Dopo la sosta nazionali torna la Serie A, Empoli- Udinese sfida interessante per la salvezza e il tecnico friulano vuole tornare a vincere.
Sei mesi fa, Empoli e Udinese si trovavano in situazioni critiche, ma oggi il loro destino sembra completamente cambiato.
Lo scorso 19 maggio, alla Dacia Arena di Udine, le due squadre lottavano per la salvezza: l’Empoli era terzultimo con 32 punti, mentre i friulani occupavano la quindicesima posizione con appena una lunghezza di vantaggio.
Entrambe si salvarono all’ultima giornata, ma ciò che è successo da allora è una vera rivoluzione.
Lunedì prossimo, alle 18:30, si ritroveranno al Carlo Castellani-Computer Gross Arena con un contesto decisamente diverso. Empoli e Udinese sono oggi tra le sorprese più interessanti della Serie A, rispettivamente al decimo e nono posto, separati ancora una volta da un solo punto.
La svolta estiva per entrambe le squadre è arrivata grazie ai cambi in panchina. L’Empoli ha scelto Roberto D’Aversa, mentre l’Udinese si è affidata al tedesco di origini croate Kosta Runjaic, un nome poco conosciuto ma capace di lasciare il segno.
Questi cambi hanno portato risultati immediati, con i due allenatori che sono riusciti a trasmettere alle proprie squadre un’identità chiara e vincente.
D’Aversa ha puntato su compattezza e ripartenze rapide, sfruttando il dinamismo dei suoi uomini chiave. Runjaic, invece, ha introdotto un calcio organizzato e propositivo, valorizzando al massimo le potenzialità della rosa friulana.
La sfida di lunedì non sarà quindi solo uno scontro diretto in classifica, ma anche un confronto tra due tecnici che hanno saputo trasformare squadre in difficoltà in realtà solide e ambiziose. L’Udinese sarà pronto a tornare a vincere?
Con un equilibrio ancora precario, sarà interessante vedere chi saprà confermarsi nella sorprendente corsa alla parte alta della classifica.
L’Udinese di Runjaic in toscana per tornare a vincere
L’Empoli e l’Udinese, pur seguendo percorsi diversi, rappresentano due esempi di progettualità vincente nel calcio italiano.
La squadra toscana ha scelto di puntare su una rosa giovane e fortemente italiana: con un’età media di poco superiore ai 25 anni, si colloca al quarto posto in Serie A per gioventù, dietro Parma, Juventus e Verona.
Molti dei suoi talenti sono cresciuti nel vivaio, rafforzando un’identità che valorizza il made in Italy.
In netto contrasto, l’Udinese si conferma un melting pot calcistico, con ben 29 stranieri di 19 nazionalità diverse sui 32 giocatori in rosa.
I friulani sono inoltre la squadra con la percentuale più alta di giocatori non italiani impiegati (93,7%) e l’unica a scendere in campo con undici stranieri di nove nazionalità diverse, come accaduto contro l’Inter.
Questa contrapposizione si riflette anche nei numeri relativi all’apporto degli stranieri in fase offensiva.
L’Empoli è penultimo per incidenza dei gol realizzati da calciatori non italiani (appena il 25%, con due reti firmate da Gyasi), mentre l’Udinese, nonostante il suo ampio bacino internazionale, si colloca a metà classifica con il 73,3% delle reti realizzate da stranieri.
Curiosamente, il miglior marcatore bianconero è l’italiano Lorenzo Lucca, uno dei soli tre giocatori tricolore a disposizione di Kosta Runjaic, insieme ai portieri Silvestri e Padelli.
D’Aversa, invece, utilizza regolarmente cinque stranieri nella sua formazione tipo, arrivando a impiegarne otto solo contro l’Inter.
A unire le due realtà, nonostante i diversi approcci, è una comune filosofia di gestione orientata alla valorizzazione dei giocatori.
Entrambe le società mirano a mettere in mostra talenti da trasformare in plusvalenze, strategia che permette loro di competere stabilmente nel panorama della Serie A.
Mentre l’Udinese prosegue nella sua tradizione di scouting internazionale, l’Empoli punta sull’autenticità locale, dimostrando che, nel calcio moderno, ci sono strade diverse per costruire successo e sostenibilità.