La pista che vedeva il difensore ormai prossimo a vestire bianconero salta definitivamente. Visite e firma col club di Premier.

Salta il trasferimento di Todibo alla Juve

Il Nizza ha accettato l’offerta del West Ham, che ha poi ottenuto anche il gradimento del giocatore.

Tim Steidten, dirigente degli hammers, si è recato in Francia per definire gli accordi coi rossoneri transalpini.

Operazione conclusa sulla base di un prestito oneroso con obbligo di riscatto fissato, in totale, a 40 milioni, più inserimento di una clausola sulla futura rivendita del giocatore.

Salta cosi il trasferimento in bianconero di Jean-Clair Todibo, che si è già messo in viaggio per Londra dove ha in programma le visite mediche di rito e successiva firma.

Operazione lampo del West Ham, che ha presentato un’offerta maggiore di una decina di milioni rispetto a quella della Juve e che il Nizza non ha esitato ad accettare.

Anche lo stesso Todibo, che ormai sembrava promesso sposo alla Juve, non ha esitato a rivedere i propri piani per il futuro, virando sull’opzione inglese.

Dando ormai per fatto il trasferimento in Premier di Todibo, Giuntoli si è già messo in moto per trovare delle alternative nel mercato da aggiungere al reparto difensivo.

Per fare posto al nuovo acquisto si trattano le cessioni di Djalò, offerto a Genoa e Porto, e di Rugani, destinato in prestito all’Ajax.

Nella ricerca del prossimo difensore sono tornati in auge nomi che non si sentivano da un po’ dalle parti di Torino. Si tratta di Kiwior e Lenglet, in forza, rispettivamente, all’Arsenal e al Barcellona. Anche per loro comunque si tratterebbe di un arrivo in prestito.

“Giallo” Todibo. Perchè Giuntoli ha esitato

La Juve ha temporeggiato a lungo per trattare modalità e formula del trasferimento del francese, sollevando più di un obiezione tra gli esperti di calciomercato.

E’ il giornalista Graziano Campi però che fa chiarezza sulla situazione con dei post su “X”.

“Non è il Nizza a rifiutare il prestito di Todibo. 

Giuntoli aveva concordato un prestito con obbligo di riscatto mascherato in diritto, ma è la dirigenza bianconera che non lo controfirma. Quando sei (quasi) sotto processo per falso in bilancio e false comunicazioni sociali, nessun dirigente sano di mente si prenderebbe la responsabilità per una operazione fittizia.

Era già successo con Douglas Luiz e Di Gregorio, annunciati con comunicati disgiunti. Sono operazioni che fanno tutti, ma la Juventus non può farle perché una sola Procura ha indagato su una sola squadra”.

Dunque non sembra semplicemente la più classica delle beffe del calciomercato, ovvero un’offerta maggiore, ad essere stata la causa del mancato trasferimento del francese in bianconero.

Bensì un atteggiamento accorto, da parte di Giuntoli, nei confronti di una trattativa che si può ritenere ambigua e che per questioni legali la Juve non può assolutamente permettersi.