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Da 0 a 10, il pagellone della Serie A: sesta giornata

top 10 della sesta giornata

La sesta giornata di Serie A racconta un Napoli da scudetto, un Como che inizia a prendere il largo e molto altro tra tonfi e conferme.

0 – Il settembre del Verona

Altra sconfitta in campionato per il Verona di Zanetti. E’ la terza consecutiva, e ognuno di questi risultati è sicuramente meritato. Gli infortuni sono sicuramente complici, in questo momento l’Hellas manca di una fisionomia definita, ma anche di una direzione certa.

Squadra e allenatore devono ritrovarsi alla svelta per non compromettere la stagione già in questa prima parte.

1 – Genoa ancora smarrito alla sesta giornata

Sconfitta netta con la Juventus. Anche per il Genoa, dopo il KO contro il Venezia e la sconfitta ai rigori in coppa, si tratta del terzo risultato negativo.

Il fatto che l’avversario fosse la Juve giustifica in parte il grifone, che comunque deve fare i conti con una rosa che non ha, ancora, trovato due veri sostituti di Retegui e Gudmundsson.

Questo Genoa appare, anche comprensibilmente, smarrito, e in questo momento non sembra avere proprio gli strumenti per riprendersi.

Una svolta potrebbe darlo l’imminente ingaggio dello svincolato Candreva. Un giocatore della sua qualità, nonostante gli anni, può sicuramente portare rinnovato entusiasmo.

2 – Il gioco del Monza

Poteva funzionare, e avere senso, contro una squadra di tutt’altro livello come l’Inter, la ricerca di un possesso basso e linee di passaggi orizzontali.

Bisogna sapersi innovare di partita in partita però, e il Napoli di Conte ha messo in risalto i limiti sia difensivi che offensivi dei brianzoli.

Le assenze di verticalizzazioni, quando possiedi un gigante come Djuric a fare da terminale offensivo, dimostrano una pericolosa assenza di idee tattiche, e se continua cosi Nesta non può essere certo del suo posto in panchina.

3 – Fiorentina alla sesta giornata ancora senza identità

Lo 0-0 di Empoli è un risultato oggettivamente brutto. Per entrambe le compagini.

Viste le diverse disponibilità di giocatori in rosa però, non era sbagliato aspettarsi di più dalla viola (come anche la Juve precedentemente).

Il risultato finale è certamente merito di un Empoli bene organizzato e con idee chiare, ma non si può dire lo stesso della Fiorentina.

I gigliati, nonostante i bei nomi che possono vantare, ancora non si intendono, e le, poche, incursioni offensive non destano particolari preoccupazioni.

La Fiorentina è ancora un cantiere aperto, e questo significa che la squadra è in forte ritardo.

4 – Torino che si spegne

Capolisti per una giornata, i granata non danno continuità all’euforia dell’ambiente. La sconfitta in casa con la Lazio spegne l’entusiasmo che aveva riacceso vecchi ricordi di gloria.

Allo Stadio Olimpico Grande Torino il 2-3 finale ridimensiona la squadra di Vanoli.

Non tutto il male vien per nuocere però. Forse questa era una sconfitta necessaria per ricordare a giocatori e allenatore di mantenere la concentrazione.

La prossima sfida contro l’Inter sarà un importante banco di prova.

5 – Bologna-Atalanta, nessuno soddisfatto

Il Bologna cestina la vittoria nel finale di gara. A nulla è servito il vantaggio ottenuto da Castro a inizio del secondo tempo.

Dall’errore di Lucumì, che gli costa un giusto rosso, deriva la successiva prodezza di Samardzic che tiene a galla l’Atalanta.

Il risultato finale di 1-1 non soddisfa ne Italiano, ne Gasperini, ne i tifosi.

Dopo un risultato del genere, e sopratutto per come è arrivato, ci si aspetta una strigliata decisa dagli allenatori e un repentino cambio di mentalità.

6 – Pisilli che salva la Roma

Il vantaggio dei lagunari all’Olimpico spaventa e non poco. Alla fine, il nuovo allenatore Juric può tirare un sospiro di sollievo.

La Roma ribalta il risultato grazie a una grande prestazione del gioiellino Pisilli, che segna il gol del 2-1 finale dopo il pari ottenuto da Cristante.

Il ragazzo lanciato da Mourinho continua a sorprendere in questa prima parte di stagione e bene fa Juric ad affidarsi a lui.

La Roma è adesso a 9 punti, di cui 6 ottenuti col nuovo tecnico.

7 – Milan, una sesta giornata che da conferme

Terza vittoria consecutiva in campionato per i rossoneri. Dopo Venezia e Inter arriva il bottino pieno anche contro il Lecce.

Il cambio modulo, e interpretazione, fatto da Fonseca nel derby ha dato, per ora, una continuità di prestazione.

La nuova fisionomia data alla squadra sta mostrandosi intrigante e produttiva, ma sopratutto sembra dare equilibrio, nonostante il sistema iper offensivo.

E’ comunque decisamente presto, ancora, per parlare di Milan guarito e lasciarsi andare a eccessivi entusiasmi.

I rossoneri devono dare prova della loro compattezza anche con avversari di altro livello rispetto al Lecce, e il pericolo di un fuoco di paglia attanaglia certamente molti tifosi e critici.

8 – Esplosione Como alla sesta giornata

Se il 2-3 ottenuto a Bergamo poteva far pensare a una sorpresa, il 3-2 ottenuto in casa col Verona invece parla di un Como che sembra avere ingranato.

Dopo le prime giornate un po’ buie, anche comprensibilmente visto il cambio di serie e l’impatto che questo può avere avuto sui giocatori, il Como inizia a farsi vedere come la sorpresa di campionato che era stata promessa in estate.

Fabregas finora ha prodotto un Cutrone goleador (4 reti a referto, come Vlahovic e Retegui), un Nico Paz libero di svariare sul fronte offensivo che crea molto spazio e un Sergi Roberto che riesce a inserirsi spesso.

Questi 6 punti ottenuti nelle ultime due uscite allontanano il Como dagli ultimi posti e dopo questa sesta giornata le cose potrebbero diventare interessanti.

9 – Vlahovic e Lautaro, che concorrenza

Durante la settimana i bomber di Juventus e Inter hanno subito un’ampia critica generale.

E da veri bomber di razza entrambi gli attaccanti hanno smentito tutti con una doppietta ciascuno.

Quest’ultima prestazione degli attaccanti ha portato le loro squadre a vittorie convincenti e nette.

I momenti no ci sono sempre per gli attaccanti, specie dopo un’estate che può non aver concesso molto riposo. La differenza tra i campionissimi e i modesti la fa la durata di questi momenti, e non abbiamo dovuto aspettare molto per rivedere i nomi di Vlahovic e Lautaro sui tabellini.

Le due grandi potenze di campionato dunque ritrovano i loro bomber, i loro riferimenti offensivi, quelli che tutti si aspettano facciano la differenza.

10 – Napoli primo in classifica

Nella partita di domenica contro il Monza il Napoli di Conte non sbaglia.

Gli azzurri ottengono un convincente 2-0 che li proietta, dopo un anno e mezzo, in vetta alla classifica.

I partenopei si mostrano come squadra solida e convinta, con una sua fisionomia ben impressa, ed espressa, capace portare in campo la personalità del proprio allenatore.

Mai grossi dubbi ci sono stati sul raggiungimento di questo tipo di risultato da Conte, che è un vero esperto nel proiettare sui suoi giocatori la propria personalità.

E vista la grande esperienza di successi del tecnico salentino, non si può non considerare il Napoli come un vero contendente per il titolo finale.

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