La panchina dei giallorossi è da sempre una delle più affascinanti ma anche delle più difficili del calcio italiano; La passione dei tifosi della Roma, l’attenzione dei media e le ambizioni della società creano un mix esplosivo che spesso ha messo a dura prova anche i tecnici più esperti.
Ecco un viaggio tra i principali “flop” della storia recente, dagli scontri con la tifoseria agli obiettivi mancati, uno sguardo ad altri tecnici che non hanno trovato fortuna con i colori giallorossi.
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Fabio Capello: Lo Scudetto del 2001 e le aspettative tradite
Fabio Capello ha lasciato un’impronta indelebile a Roma, portando la squadra a vincere lo scudetto nel 2001 dopo 18 anni di attesa; nonostante questo grande successo, la sua esperienza con i giallorossi ha sollevato anche molte ombre.
Le aspettative nei suoi confronti erano altissime, soprattutto dopo un mercato faraonico che portò in giallorosso campioni come Batistuta, Emerson e Samuel.
Dopo lo scudetto, Capello non riuscì a mantenere la squadra a quei livelli. Nelle stagioni successive ci furono prestazioni altalenanti e una serie di delusioni, sia in campionato che in Europa, dove la Roma non riuscì mai ad essere realmente competitiva.
Capello venne spesso criticato per un gioco troppo difensivo e per un atteggiamento a volte distante nei confronti dell’ambiente romano, con cui ebbe anche attriti.
La sua uscita dal club nel 2004, per approdare alla Juventus, lasciò un senso di tradimento tra i tifosi e mise in evidenza un rapporto ormai logoro con la dirigenza.
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Luis Enrique: L’incompreso innovatore del “tiki-taka”
L’arrivo di Luis Enrique sulla panchina della Roma nel 2011 segnò un cambio di filosofia, con l’ambizione di portare il modello spagnolo nella capitale italiana.
La squadra, che arrivava da una stagione deludente, fu chiamata a trasformarsi sotto la guida del tecnico spagnolo, che tentò di imporre un gioco di possedere palla e pressare alto, in stile “tiki-taka”.
Tuttavia, i risultati furono molto al di sotto delle aspettative. La squadra faticò ad adattarsi al nuovo stile di gioco, ei giocatori sembravano spesso in difficoltà nel seguire le idee del tecnico.
Luis Enrique, per di più, non riuscì mai a instaurare un vero sentimento con la tifoseria e con l’ambiente romano, notoriamente esigente e passionale.
Al termine della stagione, la Roma concluse al settimo posto, fuori dalle competizioni europee e senza alcun trofeo.
Luis Enrique lasciò il club dopo un solo anno, e il suo passaggio a Roma è ricordato come un flop.
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Rudi Garcia: Da recordman a delusione totale
Rudi Garcia è arrivato alla Roma in un momento difficile e stupì tutti con un inizio folgorante: 10 vittorie nelle prime 10 partite del campionato 2013-2014, un record per la Serie A.
La squadra esprimeva un calcio offensivo e brillante, e l’entusiasmo dei tifosi era alle stelle. Tuttavia, quel grande inizio non si tradusse in un titolo, e la Roma finì la stagione al secondo posto dietro la Juventus. Garcia continuò per altre due stagioni, ma con sempre maggiori difficoltà.
Il suo stile di gioco, inizialmente efficace, divenne prevedibile, ei risultati peggiorarono. Le tensioni all’interno dello spogliatoio ei contrasti con la dirigenza aumentarono, fino al suo esonero a metà della stagione 2015-2016.
Nonostante un buon inizio, la gestione di Garcia è ricordata come un’occasione persa, soprattutto per l’incapacità di competere realmente per il titolo.
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Claudio Ranieri: Il sogno scudetto sfiorato e la caduta successiva
Ranieri è un romano e romanista doc, e quando approdò alla Roma nel 2009, portò subito una ventata di entusiasmo. Nella sua prima stagione sfiorò il miracolo, arrivando a un soffio dallo scudetto, perduto solo nelle ultime giornate a favore dell’Inter di Mourinho.
Questo fu un momento dolceamaro: la squadra aveva espresso un grande calcio, ma il sogno era svanito nel finale. Tuttavia, la stagione successiva non mantenne le stesse promesse.
Le tensioni interne, gli infortuni e alcune decisioni tattiche controverse minarono il progetto, e nel febbraio 2011 Ranieri si dimise dopo una pesante sconfitta contro il Genoa.
Tornò a Roma nel 2019 in una situazione di emergenza per aiutare la squadra a concludere la stagione, ma non riuscì a ribaltare le sorti della squadra, che terminò lontano dalla Champions.
Sir Claudio Ranieri rimarrà per sempre nel cuore dei tifosi giallorossi, ma la sua esperienza alla Roma ha il sapore di un’opportunità mancata.
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