La squadra di Gilardino si trova costretta a trovare una formula giusta per provare ad uscire dal momento di crisi che sta attraversando.
Alle soglie di questo campionato, in quella fase di tempo in cui ci si prepara alla nuova stagione osservando i frutti che ha lasciato quella conclusa a giugno, una delle squadre che appariva maggiormente con il vento in poppa era senza dubbio il Genoa di Alberto Gilardino.
Dopo una promozione emozionante e vissuta in maniera carnale dalla città, infatti, il Grifone del “Violinista” aveva disputato un’ottima prima annata in A, convincendo la maggior parte degli addetti ai lavori e lanciando, tra l’altro, anche giovani prospetti come Retegui e Gudmundsson.
Era, quindi, una semplice conseguenza ritenere che i rossoblù avessero tutte le carte in regola per bissare l’ottima prova precedente, ma, all’improvviso, due potenti fulmini si sono abbattuti sulla società ligure, provocandole una rovinosa crisi.
Il primo di questi è rappresentato sicuramente dagli addii dei calciatori citati prima, volati rispettivamente a Bergamo e a Firenze, dove, al momento, stanno disputando delle grandissime prestazioni, confermandosi come due fra i migliori talenti emergenti della Serie A.
La perdite dell’argentino e dell’islandese, due pedine fondamentali nello scacchiere offensivo di Gila, non hanno potuto, ovviamente, che danneggiare i genoani, visto che, per di più, non sono state coperte egregiamente.
L’altro fattore che ha causato l‘attuale crisi rossoblù, poi, è l’incidenza determinante degli infortuni, i quali hanno privato la compagine dell’ex campione del mondo di elementi fondamentali come Malinovskiy o De Winter.
Insomma, anche la sfortuna non ha giocato un ruolo indifferente in questa situazione, che, arrivati alla dodicesima giornata, comincia a diventare preoccupante per la Gradinata Nord ed il resto del popolo genoano.
Come uscire dalla crisi
10 punti in dodici giornate: questo il bottino racimolato da Alberto Gilardino e dai suoi calciatori, che, nonostante i risultati non troppo incoraggianti, sembrano avere tutta l’intenzione di fare gruppo attorno al proprio allenatore, tentando di superare questo momento difficile.
E’ proprio questo, dunque, il punto da cui ripartire verso una rinascita che, prima che tecnica, deve essere a livello emozionale, se è vero che i tifosi, dopo l’entusiasmo dello scorso anno, hanno già manifestato in alcune situazioni il loro dissenso per le prestazioni fornite.
Nelle ultime due gare, però, i rossoblù, ottenendo quattro preziosissimi punti, hanno dato l’idea di aver ben inteso il messaggio, scendendo in campo con una rinnovata grinta e determinazione, arrivata anche dall’iniezione di adrenalina rappresentata dall’acquisto di Mario Balotelli.
Più che un colpo a livello tecnico, infatti, quello dell’ex centravanti della Nazionale è stato un acquisto molto importante sul piano emozionale, se è vero che l’attuale numero 45 rossoblù è uno di quei personaggi capaci di attirare l’attenzione ovunque vadano.
Ripartire, dunque, dall’entusiasmo che il “come back” di Super Mario ha generato potrebbe essere una strategia vincente, accogliendolo nel gruppo e mettendolo nella condizione migliore per esprimersi.
A livello tattico, invece, Gila, dopo dodici giornate di assoluto immobilismo, potrebbe valutare delle opzioni alternative al suo classico 3-5-2, ormai rimasto pressoché identico dal suo arrivo sulla panchina di Zangrillo.
Starà a lui, dunque, cercare di individuare una possibile soluzione a questo assetto, nella speranza che migliori la situazione genoana.
Foto: instagram ufficiale Genoa.