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Euro 24: le 5 mascotte più belle della storia degli Europei

Quale sarà la mascotte per Euro 2024

Con l’arrivo degli Europei entra nelle nostre case un fan particolare: la nuova mascotte di questa edizione!

La mascotte agli Europei: una figura divertente che diffonde la passione per il calcio

Con l’inizio degli Europei, così come in tutte le competizioni sportive, abbiamo avuto l’occasione di conoscere il simbolo portavoce di questa edizione: la mascotte Albart.

L’orsacchiotto pupazzo sarà dunque il simbolo della competizione in Germania di questa estate e verrà utilizzato per la promozione dei sani principi che il calcio intende divulgare.

Quella della mascotte è un’idea che nasce, oltre che per far conoscere il paese ospitante in questione, anche e soprattutto per provare ad avvicinare allo sport coloro che ne rimangono maggiormente colpiti: i bambini.

Quest’anno con Albart, infatti, l’intento è quello di avvicinare quanti più giovani possibili al calcio, visto come attività di crescita personale e di inclusione collettiva.

Per farlo si sfrutta l’immagine dell’orsetto simbolo caratteristico del rapporto tra l’animale e la città di Berlino.

Vi ricordate le mascotte più iconiche degli Europei?

1. Pinocchio: simbolo italiano ad Euro 1980

Senza dubbio per noi italiani la mascotte più importante e alla quale siamo maggiormente affezionati è stata quella di “Pinocchio” del 1980.

La giustificazione di questo affetto incondizionato si trova in motivi che si portano dietro il ricordo di storie di cui vale la pena parlare.

La statuina di legno italiana, innanzitutto, si prese subito la scena perché fu la prima mascotte ad esordire nella competizione degli Europei che ripresero l’idea dai Mondiali e dalle Olimpiadi.

Per quanto riguardo l’impatto con i tifosi del calcio sbocciò subito un bel rapporto, complice la simpatica rappresentazione della statuina, con tanto di naso tricolore e cappellino marchiato “Europa 80”.

Senza dimenticare la storia che Pinocchio si portava dietro grazie alla fantasiosa penna di Carlo Collodi.

2. Il coniglietto Berni salta tra Germania e Svezia

Nel 1988 in occasione degli Europei in Germania la mascotte prescelta fu un simpaticissimo coniglietto vestito con la divisa della squadra tedesca e con una fascetta in testa in cui riporta il suo nome: Berni.

La Germania decise di nominare in questo modo l’animaletto per ricordare la città di Berna, sede dei Mondiali del 1954, vinti proprio dai tedeschi.

Berni passa alla storia, oltre che per il suo buffo aspetto, anche per il fatto che si ripresenta come promotore degli Europei successivi.

Nel 1992 si ripresenta, questa volta con un’uniforme giallo blu in onore della Svezia che quell’anno ospitava la competizione.

3. Trix e Flix la prima mascotte di coppia ad Euro 2008

Nel 2008 il campionato europeo venne giocato in Austria e in Svizzera e i 2 paesi decisero di presentare una doppia mascotte.

Il binomio era rappresentato da una coppia di gemelli caratterizzati dai colori delle due rispettive nazioni: bianco e rosso.

I due fratelli furono tra le prime mascotte con sembianze umane svincolandosi dal personaggio animale degli anni passati.

La UEFA dunque sfruttò l’immagine di Flix e Trix per riflettere tutti i giovani ragazzini pieni di gioia di giocare a calcio.

4. Goaliath: il leone “goleador” di Euro 1996

In Inghilterra nel 1996, dopo le due edizioni sponsorizzate dai coniglietti Berni, viene presentato al mondo del calcio una delle mascotte più bella nella storia degli Europei: Goaliath.

La combinazione di fattori molto appariscenti come, per esempio, la figura del leone, simbolo di maestosità e ammirazione è stata la chiave del suo successo tra i bambini.

Anche il nome fu una bella trovata, quest’ultimo univa, infatti, tramite un simpatico gioco di parole, il termine “Goal” e il riferimento al gigante guerriero biblico “Goliath“.

5. Skillzy: la mascotte che ha portato fortuna all’Italia ad Euro 2020

Nel classificare le mascotte più belle degli Europei per noi italiani risulta difficile non citare quella della passata edizione: Skillzy.

Il pupazzo di Euro 2020 ha lasciato un segno nei nostri cuori non tanto per l’appariscenza estetica, dato che rappresentava un semplice ragazzo.

Ne siamo emozionati perché ci ha accompagnato durante tutta la passata edizione portando fortuna agli azzurri vista la vittoria a Wembley in finale.

Il nome di Skillzy non rievoca l’animo di nessun paese in particolare dato che gli Europei disputati nel 2021 furono i primi con il format “itinerante”.

Il pupazzo umano dunque venne così nominato perché stupì gli amanti del calcio grazie alle sue doti da freestyler e alle “skills” personali con le quali stupiva tutti.

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