Dopo una gara trascorsa sotto controllo, il Como si fa riprendere all’ultimo secondo regalando un ingenuo rigore ai lagunari.
Sembrava tutto concluso, apparentemente tutto finito e, invece, è bastata un’ingenuità di Smolcic’, reduce da una buona gara fino a quel momento, a cambiare ogni cosa.
Fino al quarantesimo secondo del novantatreesimo minuto di gioco, infatti, il Como aveva controllato con grande tranquillità l’intera partita, concedendo sì qualche occasione al Venezia, ma, allo stesso tempo, sprecando almeno due o tre palle-gol.
I lagunari, poi, non davano assolutamente l’idea di disporre del coraggio necessario per lanciarsi all’assalto del fortino di Butez e, probabilmente, non pensavano nemmeno più di poter agguantare il tanto agognato pareggio.
La fortuna, insieme alla già citata disattenzione del laterale lariano, hanno regalato, invece, questo risultato agli uomini di Di Francesco, i quali raggiungono il terzo risultato utile consecutivo dopo i due 0-0 con Lazio e Atalanta.
Grande rammarico, dunque, per il Como, che butta via malamente tre punti che, nel computo totale della gara, avrebbe meritato, avendo controllato l’andamento della sfida per la sua quasi totalità, dimostrando una maggior qualità rispetto agli avversari.
Nel calcio, però, è risaputo che se non si riesce a chiudere del tutto le partite, basta un nonnulla per riaprirle.
Controllo Como, ma alla fine…
Se si vuole trovare un difetto alla partita della squadra di Cesc Fabregas, apparso abbastanza polemico nei confronti del direttore di gara Ayroldi come da abitudine, questo è rintracciabile di sicuro nell’incapacità dei lariani di siglare il raddoppio.
Nel secondo tempo, infatti, dopo la rete del subentrato Ikonè, risultato, aldilà del gol, fra i peggiori del Como, i bianco-blù hanno avuto varie occasioni per chiudere definitivamente i giochi, dando il colpo di grazia ad un Venezia che, strozzato dalla pressione dei rivali, dava l’impressione di non poter essere in alcun modo pericoloso.
Complice anche un po’ di stanchezza, invece, i lombardi hanno pericolosamente rifiatato, iniziando ad aspettare che il tempo scorresse del tutto e che l’arbitro sancisse la conclusione delle ostilità, garantendo loro gli importantissimi tre punti.
Nonostante i lagunari non abbiano mai dato l’idea di riuscire a rendersi particolarmente pericolosi, questo generale abbassamento di tensione dei padroni di casa è risultato, alla fine dei conti, decisivo nell’economia del risultato, con il rigore di Gyktjaer che ha punito la leggerezza della squadra del tecnico iberico.
Quest’ultimo, sicuramente, non potrà essere contento, aldilà della prestazione positiva per larga parte dei novanta minuti, dell’atteggiamento messo in mostra dai suoi ragazzi nella frazione finale del match.
E’ proprio in questi aspetti, non a caso, che l’ex giocatore di Barcellona e Chelsea ha già fatto autocritica riguardo la sua squadra nelle passate interviste, ammettendo lo scarso cinismo dei suoi giovani calciatori, ancora un po’ acerbi in alcune situazioni.
Saprà, di certo, come intervenire, da grande campione quale è stato.
Gli Mvp della partita
In una gara in cui Nico Paz e Assané Diao, sicuramente i due giocatori più sotto i riflettori del Como, non hanno brillato come nelle precedenti uscite, a prendersi la scena, complice la gara di grande pazienza e controllo della propria squadra, sono stati i due centrocampisti centrali dei lariani.
Caqueret e Perrone, infatti, hanno dimostrato una tranquillità invidiabile in tutte le situazioni in cui si sono ritrovati con la palla tra i piedi nella propria metacampo, garantendo serenità e precisione in tutti i passaggi compiuti.
La famosa costruzione dal basso di Cesc, di fatto, sarebbe stata assolutamente irrealizzabile senza la lucidità e il controllo del gioco di questi due calciatori, i quali, insieme a Da Cunha, formano un centrocampo molto tecnico e organizzato, perfetto per dialogare con gli attaccanti avanzati di cui dispone Fabregas.
Volendo trovare, invece, un nome dall’altra parte, fra i giocatori del Venezia spicca la prestazione del portiere Radu, capace di salvare il risultato in due occasioni molto ravvicinate tra loro nel secondo tempo, quando, da pochi passi, ha fermato Diao e Goldaniga sul più bello.
Buono, poi, anche l’impatto di Franco Carboni, che ha conquistato il rigore al 94′, e di Gyktjaer, il quale, invece, ha avuto la grande freddezza di realizzarlo, mandando la palla sotto all’incrocio dei pali.
Non un unico protagonista, dunque, ma una serie di belle prove in questo Como – Venezia.
Foto: facebook Como.