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Europa League, falli da rosso: i 5 interventi più killer della storia

Quali sono le entrate più pericolose viste nel corso degli anni? Ecco una classifica dei 5 interventi più brutti visti negli ultimi anni.

Quali sono le entrate più pericolose viste nel corso degli anni? Ecco una classifica dei 5 interventi più brutti della storia.

Tre espulsioni nell’ultima giornata di Europa League, una nella giornata di Champions. Numeri molto alti, considerando anche il calibro dei giocatori espulsi. Bruno Fernandes ad esempio, che lascia i suoi in 10 per la 2° partita consecutiva.

Giocatori espulsi anche nell’Ajax e nello Steaua Bucarest. Entrate che mancano di cattiveria, ma sono comunque pericolose. Alcuni interventi però nel corso degli anni, si sono distinti per una cattiveria inaudita.

I 5 peggiori interventi della storia

5) Muller su Tagliafico

Ajax e Bayern Monaco si affrontano, nell’ultima giornata di Champions del 2018. Una partita rocambolesca finita con il risultato di 3-3. A prendersi la scena al 75′ è però Thomas Muller.

Il giocatore tedesco, con il match sull’1-1 compie un’entrata a gamba altissima su Tagliafico, colpendolo in pieno in testa.

Il difensore argentino finirà la gara con un profondo taglio sulla fronte , pur decidendo di continuare la gara, finendo per segnare l’ultima rete al 95′.

4) Danieldson su Besedin

Euro 2020, ottavi di finale e tempi supplementari. Il calciatore svedese Danieldson affonda i suoi tacchetti sul ginocchio del giocatore Ucraino Besedin. Orsato inizialmente non si rende conto del fallo e non interviene.

Successivamente però richiamato al Var non può fare a meno di espellere il giocatore in maglia numero 24. Pallone appena sfiorato e dunque cartellino rosso inevitabile, per un intervento estremamente pericoloso.

3) Felipe su Foden

Al Wanda Metropolitano si affrontano Atletico e Manchester City, in un match valido per i quarti di Champions League. I padroni di casa sono costretti a segnare, dopo la sconfitta per 1-0 dell’andata. Tuttavia nonostante il grande coraggio mostrato non riescono nell’impresa.

La partita si concluderà in realtà con una grande rissa finale, dopo un match molto teso. Al 91′ Felipe entra duro in scivolata su Foden a cui tira anche un calcio. Il centrale brasiliano viene espulso, ma da lì si innescano una serie di scontri, che termineranno con 4 ammonizioni e rissa negli spogliatoi tra Grealish e Savic.

I due verranno separati solo dall’intervento del presidente dell’Atletico Madrid, dopo essere venuti pesantemente alle mani, con il montenegrino che aveva preso per i capelli l’inglese.

2) Finale mondiale 2010: Nigel De Jong

Un intervento pericolosissimo, compiuto nella partita più importante della carriera di un calciatore. L’autore è l’olandese Nigel De Jong distintosi spesso in carriera per entrate particolarmente violente. La vittima in questo caso è Xabi Alonso attuale allenatore del Bayern Leverkusen.

Il centrocampista olandese non venne espulso, nonostante al 28′ centrò con i suoi tacchetti il petto del giocatore spagnolo, senza neanche tentare di prendere la palla. Un calcio a gamba tesa, degno dei migliori match di MMA.

Finale che sarà poi vinta dalla Spagna, sebbene manchi un’espulsione più che sacrosanta.

1) Totti su Balotelli

5 maggio 2010, Roma e Inter si affrontano in finale di Coppa Italia. A tre minuti dalla fine, con i neroazzurri in vantaggio il capitano giallorosso Francesco Totti tira un calcione su Mario Balotelli. Espulsione e pesante squalifica per il numero 10 che ha ammesso anni più tardi di aver commesso in quell’occasione il fallo più cattivo della sua carriera.

Nella sua autobiografia “Un Capitano” Totti racconta che nel corso di tutto il match l’attaccante italiano aveva rivolto insulti alla Roma, e così sul finire della gara, consapevole che sarebbe stato impossibile rimontare, il giocatore della Roma ha sfogato la sua frustrazione.

Un intervento quindi dettato solo dalla cattiveria e nulla di più, che seppur meno grave di altri meritava un posto di diritto in classifica, poiché come raccontato dallo stesso Totti riparlando dei suoi pensieri nel momento del fallo, ammette: “La palla non so nemmeno dove sia, miro alla caviglia.”

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