Gudmundsson si sta prendendo in mano la Fiorentina, ecco perché Palladino e i tifosi lo aspettavano con ansia.
Un impatto devastante quello dell’islandese da quando è arrivato a Firenze.
Nelle due partite vinte dalla Fiorentina c’è sempre la firma di Albert Gudmundsson.
Dopo la doppietta al debutto contro la Lazio, l’ex Genoa ha deciso la sfida con il Milan, con un gol di tecnica e potenza.
L’intesa con Kean sembra migliorare minuto dopo minuto e per Palladino questo è fondamentale.
La trattativa con il Genoa è stata infinita, anche per problemi extra-campo che hanno riguardato e che riguardano l’attaccante islandese.
La sentenza finale ancora non è arrivata e la questione è molto delicata, anche perché potrebbe comportare uno stop dal punto di vista sportivo.
Proprio per questo motivo la squadra di Rocco Commisso, l’ha acquistato dal Grifone con la formula del prestito con diritto di riscatto, per aspettare la sentenza finale senza rischiare di rimanere col cerino in mano.
Forse è proprio per questi motivi che le squadre top che erano interessate a lui ad un certo punto si sono tirate indietro.
Tra queste l’Inter e la Juventus, che hanno pensato al talento islandese dopo l’incredibile stagione passata con 14 reti in Serie A.
Adesso Palladino se lo coccola, attendendo altre grandi prestazione del suo gioiellino tanto cercato in estate.
I problemi della Fiorentina senza l’islandese in campo
Prima del debutto in campionato da parte dell’islandese la situazione della Viola non era delle migliori.
Nessuna vittoria in quattro partite, in cui c’erano stati tre pareggi e una sconfitta contro l’Atalanta di Gasperini.
Le tre ‘X’ erano arrivate con tre squadre alla portata come Parma(1-1), Venezia(0-0) e Monza (2-2).
Sembrava mancare un calciatore che fosse in grado di saltare l’uomo e di dare superiorità, proprio le caratteristiche di Albert Gudmundsson.
Queste sono abilità uniche che forse solo Colpani (assieme all’islandese) in alcune circostanze può garantire.
L’ex Monza però non sta rispettando le aspettative per il momento e allora Gudmundsson è realmente l’unico che può cambiare le partite in favore della squadra di Raffaele Palladino.
Perché Gudmundsson è fondamentale per la Fiorentina
Albert Gudmundsson è capace di inventarsi la giocata da un momento all’altro.
Come visto ad esempio col Milan, dopo una partita incolore, appena ha avuto l’occasione di far male a Mike Maignan ha colpito.
Bravissimo a legare il centrocampo con l’attacco e a Palladino serve proprio questa caratteristica, per permettere a Moise Kean di non abbassarsi troppo e cercare invece la profondità.
In un gioco che in tante occasioni è rapido e tecnico, l’islandese si trova proprio a suo agio.
Inoltre il duo che forma con Moise Kean sembra proprio funzionare bene.
Tutti e due molto rapidi, mentre l’attaccante italiano ex Juventus è molto bravo ad attaccare la profondità, l’ex Genoa è un mago nel servire filtranti accurati.
Anche quando Gudmundsson non ha il pallone in genere c’è sempre una ‘gabbia’ attorno a lui e dunque crea spazio per gli inserimenti dei compagni.
Albert ora è un titolare fisso di Raffaele Palladino che non vuole pensare minimamente di farne a meno.