La Fiorentina di Palladino trova la prima vittoria in campionato ribaltando la Lazio sul punteggio di 2-1.
C’è voluta la quinta di Serie A per vedere la prima vittoria della Fiorentina, nella Serie A 24/25, targata Palladino.
Una vittoria tanto cercata quanto sofferta contro la Lazio e sotto il segno dei nuovi interpreti viola: due su tutti Albert Gudmundsson ed Edoardo Bove.
Prima vittoria per la Fiorentina, analisi della partita contro la Lazio:
La Fiorentina parte meglio della Lazio e nei primi 20 minuti di gioco pare più propositiva e pericolosa dei biancocelesti.
Da metà della prima frazione, poi, la partita si assesta in una situazione più di equilibrio con occasioni da una parte e dall’ altra: ai biancocelesti Dia e Zaccagni rispondono i gigliati Colpani e Kean.
A fine primo tempo il punteggio si sblocca in favore della Lazio grazie allo stacco di testa di Gila, propiziato da un crosso da una punizione, che buca De Gea e porta quindi il risultato sull’ 1-0.
Nel secondo tempo, Palladino, smuove le acque facendo entrare sul rettangolo verde il debuttante in viola: Albert Gudmundsson.
L’ islandese riprende il lavoro di bomber lasciato a Genova e poco dopo dal suo ingresso, infatti, conquista e successivamente insacca un calcio di rigore che vale il pari dei viola.
Dopo vari capovolgimenti di fronte, poi, con le squadre che tentano offensive per portarsi a casa la partita, la Fiorentina trova il vantaggio.
Nuno Tavares entra scomposto su Dodò, che si era involato all’ interno dell’ area della Lazio, causando il secondo penalty per i gigliati.
Dal dischetto si ripresenta Gudmundsson che manda in rete per il 2-1 siglando la sua personale doppietta al debutto con i viola e, quindi, la prima vittoria della Fiorentina in questa Serie A.
L’ importanza di Bove nella Fiorentina di Palladino:
Se la Fiorentina gira così bene in centrocampo è merito del nuovo pupillo di Raffaele Palladino: Edoardo Bove.
L’ ex baby della Roma pare il giocatore perfetto nel 3-4-2-1 usato dal tecnico viola, grazie alle sue doti fisiche e tattiche sviluppatesi negli anni.
Bove, infatti, ha avuto una grande crescita negli ultimi anni che oltre a farlo salire nelle gerarchie cambiandogli status, lo ha mutato, propriamente, nel suo profilo tecnico.
Il classe 2002, infatti, che nasce come centrocampista abile negli inserimenti offensivi si è sviluppato molto in campo arretrando ed ampliando il suo raggio d’ azione.
Il profilo tecnico-tattico di Bove, infatti, ora è quello di un giocatore dedito all’ interdizione, alla foga agonistica ed alla corsa instancabile in campo.
L’ ex Roma con l’ esperienza ha acquistato tantissima intelligenza tattica e generosità in campo a discapito della vena offensiva che lo contraddistingueva.
Un profilo importantissimo, ora come ora, nel modulo di Palladino che difficilmente si affida ad un regista in senso stretto ma predilige elementi fluidi e dinamici.
Bove alla Fiorentina risulta quindi indispensabile perchè aggiunge ai gigliati dinamismo, l’ intensità nei momenti vacanti e la capacità, quindi, di unire le due fasi.
Se ci fosse da trovare un giocatore al quale Bove somiglia nella sua nuova veste tattica quello sarebbe, forse, Niccolò Barella dell’ Inter: tuttocampista instancabile che da apporto e tenacia in ogni zona del campo.