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Conte, vincere per ritornare in vetta: i punti deboli dei viola

Conte studia la Fiorentina.

Dopo la sofferta vittoria contro il Venezia, Conte vuole assolutamente riportarsi in vetta alla classifica di Serie A battendo la Viola.

L’Antonio Conte che, dopo la rete di Raspadori, si è presentato ai microfoni di DAZN nel post-partita era sicuramente un uomo molto felice per il risultato, ma, d’altro canto, anche assai spossato per la tensione che aveva provato durante il suo raggiungimento.

Il suo Napoli, infatti, al cospetto di tutto il suo pubblico, desideroso di salutare degnamente il 2024, ha faticato non poco nello sconfiggere il coraggioso Venezia di Di Francesco, che, dopo una serie di risultati positivi, è andato molto vicino a fermare una delle più serie pretendenti al titolo.

Il leccese, dunque, ha dovuto moderare la gioia, facendo chiaramente comprendere ai suoi giocatori che, per rimanere agganciati al gruppo di testa o, addirittura, cercare di balzare nuovamente in testa da soli, serviranno sicuramente degli sforzi maggiori, utili soprattutto ad un incremento della concretizzazione sottoporta, che, al netto di tantissime occasioni create, sta un po’ mancando agli uomini di Conte.

La gara dell’Artemio Franchi, quindi, non può che rappresentare uno snodo abbastanza importante nell’economia del campionato partenopeo, che, giunto al giro di boa, potrebbe già prendere una certa direzione, a seconda di come si concluderà il duello con i viola di Palladino.

Questi ultimi, dopo una parte centrale del girone di andata molto positiva, stanno chiudendo la prima fase con qualche patema e, dopo l’insperato pari dell’Allianz Stadium, vogliono cercare di tornare alla vittoria sul terreno di casa, ritornando ad incassare i tre punti.

Equilibri cercasi

Citando direttamente Leonardo Bonucci, massacrato da questo tormentone, di sua stessa invenzione, dopo il fallimentare passaggio al Milan del 2017, è con questa espressione che si può definire il momento della Fiorentina di Raffaele Palladino.

La compagine gigliata, infatti, stava navigando a vele spiegate, complice anche un calendario non impossibile, fino al bruttissimo ed increscioso episodio accaduto durante Fiorentina – Inter, quando Edoardo Bove, improvvisamente, si è accasciato a terra per un violento malore al cuore.

Il colpo inferto alla squadra dal pericoloso infortunio capitato al centrocampista romano (e romanista) non è stato solo psicologico, ma, al contrario di come pensa la maggior parte della gente, anche puramente tattico e tecnico, se è vero che Edo era riuscito a ritagliarsi un ruolo molto importante nell’economia del gioco del tecnico campano.

Garantendo spinta e, allo stesso tempo, protezione, il ragazzo del 2002 era divenuto un meccanismo fondamentale nell’undici toscano, il quale, dal suo abbandono, si spera momentaneo, al calcio, non riesce più a ritrovare gli stessi equilibri di cui disponeva appena quaranta giorni fa.

L’impressione che si ha della Fiorentina, non a caso, è quella di una squadra spesso e volentieri spaccata in due a livello tattico, con pochi giocatori che si occupano degnamente della fase di raccordo tra i reparti, elemento fondamentale per garantire il bel gioco espresso per due mesi di campionato.

Raffaele Palladino, dunque, sta cercando disperatamente il calciatore che manca alla sua organizzazione, tentando di affidare il ruolo di Bove ad uno fra Richardson e Cataldi, sperando che qualcuno dei due riesca a riprodurre l’ottimo lavoro del romano.

Per ora, però, il tecnico campano è ancora in attesa.

Come può far male Conte

Tra le qualità principalmente riconosciute al Napoli di quest’anno, capace di risollevare il morale di tutto un popolo, c’è sicuramente la solidità, diretta conseguenza del grande affollamento di calciatori a cui Antonio Conte ha scelto di affidarsi in mediana.

La grande forza della compagine partenopea, infatti, ha risieduto e risiede ancora oggi nella grande forza di cui il suo centrocampo, formato da tre guerrieri come Lobotka, Anguissa e il sorprendente McTominay, dispone.

Contro una squadra come la Fiorentina, dunque, che in mediana gioca a due e non ha degli esterni di centrocampo molto difensivisti, la chiave della gara potrebbe trovarsi proprio nella superiorità numerica degli azzurri in mezzo al campo.

Quest’ultima potrebbe risultare decisiva per accerchiare i Viola, i quali, contrariamente alle proprie abitudini, sarebbero costretti a disputare una gara più accorta rispetto al solito, costretti dalla grande pressione nella propria metacampo del Napoli.

E’ qui, dunque, che Antonio Conte deve colpire, senza snaturare, quindi, troppo la sua squadra, ma semplicemente puntando ancora sul terzetto che, secondo la maggior parte degli addetti ai lavori, gli ha permesso di trovarsi nella posizione in cui risiede ora.

Inutile dire, però, che il leccese è tutto tranne che appagato e ora, agganciato Gasp al comando della Serie A, non vede l’ora di tornare in testa alla classifica, magari proprio già dalla gara del Franchi, da sempre un campo ostico per lui.

Poco male: le battaglie lo hanno sempre galvanizzato.

Foto: instagram personale Antonio Conte.

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