Una rissa ha coinvolto dei giocatori uruguaiani con alcuni tifosi colombiani al termine della semifinale di Copa America
In campo è finita 1-0 per la Colombia, che vincendo accede alla finale di Copa America nella quale sfiderà l’Argentina. Ma l’attenzione è stata tutta per quello che è successo dopo la partita: la rissa che ha visto protagonisti alcuni giocatori della nazionale uruguaiana e i tifosi colombiani.
La ricostruzione della rissa
Come si nota dalle riprese televisive e da alcuni video amatoriali dei presenti, le famiglie dei giocatori dell’Uruguay, posizionate nelle prime file delle tribune dello stadio di Charlotte, vengono prese di mira dal lancio di oggetti e insulti dai tifosi avversari ubriachi.
Scaturisce una violenta rissa che coinvolge alcuni giocatori della Celeste, intervenuti a difesa dei propri cari, mentre i bambini vengono messi al sicuro con la collaborazione degli uomini dello staff della Celeste.
La versione degli uruguaiani
Il presidente della Federazione Uruguaiana, Ignacio Alonso, ha rilasciato delle dichiarazioni riportate da ESPN e Marca:
“I nostri giocatori sono andati semplicemente a proteggere le loro famiglie. Sono state reazioni istintive, da padre, marito, fratello e da figlio“.
La motivazione che ha portato l’attaccante del Liverpool, Darwin Nunez, a gettarsi nel parapiglia che si era creato negli spalti, ci sarebbe stato un momento di panico per i rispettivi famigliari in tribuna.
Secondo quanto riportato da Olé, i parenti dei giocatori uruguaiani avrebbero subito dei maltrattamenti da parte dei tifosi avversari.
La Conmebol interviene
La Conmebol, al termine della gara, ha condannato gli episodi sui propri canali ufficiali con la seguente nota: “Condanniamo fermamente qualsiasi atto di violenza che colpisca il calcio. Il nostro lavoro nasce dalla convinzione che il calcio ci connette e ci unisce attraverso i suoi valori positivi.
“Non c’è posto per l’intolleranza e la violenza dentro o fuori dal campo. Invitiamo tutti, nei prossimi giorni, a indirizzare tutta la loro passione verso il sostegno della propria squadra e una festa indimenticabile”.
