Dopo la cessione di Dybala, il calciomercato romanista si è improvvisamente riacceso di nuovo, con Ghisolfi all’assalto di molti profili.

“Al mio segnale, scatenate l’inferno”.

La celeberrima frase pronunciata da Russel Crowe nello storico film “Il Gladiatore” è da anni una delle più citate, riciclata in ogni ambito possibile.

La sua epicità, il suo essere tremendamente fiera è la caratteristica che la rende così trasversale, conosciuta da milioni di persone in tutto il mondo.

Non è quindi un pensiero originale quello di immaginare che, ieri sera, quando Dybala ha praticamente ufficializzato il suo approdo in Arabia, Florent Ghisolfi abbia pronunciato queste parole al cospetto dei suoi analisti di calciomercato.

Il ds della Roma, infatti, non aspettava altro che l’argentino prendesse la sua scelta, che decidesse se il suo destino si sarebbe dipinto ancora di giallorosso o avrebbe preso la strada del deserto arabico.

Avendo optato il sudamericano per la seconda strada, il francese può ora imbastire la sua strategia per questi ultimi dieci giorni di calciomercato, nei quali ha l’obiettivo di rinforzare una rosa che, dopo l’addio del suo miglior giocatore, ha necessariamente bisogno di nuove risorse.

Chi sono gli obiettivi di calciomercato della Roma

Il lavoro che attende Ghisolfi in quello che resta prima della chiusura di questa sessione di mercato è assai arduo, visto che il tempo è poco e i rinforzi da acquistare sono tanti.

Uno fra tutti, che doveva essere, secondo il parere della maggior parte degli esperti, il primo colpo da compiere fin da Giugno, è il terzino destro, una mancanza che affligge la Roma dai tempi di Florenzi.

Dopo Alessandro, infatti, nessuno dei suoi sostituti ha garantito solidità ai giallorossi in quella determinata zona di campo, ripagando poco o niente le aspettative.

I prescelti, dunque, per sanare questa piaga attempata, dalle ultime notizie di mercato, sono l’arabo Abdulhamid, esterno proveniente dalla Saudi League, e il francese Assignon.

Se nel caso del primo gli accordi sono stati trovati da tempo, per il secondo la società di provenienza, il Rennes, sta ancora riflettendo sulle cifre dell’operazione, cercando di capire se sia il caso o meno di alzare la pretesa economica.

Molto più indietro, invece, si trova la trattativa per Kevin Danso, centrale difensivo del Lens, per la quale si stanno muovendo numerose squadre, anche a causa dell‘ottimo Europeo disputato con l’Austria.

Ghisolfi non ha ancora contattato ufficialmente la società francese, ma potrebbe farlo a breve, tentando di convincere il ragazzo a sposare il progetto capitolino.

Più avanzata, invece, l’operazione-Boga, il quale, secondo la dirigenza, potrebbe rappresentare l’erede di Paulo Dybala, andando a piazzarsi al suo posto nel tridente di De Rossi.

Ultimo nome, ma non per importanza, è invece quello di Manu Koné, roccioso centrocampista del Gladbach, anche lui seguito da molte squadre e dal costo abbastanza proibitivo.

Per acquistarlo, servirà un vero e proprio blitz da parte di Ghisolfi.

“Tu dici cose giuste…al momento sbagliato”

Probabilmente, essendo in ambito romano, titolare con un verso di “Tutto il resto è noia”, modificandone leggermente le parole, è più che legittimo, nonostante le citazioni di questo articolo siano già due.

In un contesto del genere, infatti, dove la realtà prende dei contorni da film, non è così fuori luogo inserire delle frasi ad effetto, come se ci si trovasse veramente su un set.

Sì, perché quello che sta succedendo a Trigoria, come molto spesso purtroppo è accaduto nella storia della Roma, sta prendendo i contorni di una serie tv melodrammatica.

L’addio di Paulo Dybala, infatti, perdurato per una settimana intera, nella quale i tifosi sono stati continuamente in preghiera, ha assunto i toni di un dramma latino, una telenovelas pura e dura.

Se si guarda, però, l’intero mercato giallorosso, si capisce come non si tratti di una fiction sudamericana, ma di un vero e proprio dramma greco, di quelli che iniziano bene e, a regola, devono finire male.

A Giugno, non a caso, tutto sembrava andare benissimo, con la Roma che si stava muovendo con perizia per colmare i vuoti della rosa 23/24.

Gli arrivi di Soulé e Dovbyk, poi, tra la fine di Luglio e l’inizio di Agosto, hanno avuto l’effetto di un narcotico, capace di nascondere le lacune che la società non era ancora riuscita a colmare.

La cessione di Dybala e la successiva magra figura di Cagliari, invece, hanno scoperchiato il Vaso di Pandora, rivelando tutte le inadempienze e le mancanze dell’organico giallorosso.

Quella di Ghisolfi, dunque, è una lotta contro il tempo che poteva essere tranquillamente evitata, senza il bisogno di arrivare ad un passo dalla fine del mercato in cerca di colpi last minute.

Una sceneggiatura davvero cattiva nei confronti dei tifosi giallorossi, i quali, indubbiamente, si meritano di più.