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Emergenza Lazio, tra infortuni e calo di rendimento: la situazione

Emergenza Lazio: la situazione dei biancocelesti

Emergenza Lazio. La sconfitta per 5-0 sofferta in casa del Bologna ha evidenziato ancor di più il momento difficile dei biancocelesti.

Emergenza Lazio: il calo di rendimento

Gli uomini di Baroni non stanno affrontando un bel periodo, questo è certo.

Lo si può sentire nei 3000 tifosi biancocelesti giunti a Bologna domenica scorsa a riempire il settore ospiti.

A fine partita, il mister e i ragazzi sono andati da loro, aspettandosi fischi e accenni di contestazione, ma, al contrario, hanno ricevuto solo cori e parole di incitamento, da un popolo stanco sì di trovarsi in una situazione così complicata, ma allo stesso tempo forte della sua fede e della sua fiducia, rispettivamente riposte nella maglia e nella squadra.

Resta però il fatto che la formazione capitolina, con la sconfitta roboante subita dai felsinei, si ritrova adesso in una condizione piuttosto precaria sotto vari punti di vista.

L’aria che si respira in campo è un’aria di stanchezza, di energie mancanti dovute ad una panchina troppo corta e, come se non bastasse, di uno spogliatoio che partita dopo partita sta perdendo sempre di più consapevolezza nei propri mezzi.

Sembra tutta un’altra squadra rispetto a quella vista nella prima parte di stagione, con le vittorie nel recupero arrivate nelle ultime settimane che non sono bastate a risollevare il morale e il rendimento dei biancocelesti.

Per capire a pieno la portata dei punti persi dalla Lazio in questo girone di ritorno basta osservare attentamente la classifica.

La situazione di classifica

So che, per un tifoso della Lazio e viceversa, uno degli argomenti più delicati rimarrà sempre il confronto con i cugini dell’altra sponda del Tevere.

Eppure, in questo caso, per comprendere la caduta dei biancocelesti in termini di classifica in questo girone di ritorno, risulta particolarmente utile analizzare la clamorosa risalita della Roma, dopo una prima parte di stagione a dir poco sottotono.

Ebbene, prendendo in considerazione il periodo più recente, la Roma di Ranieri vince da ben sei partite consecutive in campionato, ed è dunque passata dai 31 punti iniziali ai 49 attuali.

Al contrario, lo score della Lazio nelle ultime sei uscite in Serie A cita due vittorie, tre pareggi e una sconfitta, che l’hanno portata dai 42 punti iniziali ai 51 attuali.

Se prima di queste ultime sei partite dunque si riscontrava un divario di 11 punti tra le due squadre di Roma, adesso quest’ultimo si è ristretto a solamente due lunghezze, evidenziando in maniera piuttosto lampante la ripresa giallorossa e l’incertezza biancoceleste.

Per non parlare poi della zona Champions, la quale si allontana sempre di più dalla portata della Lazio, con le squadre che le stavano sotto oramai vicinissime e con quelle sopra che continuano ad avanzare, ad eccezione della Juventus.

In aggiunta, sempre per quanto riguarda la corsa al quarto posto, la sconfitta contro il Bologna nello scontro diretto potrebbe risultare determinante per il piazzamento europeo dei biancocelesti.

Ma tornando al problema di fondo, a cosa è dovuto questo crollo laziale? Abbiamo parlato di stanchezza, di panchina corta e di morale sempre più a terra.

In particolare, per quanto riguarda i primi due aspetti, ha inciso notevolmente (e negativamente) l’emergenza infortuni dell’ultimo periodo. Esaminiamola assieme.

L’infermeria non è mai vuota

Partendo per chiarezza dalla 24° giornata, all’inizio l’infermeria era riempita da Patric, Hysaj e Vecino, poi lo spagnolo si è ripreso intorno alla 26° giornata, per poi essere rimpiazzato nella lista degli infortunati da Castellanos, con la sua lesione di medio grado a carico dell’adduttore.

Sempre per l’infermeria poi, sono passati anche Dele-Bashiru e Romagnoli, con il nigeriano che risulta tutt’ora indisponibile, proprio come il Taty che, da quanto si apprende nelle ultime ore, sembra aver rimediato un’altra lesione muscolare, la quale rischia di tenerlo fuori per altre due o tre settimane.

Insomma, il punto è chiaro, se Baroni manca dei suoi interpreti, è costretto ad adattare il suo stile di gioco e i suoi giocatori a dinamiche che evidentemente non gli competono.

Chissà, se l’infermeria riuscirà mai a svuotarsi, forse vedremo anche un miglioramento nelle prestazioni della Lazio, nell’aggressività del suo gioco e nella solidità della sua difesa, ad oggi a dir poco martoriata.

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