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[ESCLUSIVA] Simone Perrotta: “Sorpreso dalla chiamata nel 2006”

Simone Perrotta: "Non mi aspettavo di essere convocato al mondiale 2006"

Simone Perrotta, campione del mondo nel 2006 con l’Italia, è stato l’ospite della quarta puntata del DoppioPasso Podcast

L’ex calciatore di Chievo e Roma, tra le altre, Simone Perrotta è stato ospite, assieme al figlio Francesco, al DoppioPasso Podcast. Il campione del mondo ha ripercorso tutta la sua carriera, rispondendo a diverse domande e svelando molti aneddoti interessanti. Perrotta si è anche soffermato sull’insperata convocazione in Nazionale per il mondiale del 2006; grazie a quella chiamata, Simone è entrato di diritto nella storia del calcio italiano. Registrati a OwnideaStudio, che ha messo a disposizione gli spazi in cui è stato registrato l’episodio.

Simone Perrotta e la convocazione al mondiale

Simone Perrotta, ospite al DoppoPasso Podcast, incalzato da una domanda riguardo la magica avventura del mondiale vinto con l’Italia, ha raccontato il periodo antecedente alla chiamata per il mondiale: “Non ero certo della convocazione in Nazionale nel 2006; ero fuori dal giro da un anno mezzo. Arrivo alla Roma che ero in Nazionale, avevo appena finito l’Europeo con Trapattoni. Vengo convocato per la prima di Lippi in Islanda, ma poi non mi ha convocato fino a marzo 2006. Tra l’altro mio fratello si doveva sposare; la data del matrimonio la si sceglie un anno prima e io e mia moglie dovevamo fare da testimoni.

Perrotta ha poi continuato: “Quando mio fratello mi chiese quando fissare il matrimonio, io gli dissi che finivo a giugno. Lui mi rispose menzionando i mondiali, ma io gli dissi che tanto Lippi non mi avrebbe chiamato. Mio fratello però volle aspettare comunque il calendario del mondiale per scegliere la data.

Nonostante l’ottima annata alla Roma, dunque, Perrotta non si aspettava di essere parte del gruppo che sarebbe poi partito per la Germania. Ecco il suo racconto sulla convocazione al mondiale: “Io dunque ero sicuro di non andarci, ma a fine marzo, a sorpresa vengo chiamato per Italia-Germania a Firenze. Io ero convinto che mi avesse chiamato per provarmi, ma non pensavo di entrare nel gruppo. Spalletti continuava a dire ‘Guarda che ti porta‘, evidentemente sapeva qualcosa. Venendo poi dalle undici vittorie consecutive con la Roma e dal cambio di ruolo, a sorpresa Lippi mi portò in Germania.

Da probabile gregario a protagonista assoluto

Simone, anche dopo esser stato ufficialmente convocato per i mondiali, comunque non si aspettava di poter dare un grande contributo alla causa. Le parole di Lippi del primo giorno di ritiro, sembrarono confermare questo suo pensiero, anche se poi le cose andarono no diversamente: “Il primo giorno di ritiro mi prese da parte e mi disse che in squadra il ruolo che facevo alla Roma non c’era. Quindi mi avrebbe utilizzato un po’ destra e un po’ a sinistra, dove capitava insomma. Io ovviamente gli dissi di essere a disposizione, ma intrepretai questa cosa come un modo per dirmi che non avrei giocato nemmeno un minuto. Dicendomi che mi avrebbe fatto giocare un po’ a destra e un po’ a sinistra, mi diede l’impressione di non avere un’idea chiara. Arrivando però in condizioni ottimali in quel periodo, alla prima partita mi schierò titolare.”

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