Si è conclusa anche la dodicesima giornata. Adesso sarà sosta nazionali, ma prima vediamo il consueto pagellone di giornata.
0 – Arbitri e VAR, anche alla dodicesima
Sembra ormai una consuetudine. In un modo o nell’altro, quasi ogni giornata gli arbitri riescono a rendersi protagonisti. Ovviamente in negativo.
Questa volta la critica nasce dall’ultima, e forse più importante, partita della dodicesima giornata.
Il match di per sé non presenta particolari problemi per quanto riguarda la conduzione arbitrale, ma il focus va inevitabilmente a incentrarsi tutto su di un unico episodio.
Il rigore concesso all‘Inter ha dell’incredibile, e non si può biasimare Conte quando dice che “certi errori portano a retropensieri”.
L’applicazione del VAR lascia molti dubbi, e la regola che l’arbitro può essere richiamato dalla sala VAR per chiaro errore lascia il tempo che trova.
Senza nulla togliere alla formazione nerazzurra, di grande livello e spessore, ma quel penalty ha rischiato di essere una bomba per l’economia del campionato.
Strumenti e modi per migliorare ci sarebbero, ma il fatto è che sembra mancare la volontà di farlo.
1 – 55 giorni di Juric
Per media punti negli ultimi 20 anni è senza dubbio il peggior allenatore dei giallorossi.
Dopo l’ennesima prova a tema Halloween, festività evidentemente cara al croato, i Friedkin ci hanno messo poco tempo a esonerare il secondo allenatore nell’arco di 2 mesi e poco più di campionato.
Dopo De Rossi molte speranze si erano riversate su Juric, ma il tecnico è stato autore di prestazioni tutt’altro che convincenti, derivanti da scelte ancor più discutibili.
Su tutte, l’attenzione è particolarmente puntata su Hummels, ma in verità è mancata una adeguata gestione di tutta la rosa.
Anche Dybala è un tema, pure maggiore rispetto al gigante tedesco. Contro il Bologna l’argentino non è nemmeno stato convocato nonostante il giocatore abbia detto di sentirsi bene.
Ostinazione a giocare secondo i propri principi, quando la rosa era stata costruita per essere schierata in tutt’altro modo, ha inevitabilmente portato a prestazioni più che deludenti.
Per la situazione creatasi in ambiente giallorosso l’esonero non poteva più essere rimandato, ma adesso i Friedkin devono attuare la scelta giusta per rimettere in piedi una stagione che sembra in realtà ormai compromessa.
2 – Milan fermato a Cagliari
Va bene il DNA europeo dei rossoneri. Va bene anche la dichiarazione di Fonseca, dopo la partita del Bernabeu, tale per cui è più facile giocare contro una squadra come il Real piuttosto che il Monza. E per certi versi l’allenatore ha anche ragione.
La sfida in casa del Cagliari doveva essere una prova importante per confermare quanto di buono portato a casa da Madrid.
Invece i rossoneri hanno ancora una volta risposto male alla chiamata, nonostante la buonissima prestazione di Leao.
Complice certamente una grande partita da parte del Cagliari e in particolar modo di Zappa. Ma i tre gol sardi sono arrivati tutti dalla stessa zona di campo e non può non essere un problema il fatto che non si sia in grado di correggere in corso d’opera eventuali movimenti sbagliati.
In campionato è quindi un’altra grave bocciatura. Serve maggiore attenzione e capire cosa cambiare e migliorare in modo definitivo.
3 – Genoa, salvo all’ultimo respiro
Questo punto racimolato contro il Como più che merito del Genoa sembrerebbe più che altro demerito del Como.
Ancora una volta i brianzoli calano drasticamente negli ultimi minuti di partita, e il grifone agguanta un pareggio fondamentale a tempo praticamente scaduto.
Genoa che ottiene un punticino grazie all’imprecisione degli uomini di Fabregas, ma i rossoblu di loro non ci hanno messo davvero niente.
Bene l’arrivo di Balotelli ma non sembra avere particolarmente inciso in queste prime due partite. Questa sosta sarà l’ennesima occasione per provare a trovare delle soluzioni , ma ormai la stagione sembra indirizzata su questo tipo di binari.
4 – Lecce che pareggia, ma Gotti esonerato alla dodicesima giornata
Lecce che pareggia in casa contro l’ostico Empoli di D’Aversa e che potrebbe meritare anche i tre punti nel finale.
Solo i legni gli dicono a più riprese di no, lasciando i pugliesi immeritatamente al terzultimo posto in classifica.
Contro questo Empoli ottenere risultati positivi non è esattamente scontato o automatico, dunque l’esonero di Gotti a fine partita, nonostante il risultato positivo, non convince molto.
Considerando poi che il posto sembra ormai ufficialmente in mano a Giampaolo, forse esonerare Gotti non sembra, al momento almeno, la scelta migliore.
5 – Inter-Napoli, scialbo il big match della dodicesima giornata
Prometteva scintille alla vigilia, invece se ne parla di più per il singolo episodio del rigore che non per la partita in sé.
La partita non ha molto da dire a parte pochi interventi dei singoli, sicuramente di grande livello, e a tratti sembra bloccata e anzi quasi noiosa.
Solo nel secondo tempo il Napoli prova ad approfittare di qualche lacuna difensiva interista ma i partenopei sono decisamente spreconi.
Forse l’Inter poteva anche meritare di vincere, ma infine il pareggio sembra essere il risultato giusto, anche se al termine di una partita che lascia più elementi negativi che positivi.
6 – Lazio che si impone anche a Monza
Continua la grande stagione di Marco Baroni e la sua Lazio.
Partita che si è rivelata molto ostica per i biancocelesti, ma gli aquilotti si sono ormai abituati a offrire prestazioni di alto livello e quindi, seppur di misura, ottiene una grande vittoria.
Questa poi è una vittoria che assume anche più importanza dato che aveva giocato appena 72 ore prima per l’Europa League, anche li vincendo.
Ormai la Lazio è ben consolidata, i giocatori sono in fiducia e hanno consapevolezza delle loro capacità, e questo umore può portare ancora molti altri risultati positivi.
7 – Parma che torna al successo alla dodicesima
Bene il Parma di Pecchia. I gialloblù tornano al successo in trasferta sul campo di un’altra neo-promossa, il Venezia, e danno una scossa alla propria classifica.
Decisivo Bonny che, subentrando dalla panchina, ha trovato in poco tempo dopo il suo ingresso la rete determinante.
La vittoria inoltre ha un peso specifico molto alto. Questo perché avvenuta contro una diretta concorrente per la salvezza in trasferta.
Questi 3 punti alla fine della stagione potrebbero, infatti, decidere le sorti di entrambe le compagini.
8 – Juventus che si aggiudica il derby della mole
Altro importante successo per la Juventus di Thiago Motta, vincente questa volta nel derby cittadino.
La sfida la decidono prima Weah e poi Yildiz, ma è tutta la Juve a imporsi con una buonissima prestazione sul Torino di Vanoli, certo gravato da assenze importanti.
Con la sosta adesso la concentrazione massima va posta sul recupero degli infortuni, laddove possibile.
Certo è che il cammino bianconero fin qui risulta ben positivo, infatti sono solo 2 i punti di distacco dalla vetta e anche in Champion’s, nonostante i traballi, i risultati sono buoni.
9 – Atalanta che vince anche soffrendo
E’ un’Atalanta che certamente non incanta nella sfida contro l’Udinese.
La partita del pranzo domenicale è sempre una delle più ostiche, specie contro squadre proprio come l’Udinese.
La dea va infatti in svantaggio, ma la reazione non si fa certo aspettare e Retegui si vede negato il gol solo dal VAR, o meglio dal suo compagno Lookman.
Anche l’Atalanta però si contraddistingue per mentalità guerrigliera e poco arrendevole, e nonostante lo svantaggio recupera e in più occasioni da anche l’impressione di poter aumentare il distacco.
Il tipo di calcio di Gasperini però è dispendioso, dunque è normale un calo di lucidità da parte dei giocatori.
Anche per i bergamaschi la sosta sarà occasione per sistemare e recuperare assenze e infortuni, perché al Gasp serviranno tutti gli uomini possibile.
10 – Kean trascinatore della Fiorentina
E’ un super Kean quello che trascina la Fiorentina alla vittoria contro l’Hellas Verona.
La viola, infatti, dopo la battuta d’arresto in Conference League riprende la sua trionfale marcia in campionato vincendo 3-1 contro gli scaligeri.
Il protagonista assoluto è Moisè Kean, arrivato già alla sua undicesima marcatura in 14 presenze con la Fiorentina. Numeri incredibili considerando lo score fallimentare della scorsa stagione alla Juventus.
Grazie a Palladino l’attaccante si è ritrovato a Firenze e può tornar utile anche in ottica nazionale. Del resto anche nella sua esperienza al PSG l’italiano ha dimostrato di saper essere prolifico, qualora si verifichino buone condizioni di gioco.
La Fiorentina intanto grazie a lui può sognare l’Europa che conta.