In esclusiva per CalcioSport.com, intervistato al DoppioPasso Podcast, l’ex campione del mondo ha parlato anche del ct della spedizione del 2008.
Durante la lunga intervista rilasciata, in coppia con il figlio Francesco, a DoppioPasso Podcast, l’ex campione del mondo del 2006, con grande simpatia e moderazione, ha toccato moltissimi argomenti riguardanti la sua intera carriera, spaziando fra allenatori, giocatori e aneddoti assortiti.
Nella rubrica finale del podcast, la famigerata “ruota“, a Simone è toccato, poi, dire la sua su tre particolari personaggi, quali Luciano, Montella e Roberto Donadoni, ct che ha avuto in Nazionale nell’esperienza dell’Europeo austro-svizzero del 2008.
Quella spedizione azzurra, arrivata subito dopo il grande ed indimenticabile trionfo di Berlino, lasciò molti con l’amaro in bocca, a causa di una tremenda e soffertissima eliminazione nei quarti di finale ai calci di rigore con la Spagna di Del Bosque, poi laureatasi campione.
Evidentemente, anche Simone deve avere qualche rimpianto nei confronti di quel torneo e, quindi, in esclusiva per CalcioSport.com, ha spiegato come, secondo lui, Donadoni “abbia fatto meno delle sue capacità e competenze“, lasciando un ricordo non indimenticabile come ct dell’Italia.
Esclusiva, Perrotta “Mi è dispiaciuto…”
Dopo aver esordito con l’affermazione citata nel titolo e alla fine del paragrafo precedente, Simone Perrotta ci ha voluto motivarne le ragioni, spiegando come, secondo lui, Roberto Donadoni disponga di qualità indiscusse sia a livello umano che a livello calcistico.
“Era un allenatore che fino alla Nazionale” ha detto, infatti “aveva fatto molto bene. Un taciturno, non di tantissime parole, però aveva delle competenze“.
“MI è dispiaciuto” ha aggiunto poi “che non abbia fatto la carriera che meritava. Adesso credo che alleni in Giappone, una roba così, comunque fuori Europa”.
In ogni caso, alla fine del suo intervento, Perrotta ci ha tenuto a ribadire come consideri Donadoni “una persona per bene, un po’ taciturna, ma di competenza, di spessore e buona”, confermando ancora una volta tutto il suo rispetto per le qualità umane, e non solo, dell’ex ct.
Interrogato sulla bontà della scelta di Roberto di accettare la Nazionale in quel periodo, subito dopo il trionfo nel Campionato del Mondo, infine, Simone ha affermato come “dopo una vittoria del genere fosse complicato per qualsiasi allenatore. Lo stesso Lippi, dopo, nel cosiddetto “Lippi-bis”, faticò nel 2010″.
Insomma, ciò che emerge dalla risposta dell’ex giocatore di Roma, Juve e Chievo è un po’ di rammarico per la poca fortuna di cui Donadoni si è trovato a disporre durante la sua carriera, che, considerate le sue competenze, sarebbe potuta essere migliore.
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Foto: facebook Simone Perrotta.