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Ecco come Motta ha cambiato la Juve: le caratteristiche “mottiane”

La nuova Juve di Thiago Motta

La rivoluzione filosofica portata da Thiago Motta sta cambiando completamente la Juve dall’interno, quali sono le caratteristiche “mottiane”?

Solidità, meritocrazia e talento sono le caratteristiche “mottiane”, messe in evidenza dalla Juventus, in questo primo quarto, giocato, di Serie A.

Una rivoluzione quasi filosofica quella del tecnico italo-brasiliano che ha portato aria fresca nell’ambiente bianconero e idee innovative di gioco che sembrano già ben assorbite dai suoi.

La Juventus prima di Motta:

L’ultima Juventus targata Allegri-bis si poteva definire ormai, soprattutto nella sua ultima annata, una squadra quasi “prigioniera di se stessa” e senza più stimoli.

Tifosi bianconeri, conosciuti come incontentabili e viziati al meglio dalla gloriosa storia bianconera, ridotti all’osso e svuotati dalla voglia di tifare un team che pareva non voler dimostrare mai niente di più del compitino.

La Juventus di Allegri trovava la rete in qualche modo e si chiudeva dietro estremizzando il concetto di vincere e basta e rinunciando completamente al gioco.

Un modus operandi che negli ultimi anni ha stancato la tifoseria oltre che dimostrare di non essere al passo con i tempi e l’evoluzione del calcio finendo spesso per “autodistruggersi”.

Un piano gara, quello della Juve pre-Motta, monodimensionale e sempre uguale a se stesso che si affidava più sugli episodi che su un vero gioco concreto e preparato in allenamento.

Thiago Motta: l’uomo giusto per la rivoluzione bianconera

Dopo aver preso in mano un progetto che era destinato irrimediabilmente a naufragare, la proprietà bianconera ha iniziato a piazzare le basi per la rivoluzione.

Come prima mossa ci fu la delegazione del nuovo responsabile dell’area sportiva della Juventus, Cristiano Giuntoli, che a sua volta fu fondamentale nella scelta del nuovo tecnico bianconero: Thiago Motta.

L’ex allenatore del Bologna arrivò alla Continassa da fresco autore della storica cavalcata in campionato dei rossoblù, dello scorso anno, che li portò sorprendentemente in Champions League.

Una doppia scelta che portò positività nell’ambiente e tra i tifosi ma che sollevò anche qualche dubbio avendo coscienza del fatto che ricostruire dalle fondamenta e rivoluzionare un club come la Juventus che non ammette periodi di transizione non sarebbe stato per niente facile.

La filosofia del lavoro di Thiago Motta:

Ciò che ha permesso a Thiago Motta di entrare così velocemente nella testa dei suoi è da attribuire ad un fattore più profondo di idee e tattiche.

Infatti il mister italo-brasiliano sembra aver portato una vera e propria nuova filosofia che parte dalla testa dei giocatori per poi rispecchiarsi in campo.

Una rivoluzione “umile” che parte dal lavoro quotidiano e sottolineata da Motta in ogni conferenza pre e post partita e in qualunque dichiarazione che rilascia.

Secondo Motta non esiste una formula più speciale del duro lavoro quotidiano e della cura del dettaglio in allenamento, per poter migliorare.

Un pò come una metafora dell’anime One Punch Man in cui l’eroe protagonista Saitama diventa il più forte dell’universo semplicemente grazie al paio d’ore quotidiane di allenamento che si concede.

Il segreto del cambiamento della Juventus di Motta è quindi soprattutto una questione mentale anche più degli stessi interpreti in campo: la maggior parte, tra l’altro, rimasti invariati.

La Juventus dalle caratteristiche “mottiane”, com’è cambiata in campo?

Una delle prime caratteristiche del gioco di Motta è sicuramente la velocità di insediamento nella testa delle sue nuove idee tecnico-tattiche.

In campo le differenze rispetto alla Juventus del passato sono molteplici e il nome Vecchia Signora ora quasi stona per la rivoluzione attuata.

L’intensità e frequenza nel pressing, la velocità negli scambi offensivi, la ricerca di soluzioni sulle fasce e la capacità di attaccare difese anche ben schierate sono solo alcuni dei tanti e nuovi aspetti positivi, e ancora tutti migliorabili, portati dal tecnico al gioco bianconero.

Uno dei cambiamenti più radicali, soprattutto rispetto alla Juve di Allegri, parrebbe riguardante la fase di non possesso.

Una fase che gli uomini di Motta sfruttano a pieno attuando un pressing e contropressing costante risultando, allo stesso tempo, armi offensive e tenendo palla sempre in zona d’attacco e lontana dalla propria area.

Un atteggiamento che condiziona spesso gli avversari portandoli a giocare con una linea più alta e quindi aggredibile.

Un altra caratteristica del gioco di Motta è il far fondere continuamente l’attacco e la difesa per non dare punti di riferimento agli avversari.

La Juventus ora, grazie alle nuove caratteristiche “mottiane”, sa uscire anche dal basso ed attaccare subito la profondità ad un ritmo veloce.

Tutti fattori che dimostrano la rivoluzione che Thiago Motta ha portato nell’ambiente e come i giocatori seguano e mettano in pratica perfettamente le idee del loro nuovo “umile condottiero”.

La rinascita di Locatelli e l’esplosione di Savona:

Se Manuel Locatelli è l’emblema più significativo del “cambio di rotta mentale” portato da Motta, Nicolò Savona è invece il simbolo della meritocrazia del tecnico.

Per quanto riguarda Locatelli: l’ex Milan e Sassuolo era finito ad essere uno dei calciatori più controversi e criticati della gestione Allegri-bis ed il suo reintegro sembrava quasi impossibile.

Thiago Motta gli ha invece riservato un ruolo centrale nella sua Juventus e nel 4-1-4-1 che spesso usa, Locatelli risulta il perfetto vertice basso per il tecnico ed è tornato inamovibile ed al centro del progetto bianconero.

Savona, d’altro canto invece, è l’ennesimo giovane per cui il tecnico ha sempre mostrato di avere un occhio di riguardo, già ai tempi del Bologna lanciando spesso ragazzi della primavera in campo.

Ad oggi il classe 2003 è diventato praticamente un titolare fisso nella Juve di Motta ed è stato impiegato dal primo minuto anche in gare delicate come quelle di Napoli e Lipsia.

Savona in pochi mesi, grazie a Thiago Motta, ha avuto una vistosa crescita arrivando ad avere già una buona esuberanza tattica in campo e dimostrandosi sempre all’altezza della situazione.

FOTO: Instagram Juventus

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