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[ESCLUSIVA] Walter Sabatini: “Friedkin? Pallotta era diverso”

[ESCLUSIVA] Walter Sabatini: "Friedkin? Pallotta era diverso"

Walter Sabatini, in esclusiva per Calcio-sport.com ha parlato a Doppio Passo Podcast delle differenze tra i Friedkin e Pallotta e di Totti.

Walter Sabatini, storico dirigente sportivo, ha parlato in esclusiva a Doppio Passo Podcast per Calcio-Sport.com, analizzando le differenze tra la gestione di James Pallotta e quella dei Friedkin alla Roma.

L’ex direttore sportivo giallorosso si è poi soffermato sulla figura di Francesco Totti, raccontando aneddoti e condividendo il suo pensiero sul possibile ritorno dell’ex capitano nella dirigenza del club.

[ESCLUSIVA] Walter Sabatini: il confronto tra Pallotta ed i Friedkin

Interrogato sulla sua esperienza con proprietà italiane e poi con la Roma di Thomas DiBenedetto, di proprietà americana, Sabatini ha chiarito subito la sua posizione:

“Poi è subentrato Pallotta a DiBenedetto.
Devo dire che tra i proprietari americani che ci sono oggi e Pallotta c’è una differenza abissale perché lui ha sempre cercato di essere presidente della Roma rendendosi conto che la sua immagine dovesse essere a disposizione della gente, cosa che non hanno voluto capire per esempio i Friedkin.
Pallotta veniva in mezzo alla gente, dava spiegazioni, diceva le sue idee, condivideva molto”.

[ESCLUSIVA] Walter Sabatini: L’ammirazione per Totti: “Il più forte che abbia mai visto”

Il discorso è poi virato su Francesco Totti.

Sabatini ha ribadito la sua grande stima per l’ex capitano giallorosso, rispondendo così al fatto che fosse il più forte giocatore che il dirigente abbia avuto:

“Che he ho avuto senz’altro, ma anche che abbia mai visto.
Ho visto tanti giocatori a livello internazionale, Totti è stato un campione vero.
Ci sono giocatori forti, anche fortissimi, ma non sono campioni, Totti era un campione.
Io sono un privilegiato perché vedere Totti tutti i giorni penso che sia un grande privilegio, l’ho molto apprezzato”.

[ESCLUSIVA] Walter Sabatini: Il consiglio a Totti di smettere ed il pentimento

Sabatini ha poi raccontato un aneddoto particolare, in cui aveva suggerito a Totti di lasciare il calcio prima del definitivo ritiro:

“Me ne sono pentito. Gli ho detto a quattrocchi ‘Francesco smetti’, era quel periodo di litigi, giocava e non giocava e gli dissi di smettere prima di ‘inciampare’ sul pallone.
Quando parli di un campione vero come Totti la mia paura è quella di vederlo sfiorire.
Dopo però ho capito che lui era innamorato del calcio e voleva giocare a calcio per amare il calcio.
Mi sono pentito, nonostante il consiglio fosse giusto, di non aver capito che il suo era amore per il calcio, lo stesso amore che aveva quando giocava per la Romulea.
Il segreto per i calciatori è la quota di amore che hanno per il lavoro che fanno”.

Il ritorno di Totti nella Roma? “Deve avere un ruolo tecnico”

Sabatini ha poi espresso il suo parere su un possibile ritorno di Totti nella Roma, specificando che, qualora dovesse entrare in dirigenza, dovrebbe avere un incarico ben definito:

“Secondo me Francesco merita di tornare nella Roma, però con un compito ed un incarico preciso, non per fare l’uomo immagine. Devono dargli un taglio tecnico.
Ad esempio potrebbe essere il responsabile dello scouting o il responsabile del gruppo tecnico.
Penso che se lo meriti, poi però devi lavorare.
Chi fa il calciatore non sempre pensa che esista anche un lavoro dietro, soprattutto lui che ha sempre vissuto il calcio in maniera giocosa.
Dovesse passare l’idea di fare il dirigente deve farlo con l’attitudine di lavorare tanto”.

La gestione Friedkin ed il rapporto con la città

Infine, Sabatini ha espresso un parere critico sulla proprietà attuale della Roma, sottolineando come, a suo avviso, i Friedkin non abbiano ancora compreso il legame con la tifoseria e l’ambiente giallorosso:

“La cosa che mi dispiace è che queste persone non godono di una cosa loro. La Roma non è loro, è della gente, però sono i custodi provvisori della Roma.
Non capisco perché non se la godano, perché non vivano di più l’ambiente, la gente”.

Quando gli è stato chiesto se i Friedkin fossero più imprenditori che presidenti, Sabatini ha risposto:

“Sì, però nel calcio di oggi se non sei imprenditore sei rovinato. Devi dare le cose con lungimiranza ed attenzione.
Il fatto che siano imprenditori non esclude l’umanità e che si lascino ‘contaminare’ dal calcio e dalla gente del calcio.
Gli auguro di poterlo fare in futuro. È un privilegio per loro, la loro vita sarebbe migliore se vivessero di più la Roma come città e come ambiente”.

L’intervista di Walter Sabatini offre spunti interessanti sul passato, presente e futuro della Roma.

Le sue parole confermano la sua profonda passione per il calcio ed il forte legame con i colori giallorossi.

Resta da vedere se la proprietà Friedkin seguirà il suo consiglio e se Totti un giorno tornerà in società con un ruolo all’altezza della sua grandezza.

Foro: Instagram Walter Sabatini.

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