Arne Slot in stagione non ha praticamente mai concesso spazio a Federico Chiesa, unico acquisto estivo del Liverpool. Il figlio d’arte deve tornare in Serie A?
“Chiesa, Chiesa, Chiesa, la chiesa di nuovo al centro del villaggio.” L’estate del 2021 sembrava lanciare definitivamente l’esterno classe 97. La prima stagione nella Juventus di Andrea Pirlo aveva visto l’ex Fiorentina imporsi come tra i migliori nel suo ruolo.
Anche l’annata successiva, dopo che Madama in Estate aveva rifiutato 100 milioni proprio dal Liverpool, aveva visto il numero 22 protagonista dell’attacco bianconero. L’estro del mancino di Paulo Dybala abbinato alla forza atletica straripante di Federico Chiesa.
Il legamento crociato, e l’arrivo a Liverpool
Il 9 gennaio 2022 però, allo stadio Olimpico di Roma, il figlio di Enrico ha sentito quel crac che nessun calciatore vorrebbe mai sentire. L’esito degli esami conferma quanto si temeva: rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, e stagione finita.
Il rientro in campo diventa un’agonia, e arriva soltanto nel novembre successivo. Una stagione strana quella 2022/2023, caratterizzata dall’inchiesta prisma che ha coinvolto i bianconeri.
La scorsa annata doveva essere quella per ripartire, che avrebbe rimesso la Chiesa, al centro del villaggio, al centro dell’attacco bianconero, assieme a Dusan Vlahovic.
La stagione parte nel migliore dei modi, entrambi vanno a segno a Udine e contro la Lazio. Contro l’Empoli Chiesa chiude la gara con un gran gol e si riprende anche la maglia azzurra, segnando una doppietta straordinaria contro la Macedonia.
Poi però, il ginocchio ritorna a tormentarlo, e le partite saltate sono sempre di più. Iniziano le prime frizioni con Massimiliano Allegri, complice un assetto tattico che non esalta le caratteristiche del talento azzurro.
Al ginocchio si unisce il tema del rinnovo di contratto, in scadenza nel 2026. L’addio del livornese sancisce la fine anzitempo dell’esperienza in bianconero. Thiago Motta, ritiene il classe 97 un giocatore “anarchico” lontano dalla propria visione di calcio.
Dopo un estate da separato in casa, gli ultimi giorni di mercato il Liverpool si ripresenta alla porta di Madama. Questa volta però non con 100 milioni, ma con appena 13 milioni, più bonus. I bianconeri accettano, e suo malgrado il classe 1997 saluta Torino.
L’Under 21 e una condizione non all’altezza
Dopo un Estate complicata però non è tutto rosa e fiori in Inghilterra. Arne Slot infatti chiarisce da subito, l’esterno non è pronto. Saltare la preparazione ne ha compromesso la condizione fisica e adesso ha bisogno di tempo prima di adeguarsi ai ritmi della Premier League.
L’ex Celtic non manda praticamente mai in campo l’esterno italiano, complice tanti piccoli infortuni che ne minano la preparazione. Il punto più basso Chiesa, lo raggiunge a dicembre, quando viene aggregato per un periodo all’Under 21 dei Reds.
Il primo gol in maglia Liverpool arriva soltanto a gennaio in FA Cup, nei pochi minuti concessigli. In Premier solo 25 minuti per lui.
Infatti se i Reds trionfassero, e Chiesa da qui fino a fine stagione non dovesse più giocare, non rientrerebbe neanche tra i vincitori del torneo, in quanto per ricevere la medaglia di vincitore, dovrebbe disputare almeno cinque gare.
A ciò si aggiungono i 120 minuti di panchina nel ritorno di Champions League contro il PSG, che ha sancito l’eliminazione del Liverpool dall’Europa.
Pochi giorni fa, nella finale di EFL Cup, contro il Newcastle di Sandro Tonali, sul risultato di 2-0 per i Magpies, Slot ha mandato in campo il numero 14, a 16 minuti dalla fine. L’esterno ha trovato la via del gol, inutile tuttavia ai fini del risultato.
Giunti alla sosta, ancora una volta, quello che doveva essere il Sinner degli Azzurri è rimasto giustamente a casa. Il tabellino stagionale recita 367 minuti conditi da 2 gol e 2 assist, una media di un gol o assist ogni 97 minuti.
Il talento ammirato 4 anni fa sembra ormai un lontano ricordo per Federico Chiesa, che all’età di 27 anni deve riprendere in mano la sua carriera, prima che sia troppo tardi, per lui e per tutto il calcio italiano.