciatori più interessanti e futuribili della rosa della Fiorentina, che lo ha preso in prestito dallo Stade Reims affidandosi alle sue abilità fisiche, dovute all’eredità genitoriale, e a quelle tecniche, che lo rendono un piccolo “Wembanyama” del calcio.
Da non escludere, infine, è la candidatura di Lucas Martinez Quarta, il quale, con il consolidarsi della coppia difensiva Ranieri-Comuzzo, potrebbe trovare spazio proprio davanti a loro, esattamente come è successo nell’ultima gara di Coppa Italia contro l’Empoli.
Le varianti tattiche
Dopo quattordici giornate di campionato, al netto di un assetto tattico che sembra essere già stato ampiamente trovato nel 4-2-3-1, Raffaele Palladino, da tecnico moderno quale è, potrebbe pensare ad inventarsi qualcosa di nuovo in questa situazione così inaspettata e imprevedibile.
Nonostante tutti i centrocampisti citati prima sarebbero perfettamente adattabili al modulo base dell’ex tecnico del Monza, l’idea di passare ad un 3-4-3, soprattutto fino a che Gudmundsson non si sarà ripreso definitivamente, potrebbe non essere un’opzione irrealizzabile.
Soprattutto se Martinez Quarta venisse schierato da terzo centrale, infatti, con Adli e un altro mediano davanti a lui, Dodò e Gosens potrebbero diventare i quarti di centrocampo, lasciando, invece, il prolifico tridente praticamente immutato.
In fase di non possesso, poi, questo assetto potrebbe tranquillamente mutare in un 5-4-1 molto più abbottonato e chiuso, con Kean lasciato a pressare la prima impostazione e gli altri tutti ben serrati nella propria metacampo.
Tanti gli scenari, dunque, per il tecnico della Fiorentina, al quale, ora spetta la scelta definitiva sulla maniera in cui mandare in campo la propria squadra, che, essendo ormai quasi confermato l’addio definitivo di Bove, deve assolutamente trovare un nuovo equilibrio a centrocampo.
Personalmente, non ho paura a scommettere i miei two cents che ciò avverrà.
Foto: instagram Raffaele Palladino.