Prime uscite stagionali in Coppa Italia per varie squadre di A, che hanno messo in mostra i loro pregi e i loro difetti.

Come ogni anno, la prima competizione ad iniziare e ad interessare alcune squadre di Serie A è la Coppa Italia, che attraversa tutta l’annata sportiva silenziosamente, apparendo e scomparendo in determinati momenti della stagione.

Da molto tempo, ormai, si discute sull’utilità di questa manifestazione, l’unica che permette anche a società di rango più basso, disputanti la Serie C o la B, di confrontarsi con le maggiori compagini del nostro calcio.

L’ultima squadra piccola ad avere un successo del genere è stata l’Alessandria nel 2016, capace di raggiungere la semifinale, dove perse, nel doppio confronto, contro il Milan di Sinisa Mihajlovic’.

Insomma, la bellezza della Coppa Italia, e il motivo per il quale viene mantenuta all’interno del già fittissimo calendario calcistico, è la possibilità che offre alle squadre più piccole di avere il loro momento di gloria sotto ai riflettori nazionali.

Un altro fattore che rende importante questa manifestazione è senza dubbio l’accesso che garantisce, vincendola, all’Europa League, ossia la seconda competizione UEFA per importanza.

Proprio per questa ragione, alcune squadre come il Torino o il Napoli, impegnato ieri sera al Maradona contro il Modena, non disputando alcuna coppa europea, potrebbero approfittare della Coppa Italia per qualificarsi all’Europa League senza passare dal piazzamento in Serie A.

Un’opportunità, questa, che i granata di Paolo Vanoli hanno subito aggredito alla grande, già dalla gara di ieri sera.

Il Toro inizia alla grande la Coppa Italia

Il nuovo Torino di Paolo Vanoli, arrivato dopo l’addio di Ivan Juric’, ha iniziato subito bene la sua stagione, vincendo e, soprattutto, convincendo nella prima uscita in Coppa Italia contro il Cosenza.

I granata hanno imposto il loro gioco per tutta la gara, dominandola quasi per la sua interezza, lasciando, in alcuni casi, delle occasioni ai calabresi per riaprire la gara.

La più clamorosa è quella occorsa sui piedi di Mazzocchi, dopo un errore in disimpegno di Milinkovic’-Savic’, poco bravo nell’intendersi con il neo arrivato Coco.

Per il resto, è bastato l’autogol di Camporese ad inizio partita e il bel tap-in di Duvàn Zapata, su assist di Adams, per sbrigare la pratica Cosenza, troppo inferiore per impensierire i granata.

Parma, Como e Venezia già eliminate.

Se il Torino ha faticato poco e niente a battere il Cosenza, la situazione è stata molto diversa per le altre tre squadre di A impegnate in questi trentaduesimi di finale.

Le tre neopromosse nella massima categoria, infatti, hanno già salutato la competizione ad Agosto, cadendo sotto i colpi di tre squadre di Serie B.

La compagine ad uscirne maggiormente a testa alta è stata sicuramente il Como, che ha ceduto, a Marassi, alla Sampdoria solo ai calci di rigore, dopo aver disputato una buona gara.

Bella la rete di Patrick Cutrone, arrivata dopo una splendida azione corale sviluppatasi sull’out di sinistra, rifinita da Strefezza, il quale ha servito all’ex centravanti del Milan il pallone per la rete del momentaneo pareggio.

Anche il Parma, nonostante una sconfitta maturata nei novanta minuti, esce abbastanza a testa alta dallo scontro con il Palermo, passato in vantaggio con Roberto Insigne pochi minuti dopo l’errore dal dischetto di Man per i ducali.

La squadra di Pecchia, però, aldilà del risultato, ha dimostrato di essere la più forte in campo, riuscendo a rendersi pericolosa in moltissime occasioni, andando a pochi passi dal gol.

Molto male, invece, il Venezia di Di Francesco, dominato, al Rigamonti, dal Brescia del giovane Olzer, alla prima doppietta fra i professionisti.

Per il tecnico abruzzese si preannuncia un duro lavoro per cercare di migliorare la sua nuova squadra, la quale, in questa prima uscita, ha deluso totalmente le aspettative.