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De Rossi, esaltato da Juric: cosa ha ereditato da lui il croato

Il neo-allenatore della Roma Juric trova una squadra pronta e preparata. Quanto cambierà e cosa manterrà del patrimonio lasciato da De Rossi?

Juric e l’eredità di De Rossi

In conferenza stampa, il nuovo allenatore della Roma Ivan Juric ha speso buone parole in favore del recentemente esonerato Daniele De Rossi, il quale, a detta del croato, ha lasciato una squadra preparata, in buone condizioni e pronta ad offrire prestazioni di livello.

Il lavoro di DDR infatti, non è stato dato per scontato da Juric, che ci ha tenuto a ribadire come la Roma abbia la capacità di costruire sul suo passato recente, integrando al contempo i suoi nuovi concetti e filosofie di gioco.

Non sarà certo una passeggiata plasmare la formazione capitolina a suo piacimento, sta di fatto però, che la prima uscita dell’ex tecnico granata ha fatto ben sperare per il futuro, sia tifosi che società.

È inoltre rimasto piacevolmente sorpreso dal dispiacere palesato dalla squadra circa l’esonero del loro ex allenatore. Precisa infatti che una reazione emotiva come la loro non è comune nel calcio, dimostra invece notevole sincerità, attaccamento e devozione.

Ma tornando alle modifiche che vuole apportare alla Roma, cosa cambierà sostanzialmente Juric? Quanto differiscono i due sistemi di gioco proposti ante e post-esonero? Scopriamolo insieme.

Il calcio proposto da Juric e cosa rimarrà di DDR

Ivan Juric porta con sé un approccio tattico distintivo, il quale si discosta, almeno in parte, da quello di Daniele De Rossi.

Infatti, mentre De Rossi ha cercato di mantenere una certa flessibilità durante la sua permanenza alla Roma, alternando moduli e strategie e proponendo dunque un’idea di calcio più “fluida“, Juric si affida invece ad un sistema più rigido e ampiamente collaudato, principalmente il 3-5-2.

Questo modulo sembra infatti essere il suo preferito, dato che si regge su una solida difesa a tre e un centrocampo che può variare tra quattro e cinque giocatori, sistema che permette una maggiore copertura e un pressing più intenso.

In particolare quest’ultimo aspetto rappresenta il marchio di fabbrica di Juric, il quale ha sempre rimarcato l’importanza dell’aggressività e del pressing alto nel suo calcio.

Caratteristiche queste, che hanno come obiettivo ultimo quello di mantenere il controllo del gioco e di recuperare rapidamente il possesso palla, una specie di gegenpressing kloppiano per intenderci.

La sua filosofia di gioco inoltre si basa su un’organizzazione difensiva solida e strutturata, la quale si distingue per l’appunto dai cambiamenti frequenti, in tutti i reparti, del sopracitato calcio fluido di De Rossi.

Nonostante queste differenze tutt’altro che banali, il nuovo allenatore giallorosso ha affermato di aver trovato giocatori pronti per questi cambiamenti, e con le caratteristiche adatte per uniformarsi in breve tempo ai suoi schemi di gioco.

Uno Juric promettente quindi, grato dell’eredità lasciatagli da De Rossi e pronto a far esultare l’Olimpico con le sue nuove idee.

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