Ederson José dos Santos Lourenço da Silva, dove la lunghezza del nome è proporzionale alla bravura. Scopriamo assieme le sue caratteristiche.
Il passato e la crescita di Ederson
La storia del 25enne brasiliano, centrocampista dell’Atalanta, è un esempio emblematico di come il talento possa fiorire sotto la guida di un tecnico visionario come Gian Piero Gasperini.
Il percorso di crescita di Ederson infatti, non è solo una testimonianza delle sue capacità e qualità intrinseche, le quali sicuramente ci sono sempre state, ma anche dell’efficacia del metodo di lavoro e della filosofia calcistica del tecnico bergamasco.
L’ex-Cruzeiro ha iniziato la sua carriera professionistica nel 2017 con il Desportivo Brasil, dove ha mostrato sin da subito doti tecniche e fisiche notevoli, passando poi per il Corinthians, il Fortaleza e addirittura una parentesi alla Salernitana.
Tuttavia, è stato il trasferimento all’Atalanta a luglio 2022 a segnare una svolta decisiva nella sua carriera.
Di fatti, è stato proprio sotto la guida di Gasperini che Ederson ha avuto l’opportunità di esplorare il suo vero potenziale, in un contesto che valorizza il gioco offensivo e la versatilità, caratteristiche lampanti nel brasiliano.
Gasperini è noto per il suo approccio rigoroso e per l’attenzione ai dettagli. Ha saputo trasformare Ederson in un giocatore più completo, enfatizzando le sue capacità di regia offensiva e il suo contributo in fase difensiva.
La filosofia dell’allenatore bergamasco infatti si basa sulla convinzione che ogni giocatore possa migliorare attraverso il lavoro duro e la disciplina.
Approccio, quest’ultimo, che ha permesso a Ederson di affinare le sue qualità tecniche e la sua intelligenza tattica, permettendogli di inserirsi in un sistema che richiede ai centrocampisti, sia di costruire il gioco, che di pressare alti e recuperare palloni.
Questa sua nuova dimensione ha reso l’ex-Salernitana un giocatore chiave nel centrocampo della Dea.
Analizziamo insieme l’importanza del calciatore negli schemi tattici della squadra campione in carica di UEL.
L’importanza negli schemi tattici della Dea
Ad oggi, per l’appunto, Ederson è considerato uno dei pilastri dell’Atalanta.
È fondamentale, in particolare, per la sua capacità di leggere le situazioni di gioco, la quale gli consente di essere sempre presente nei momenti e nelle porzioni di campo cruciali.
Inoltre, si è dimostrato spesso in grado di effettuare passaggi decisivi, creando, in questi suoi due anni alla Dea, innumerevoli occasioni pericolose.
Si tratta di un centrocampista moderno e versatile, che con la sua notevole velocità incarna alla perfezione il suo ruolo di legante tra l’attacco e la difesa.
Nel sistema tattico di Gasperini, Ederson gioca come centrocampista centrale nel centrocampo a quattro, dove è messo nelle condizioni di sfruttare al meglio le sue qualità, impostando le azioni offensive, inserendosi, e facendo da filtro per la difesa, garantendo così transizioni rapide e fluidità nel gioco.
Infine, anche a livello realizzativo, il brasiliano ha messo a segno ben sei reti nella stagione 2023-2024, dimostrandosi pericoloso anche dal punto di vista delle marcature.
Riassumendo, detta i tempi di gioco, fa da legante, da regista, e, quando serve, sa essere anche un pericolo per le difese avversarie.
Da tenere d’occhio questo centrocampista, che ha ancora 25 anni, tanto margine di crescita, e soprattutto, tanto altro da dare a questa Atalanta.