Si è spento nella notte lo storico commentatore, voce indimenticabile della nazionale italiana. All’età di 86 anni è morto Bruno Pizzul.
“Baggio, Baggio che converge, Baggio, Baggio, Baggio finta di Baggio, tiro, grandissimo gol di Baggio, grandissima impresa di Baggio. Veramente bravo, ha fatto una cosa che veramente fa esplodere giustamente l’Olimpico“.
“Si fa vedere Roberto, si gira bene converge, la palla è sul destro e c’è un grandissimo gol da parte di Roberto Baggio, strepitoso gol di Roberto Baggio. “
Si è spento nella notte, all’età di 86 anni una delle voci più iconiche della storia italiana: Bruno Pizzul. Nato a Udine nel 1938 è stata la voce di riferimento per milioni di italiani.
Il giornalista friulano infatti ha commentato gli azzurri in 5 Coppe del Mondo e 4 europei. Indimenticabili soprattutto le sue telecronache in occasione di Italia 90 e Usa 94, dove con la sua voce ha accompagnato la Nazionale fino alla finale.
A lui è legato il maniera indelebile il ricordo delle “Notti Magiche” dell’Estate degli anni 90. L’ultima volta davanti al microfono risale al 2002, in occasione di un amichevole tra Italia e Slovenia il 21 agosto persa dagli Azzurri per 0-1.
Bruno Pizzul, il ricordo dell’Heysel e l’importanza dei valori nello sport
Voce storica della RAI, in cui ha iniziato a lavorare dal 1969. C’era lui il 29 maggio del 1985, data della strage dell’Heysel, in occasione della quale dimostrò ancora una volta la sua grandissima professionalità.
Da quel momento in poi si è sempre soffermato sulla necessità di educare al rispetto e alla cultura sportiva, rivolgendosi in più di un occasione ai giovani e alle loro famiglie.
Sulla strage in Belgio Pizzul è tornato anche nella sua ultima intervista, rilasciata recentemente al Corriere della Sera.
“Non è possibile andare a fare la telecronaca e dover parlare di 39 morti. È una memoria che talvolta vorrei cancellare ma non si può scordare ciò che dovrebbe portarci verso comportamenti più sereni e meno delittuosi.
“Io credo che quello di cui si ha più bisogno sia l’educazione allo sport. Si dovrebbe partire dai bambini piccoli, nelle scuole, e purtroppo spesso l’educazione ai valori forti della disciplina sportiva dovrebbero essere inculcati anche ai genitori, oltre che ai figli”.
Più di una volta inoltre, Pizzul è tornato sul ruolo del giornalista sportivo e della sua professione di commentatore. In particolare si è soffermato sul ruolo educativo, trovandosi in diretta davanti a milioni di persone.
“Il peso della comunicazione, del giornalismo sportivo, è forte in tutto il mondo: se si mandano messaggi giusti un po’ di effetto si vede”. Recentemente aveva collaborato anche con DAZN al programma Supertele.
Tre giorni prima di compiere 87 anni, è morto, in silenzio nel suo Friuli, dove si era ormai ritirato lontano da tutto e tutti, con la grandissima umiltà e bontà che lo hanno sempre contraddistinto.